Mercoledì 24 Aprile 2024

Leclerc e quell’armistizio con la delusione

Un 8 settembre memorabile per i tifosi della Rossa: Charles prese la pole e poi tenne dietro Hamilton, riaccendendo la speranza

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di Leo Turrini

L’8 settembre, nella memoria collettiva degli italiani, rappresenta purtroppo un riferimento storicamente negativo. L’armistizio con gli alleati nel 1943 gettò il paese nel caos, innescando le premesse di una tragica guerra civile.

Per fortuna, alla Ferrari dobbiamo la rimembranza lieve di un altro 8 settembre. Correva l’anno 2019 e più di 100.000 persone si erano radunate all’autodromo di Monza per assistere alla consacrazione di un campione.

Quella domenica, Carletto Leclerc entrò definitivamente nel cuore dei tifosi. Li aveva già incantati qualche giorno prima, andando a conquistare il primo successo in carriera sul temutissimo circuito delle Ardenne, in Belgio. Era stata un’impresa, ma per un pilota della Ferrari non c’è emozione che possa uguagliare il brivido procurato dal mitico tracciato della Brianza.

All’appuntamento, il giovane monegasco arrivò forte di una pole position ottenuta tra vivaci polemiche al sabato. Era accaduto quanto segue: dimenticando un ordine di scuderia, Carletto aveva evitato di tirare la scia all’allora compagno di squadra, il tedesco Vettel. Con questa marachella, chiamiamola così, Leclerc si era garantito un vantaggio in partenza, soprattutto nei confronti di Hamilton.

Per farsi perdonare, il monegasco si rese protagonista di una domenica indimenticabile. Animò un duello ruota a ruota contro il campione del mondo e alla fine Hamilton fu costretto ad alzare bandiera bianca, pur mugugnando per i metodi un po’ bruschi adottati dal Ferrarista.

Leclerc, a scanso di equivoci, non fece nulla di irregolare. Semplicemente offrì la dimostrazione pratica di quanto al suo talento straordinario sommasse una volontà irriducibile.

A vederlo viaggiare al limite, giro dopo giro, pareva addirittura che il giovanotto sentisse la spinta della folla, trovando nell’entusiasmo della gente la forza per trasformare in realtà un sogno collettivo. Era dal 2010 che la Macchina di Maranello non si aggiudicava il GP d’Italia. Ultimo a riuscire nell’impresa era stato Fernando Alonso. Dopo, solo delusioni.

Ecco, quell’8 settembre del 2019 Leclerc regalò al popolo la sensazione che la lunga traversata nel deserto fosse ormai all’epilogo. Purtroppo si trattava soltanto della ennesima illusione, perché dopo quella gara la Ferrari venne coinvolta in una oscura vicenda che riguardava le soluzioni tecniche apportate sul suo motore. E, a parte il successo di Seb Vettel a Singapore, per oltre due anni le bandiere del Cavallino avrebbero smesso di sventolare.

Eppure, quel giorno, sia pure temporaneamente, la storia dell’automobilismo cambiò. Carletto guadagnò il diritto di essere paragonato ai grandi del volante. Aveva battuto Hamilton e lo aveva fatto sfoderando una audacia che la gente non avrebbe mai più scordato.

Sarebbe il caso di concedere il bis.