Giovedì 2 Maggio 2024

A Prato si festeggia il Capodanno cinese: il 2024 è l’anno del Drago

Celebrazioni / Tradizioni e spettacoli animeranno la città toscana per la Festa della Primavera

Il 10 febbraio è il momento più atteso dell'anno cinese

Il 10 febbraio è il momento più atteso dell'anno cinese

L’Anno del Drago è alle porte e Prato si prepara a immergersi nelle festività del Capodanno cinese. Mentre il mondo si avvicina al 10 febbraio 2024, data d'inizio di un ciclo segnato dal potere magnanimo e dalla forza, la città si colora a festa. La Festa della Primavera, conosciuta anche come Capodanno cinese, non segue regole fisse, abbracciando il lunisolare calendario tradizionale. Il novilunio determina l'inizio del mese, e così il Capodanno può variare di circa 29 giorni, mantenendo la sua aura misteriosa e fluida. Il 10 febbraio è il momento atteso, collocandosi tra il 21 gennaio e il 19 febbraio secondo il calendario gregoriano. I festeggiamenti si distribuiscono su due settimane, culminando nell’affascinante Festa delle Lanterne al quindicesimo giorno. Le tradizioni, intrise di simboli e significati, si manifestano nelle accattivanti danze del Leone, che percorrono le strade delle città, portando con sé auspici di felicità e sicurezza per il nuovo anno. Ma al di là delle celebrazioni pubbliche, i rituali più importanti entrano direttamente nelle case dei cittadini: il divieto di tagliare i capelli, le pulizie limitate per non scacciare la fortuna, oppure lo scambio di buste rosse come barriera agli spiriti maligni. E poi ancora: vestiti rigorosamente di rosso nel periodo dei festeggiamenti, durante i cui primi 7 sarebbe buona abitudine andare a trovare i parenti, magari anche quelli che abitano lontano. Il 9 febbraio, il suono della campana al tempio buddista Pu Hua avvia le festività, mentre sfilate del drago attraversano l'area industriale di Macrolotto 1 il 17 febbraio, seguite da una spettacolare processione nel centro urbano il 18 febbraio. Sabato e domenica propongono sfilate uniche: il primo incentrato sul tessuto produttivo locale, il secondo abbracciando il cuore storico di Prato. Marco Datini, il mercante trecentesco, diventa lo sfondo perfetto per la fusione tra Oriente e Occidente, tradizione e modernità.