Lunedì 20 Maggio 2024
LUCA RAVAGLIA
Eventi e Fiere

Selenella, il futuro è roseo. Dalle ’novelle’ ottimi segnali: "Ma le sfide sono ancora tante"

Cristiani, presidente del consorzio: "Buoni ritorni per i produttori. Ora radicamento e investimenti in ricerca"

Selenella, il futuro è roseo. Dalle ’novelle’ ottimi segnali: "Ma le sfide sono ancora tante"

Selenella, il futuro è roseo. Dalle ’novelle’ ottimi segnali: "Ma le sfide sono ancora tante"

Le prime indicazioni sono confortanti: i raccolti delle patate novelle in Sicilia parlano di buona quantità e ottima qualità del prodotto, una qualità che il mercato sta dimostrando di apprezzare sostenendo il fronte degli acquisti e dunque delle retribuzioni agli agricoltori. Ma sul tavolo restano ancora tante sfide da affrontare, dettate prima di tutto da un contesto, quello del comparto agricolo, in forte fase di cambiamento. Massimo Cristiani, presidente del consorzio Selenella, quali sono i segnali ai quali serve prestare maggiore attenzione?

"L’aspetto climatico è destinato a giocare un ruolo sempre più importante, le cui implicazioni devono essere al centro della pianificazione del prossimo futuro".

Il consorzio ne ha preso atto.

"La nostra produzione era storicamente ancorata all’Emilia Romagna, ma negli ultimi tempi ci siamo allargati in altre parti d’Italia. Detto della Sicilia, cito anche il Veneto e l’Abruzzo. Allargando i territori dedicati alla produzione, si spalmano i rischi legati ai singoli eventi fortemente avversi".

L’Emilia Romagna nel 2023 ha pagato un prezzo carissimo.

"Impossibile dimenticare l’alluvione".

E il 2024?

"Abbiamo terminato la fase delle semine, le superfici sono tutte ‘pianificate’, attendiamo le prossime settimane seguendo le coltivazioni passo per passo fino alla raccolta".

Come risponde il mercato?

"In relazione alle patate, il consumo è piuttosto ‘rigido’. In questo quadro registriamo con soddisfazione il rinforzo delle quote di mercato".

Cosa chiede il consumatore?

"La qualità, prima di tutto. A riguardo, investiamo molto e i risultati arrivano. Il nome del consorzio Selenella è riconosciuto proprio per il valore del prodotto che proponiamo. Questo però non significa certo essere arrivati, anzi. La strada da fare è sempre tanta. Il cliente non resta fidelizzato per inerzia, servono costantemente nuovi approcci".

Quali sono i vostri?

"Ci muoviamo a 360 gradi: al centro del progetto deve esserci un prodotto che sappia conquistare i palati. Aggiungo che pure l’aspetto accattivante gioca un ruolo importante. Abbiamo numeri concreti che ci confermano che la strada è quella giusta".

Quali numeri?

"Grazie al consorzio formato da dieci soci tra cui un’organizzazione di produttori, possiamo contare su un fatturato che si attesta intorno ai 100 milioni di euro e che ci rende i detentori dalla quota maggiore nel comparto delle patate. Su un binario parallelo aggiungo poi i dati relativi ai frequentatori delle nostre pagine social. Ci rivolgiamo al pubblico con simpatia e credibilità".

Gli atleti del Bologna calcio per esempio propongono le loro ricette preferite a base di patate. "La nostra collaborazione con lo sport è importante. Le patate sono una fonte di carboidrati che non devono far pensare ai problemi con la bilancia, anzi. Consumate in maniera corretta rappresentano una fondamentale forma energetica per il nostro corpo. Detto questo, ci godiamo il momento, il Bologna a un passo da grandissimi palcoscenici è anche fonte di orgoglio per i nostri agricoltori".

Dove serve investire?

"Sulla ricerca, innanzitutto. Contiamo 2.000 ettari di terreni coltivati a patate e questo ci impone di studiare costantemente le migliori soluzioni a favore dei produttori agricoli, che meritano di essere tutelati al meglio. La lista è lunga e spazia della trappole elettroniche per monitorare costantemente la presenza di insetti, fino allo studio su nuove varietà in grado di adattarsi meglio al cambiamento climatico".

Le nuove sfide?

"Continuare il nostro percorso di crescita e di radicamento, tenendo lo sguardo sempre fisso sul tema del ricambio generazionale, che è tutt’altro che scontato, ma è che è essenziale per il futuro del comparto. Solo per citare uno degli esempi più evidenti, è dai giovani che arriva la maggiore propensione agli investimenti in tecnologia".