Mercoledì 24 Aprile 2024

Il Rosso scalpitante del Presidente Einaudi

Lorenzo Frassoldati

Lorenzo Frassoldati

PARE che Luigi Einaudi seguisse la sua azienda agricola con lo stesso rigore e passione con cui amava la scienza delle finanze. Padre della Repubblica, uomo di Stato (ministro del Bilancio nel 1947 e presidente della Repubblica nel 1948) ma anche professore, giornalista, banchiere, uomo politico liberale. Ultimo, ma non da ultimo, vignaiolo. Piemontese della provincia Granda (nativo di Carrù, in quel di Cuneo) si trasferì a Dogliani e della terra natia non fece solo un buen ritiro per la villeggiatura estiva. Qui, giovanissimo, acquistò un vigneto che divenne nel tempo una cantina di grande prestigio che porta il suo nome – Poderi Luigi Einaudi – e che oggi, con i suoi 60 ettari, è vetrina del grande Piemonte enoico: Barolo, Dolcetto, Nebbiolo. Anche come vignaiolo Einaudi dette prova di ingegno e lungimiranza. Quando utilizzò barbatelle innestate su piede americano per fermare la filossera, aveva aperto nelle Langhe la strada alla viticoltura moderna.

LA STORIA dei Poderi Einaudi è una storia di famiglia: oggi al timone c’è la quarta generazione con Matteo Sardagna Einaudi. Lo stile della maison incrocia eleganza, potenza e territorialità. Qui propongo un must aziendale, il Nebbiolo 2016, un rosso scalpitante da medio invecchiamento. Bel frutto, buon corpo e tannini vivi, piacevole da bere anche da giovane. Il prezzo ragionevole (13 euro) consente un buon ingresso nell’Olimpo enoico piemontese. Per chi vuole festeggiare c’è il Barolo Cannubi 2014, un cru di grande personalità. Struttura, frutto e spezie esuberanti, sapore pieno e vellutato, è davvero un bicchiere da grandi occasioni, anche nel prezzo (sui 50 euro). Nebbiolo 2016, Poderi Luigi Einaudi Info: www.poderieinaudi.com