Mercoledì 24 Aprile 2024

La rinascita del Rebòro

Luca Bonacini

Luca Bonacini

OLTRE al pregiato vino santo, un altro vitigno da meditazione si affaccia alla ribalta della solida produzione vitivinicola trentina. E lo fa in un modo inusuale, attraverso il crowdfunding. Una pratica di microfinanziamento dal basso, non ancora così diffusa nel mondo del vino italiano, che permette il realizzarsi di progetti innovativi, in cui invece hanno fortemente creduto i cugini Marco e Stefano Pisoni, vignaioli di quarta generazione alla guida dell’omonima azienda agricola, attiva nel vino dal lontano 1852. «Your vine, your wine», «la tua vigna, il tuo vino» era il motto, lanciato a novembre scorso, sulla piattaforma Eppela, che ha tenuto banco per 40 giorni totalizzando centinaia di ‘benefattori’ italiani e stranieri, che hanno contribuito con la somma totale di 9.100 euro alla nascita del nuovo Rebòro. Nell’evento di sabato scorso ognuno di loro era presente per dare il proprio nome a una vigna del nuovo vigneto biologico Rebòro, ponendovi una placchetta metallica che vi rimarrà fino a che il vigneto sarà in vita.

LA NUOVA vigna del Rebòro, posta sulla collina di San Siro, al crocevia tra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta patrimonio Unesco, è un progetto non solamente finalizzato a recuperare risorse, ma mira a consolidare la rete di appassionati, coinvolgendo i vignaioli della valle e valorizzando un vitigno praticamente sconosciuto, la cui prima vendemmia era datata 2011, quasi un club, dove i fan del Rebòro non siano solo acquirenti ma possano sentirsi parte di un progetto, rimanendo costantemente aggiornati sull’evolversi del vigneto. La rinascita del Rebòro Trentino passa dalla dedizione verso il territorio dei cugini Marco e Stefano Pisoni produttori di Pergolese, località collinare della Valle dei Laghi, sopra a Riva del Garda, insieme ai vignaioli della Valle. Un’azienda distribuita su sedici ettari, con una produzione di 100.000 bottiglie, rinomata per il vino santo e non solo, che quindici anni fa si è convertita al biologico, intraprendendo la strada del biodinamico.