NICOLA D’AURIA, presidente nazionale del Movimento Turismo Vino, quante cantine aderiscono alla vostra associazione? « Sono circa 850 e tutte organizzano eventi di vario tipo per promuovere i nostri vini e i luoghi: da ‘Cantine aperte’ a ‘Calici di stelle’. Quest’ultima iniziativa coinvolge anche le Città del vino (450 in tutta Italia), le quali usano il marchio del Movimento per organizzare eventi dal 2 al 12 agosto».
Cosa accadrà in questi dieci giorni di Calici di stelle? «Associazioni, Pro Loco, aziende agricole italiane organizzeranno degustazioni ed eventi in borghi e cantine, ospitando turisti ed enoturisti e proponendo loro l’assaggio di vini in abbinamento a prodotti del territorio. Non è una sagra, ma un evento nazionale che promuove la bellezza e la bontà. Con regole ben precise».
Quali? «C’è obbligo dell’uso di calici, del vino in bottiglia e dell’abbinamento con prodotti del territorio. Tutto per dare una forte connotazione culturale all’iniziativa».
Quanto costa la partecipazione? «Dipende dalle situazioni: noi coordiniamo, le varie regioni decidono. Di solito ci si limita a una quota di rimborso spese per coprire i costi di comunicazione. E non solo. A livello organizzativo stiamo vivendo il problema del decreto Gabrielli: organizzare eventi in piazza comincia a diventare oneroso».
Quali sono le regioni leader nel turismo legato al vino? «Toscana, Piemonte (con le Langhe), Friuli, e Veneto. Città come Venezia e Firenze attirano turisti stranieri che visitano, assaggiano, acquistano».
Nelle ultime edizioni quante persone hanno partecipato a Calici di stelle? «Non riusciamo a monitorare questi numeri, ma si tratta di eventi frequentatissimi. Il vino diventa lo strumento per scoprire e vivere borghi, campagne, città. Centinaia di migliaia di enoturisti che si muovono ogni anno con noi».
E quali le regioni che hanno più bisogno di impulso? «Quelle in cui il turismo in genere ha numeri più contenuti: Abruzzo, Calabria, Basilicata, Campania».
Da quali Paesi arrivano i turisti del vino? «Oltre che dall’Italia, da tutta Europa e da altri Paesi del mondo. Tutti chiedono il pacchetto che comprende la visita del luogo e la degustazione. Noi, per esempio, in Abruzzo, abbiamo molte richieste da Olanda e Germania».
Come percepiscono i francesi le vostre iniziative? «Bene, le apprezzano molto, partecipano. Ma loro non hanno bisogno di organizzare ‘Calici di stelle’ per attrarre turisti e promuovere il vino. Hanno già un flusso turistico importante legato al vino».