Mercoledì 24 Aprile 2024

Roberto Nobile: morto il Nicolò Zito di Montalbano, l'attore aveva 74 anni

Tanti ruoli al cinema, a teatro e in tv. Da Distretto di polizia ai film di Nanni Moretti e Avati, Gianni Amelio, Giuseppe Tornatore, Michele Placido, Luchetti e Olmi

L'attore Roberto Nobile

L'attore Roberto Nobile

Roma, 30 luglio 2022 - È morto improvvisamente a Roma l'attore Roberto Nobile, aveva 74 anni, una lunga carriera divisa tra fiction di successo cinema e teatro. Nato a Verona ma ragusano d'origine (e romano di adozione), il pubblico della tv lo ricorda per un personaggio molto amato nella serie campione di ascolti il commissario Montalbano, Nicolò Zito, il giornalista di Retelibera, amico e consigliere di Luca Zingaretti in tante indagini, ruolo interpretato fin dal 1999 ma anche in quello Antonio Parmesan in Distretto di Polizia. 

Sul piccolo schermo aveva debuttato con La Piovra

Molto amato dal pubblico della tv. Tra le sue fiction la Piovra nella settima e ottava stagione, Una grande famiglia, Di padre in figlia, Don Matteo e Nero Wolfe. Gli ultimi lavori sul piccolo schermo sono stati in Squadra Mobile, nel 2015, la miniserie Baciato dal Sole del 2016, Maltese nel 2018 e Gli orologi del diavolo con Beppe Fiorello del 2020.

Gli attori Stefano Pesce (S) e Roberto Nobile mentre girano la scena di un film a Roma
Gli attori Stefano Pesce (S) e Roberto Nobile mentre girano la scena di un film a Roma

Al cinema

Al cinema ha collaborato con registi come Pupi Avati (Festa di laurea, Ultimo minuto) Gianni Amelio (Porte aperte), Giuseppe Tornatore (Stanno tutti bene), Nanni Moretti (La stanza del figlio, Caro diario, Habemus papam), Carlo Mazzacurati (Vesna va Veloce), Ermanno Olmi (Tickets), Daniele Luchetti per La scuola nel ruolo del professor Mortillaro, Costanza Quatriglio, come voce narrante di Terramatta. 

Il teatro

Nobile era impegnato nella preparazione di un monologo teatrale da Orazio. Di recente aveva portato in scena Le metamorfosi di Ovidio. "Mi sono imposto il compito di accorciare la distanza tra il tempo della creazione dei miti, la loro trascrizione da parte di Ovidio, e il nostro tempo - spiegava l'attore -. Perché la mitologia greca, frutto di uno sconfinato potere immaginativo, era già ai tempi di Ovidio, più che un complesso sapienzale, una fonte mirabile di intrattenimento". Nei prossimi giorni era atteso al Festival Lunaria Teatro a Genova.