Mercoledì 24 Aprile 2024

Roma, pausa per i netturbini: "Questo sole ci distrugge"

Dieci minuti di riposo per ogni ora quando le temperature tendono all’ustione

Operatori dell'Ama a lavoro per la pulizia delle strade

Operatori dell'Ama a lavoro per la pulizia delle strade

Roma, 30 luglio 2022 - I netturbini dell’Ama, la municipalizzata romana dei rifiuti, soffrono il caldo e chiedono all’azienda un ordine di servizio valido fino a settembre: 10’ di pausa per ogni ora quando le temperature tendono all’ustione, come in questi giorni, con il calore percepito che a volte raggiunge i 40°. Obiettivo: rinfrescarsi ai nasoni – come i romani chiamano le fontanelle pubbliche –, reidratarsi e poi riprendere il turno di lavoro dopo una breve sosta all’ombra. "Stiamo lavorando in condizioni estreme", racconta a Repubblica Fabio Bigonzi, 55 anni, incaricato di tenere pulita la centralissima area tra piazza di Spagna e la Fontana di Trevi. È anche e soprattutto in questi punti strategici del turismo internazionale che Roma difende oppure offende (ulteriormente) la propria immagine, a seconda del grado di pulizia garantito.

"Non siamo lavativi, siamo da battaglia", è il grido di rabbia. E chi ha più a cuore la missione sociale in un’azienda storicamente colpita da un forte assenteismo mette in guardia dalla sottovalutazione del problema: a causa di caldo e stress stanno aumentando malori e malattie certificate all’Inps. L’azienda non sembra disponibile all’ascolto. Anzi, i lavoratori accusano di essere seguiti da funzionari incaricati di fotografare chi interrompe il turno per refrigerarsi. Uno scandalo secondo fonti sindacali, vista la recente pubblicazione della nota in cui Inps e Inail ricordano alle aziende la necessità di difendere la salute dei lavoratori e la possibilità di attivare la cassa integrazione quando sia preferibile interrompere il servizio. Così se da un lato il ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd) plaude all’opzione salutista, dall’altro lato la Capitale guidata dal dem Roberto Gualtieri mantiene la linea dura. Ma il rischio è che, per reazione, i netturbini facciano uno sciopero bianco rispettando alla lettera le disposizioni tecniche di raccolta. E in piena estate, un braccio di ferro senza mediazioni potrebbe far male a tutta la città.