Giovedì 25 Aprile 2024

Martina Scialdone, il legale della famiglia dell'avvocata uccisa dall'ex: Testimone chiave

Ad aver assistito al femminicidio il fratello della vittima: E' durato una frazione di secondo". In centinaia al presido per ricordare Martina

Roma, 17 gennaio 2023 - "Ho 31 anni di professione alle spalle e sono abituato a confrontarmi in tribunale con i colleghi, ma dico che c'è un testimone chiave che stava attaccato alla sorella e ha visto un uomo esplodere un colpo di pistola, c'è stato un omicidio. La sorella è caduta davanti ai suoi occhi. Il silenzio è d'oro e non si è obbligati a uscire per forza sui giornali. Io rispetto il dolore dei miei assistiti e per questo mi fermo qui". Sono le parole adell'avvocato Mario Scialla, che assiste i familiari di Martina Scialdone, l'avvocata 35enne uccisa con un colpo di pistola - nella notte tra venerdì  e sabato davanti a un ristorante al Tuscolano, a Roma - da Costantino Bonaiuti che si rifiutava di accettare la fine della loro relazione.

Martina Scialdone
Martina Scialdone

Martina uccisa davanti agli occhi del fratello Lorenzo

L'uomo è stato arrestato dalla polizia poco dopo il femminicidio, arresto confermato dal gip. Il fratello di Martina Scialdone, Lorenzo, è stato testimone oculare dell'omicidio della sorella. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare emesso dal gip della Capitale a carico del 61enne. Nell'atto è citata la testimonianza del fratello che racconta della lite tra i due. "Ho capito che il motivo per cui stavano litigando era perchè lei gli aveva detto che doveva lasciarlo" afferma il fratello della vittima fornendo elementi sugli istanti dell'aggressione. 

"Quando è uscito dalla macchina, lui la tratteneva per un braccio e io mi sono messo in mezzo - afferma il testimone - cercando di dividerli per portare via Martina. Nel momento in cui sono riuscito a dividerli, lui ha tirato fuori la pistola e ha sparato. E' durato una frazione di secondo, ho visto che puntava all'altezza del petto e poi ha sparato. Ero a distanza da lei forse un metro".

Allertato il 112 dal proprietario del locale

Il proprietario del ristorante davanti al quale venerdì Costantino Bonaiuti ha ucciso Martina Scialdone allertò il 112 dopo che l'uomo gli aveva intimato di «farsi i c…tuoi». Il proprietario del locale era, infatti, intervenuto per cercare di calmare i due che stavano litigando all'interno del ristorante.  L'uomo, "particolarmente preoccupato - scrive il gip - chiamava il numero unico di emergenza 112, anche perché la donna stava piangendo". I due si sono poi allontanati "per dirigersi verso una Mercedes nera, constatando come l'uomo per fare entrare la donna in auto, la spintonasse con forza". Dalle carte dell'indagine emerge inoltre che Bonaiuti intorno alle 23.30 aveva telefonato alla ex moglie, con cui conviveva, riferendole di aver sparato a Martina Scialdone a causa di "un colpo partito per sbaglio". L'uomo è tornato a casa intorno a mezzanotte con una valigetta che conteneva un'arma.

Presidio per Martina Scialdone, vittima di femminicidio
Presidio per Martina Scialdone, vittima di femminicidio

Le donne del quartiere in piazza per Martina 

Al presidio indetto dal VII municipio e dalla rete dei centri antiviolenza davanti al ristorante Brado, in via Amelia, dove Martina è stata uccisa sono state centinaia le persone che ieri sera, nonostante la pioggia, hanno voluto ricordarla.  Fiori e messaggi sono stati lasciati proprio davanti al ristorante dove i due avevano cenato e discusso la sera del 13 gennaio e davanti al quale Martina è stata uccisa, i residenti del quartiere Tuscolano si sono riuniti in un presidio per depositare fiori, messaggi e corone in onore dell'ennesima vittima di femminicidio. Commozione e rabbia nel quartiere per una morte che poteva essere evitata.