Giovedì 25 Aprile 2024

Scuola a settembre, i sindacati: "Non ci sono le condizioni per ripartire"

Scoppia la polemica, M5S: "Sindacati come Salvini e Meloni". Azzolina conferma: "Si riparte il 14", e sfida Salvini a un confronto in tv

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina (Ansa)

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina (Ansa)

Roma, 17 luglio 2020 - Scuola a settembre? Solo se c'è la massima sicurezza. E se si mettono sul piatto più risorse. Cgil, Cisl Uil, Snals e Gilda della scuola - dopo un incontro con la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina sulla riapertura con le norme di sicurezza anti-Covid - vanno all'attacco e sostengono che sono insufficienti le risorse stanziate: 1,4 miliardi che potrebbero arrivare a 2,4 solo se verrà stanziato l'ulteriore miliardo promesso da Azzolina. 

Immediate le reazioni politiche in salsa polemica. L'ex ministra Fi Mariastella Gelmini dà ragione ai sindacati e immagina "un'odissea" a settembre, Matteo Salvini continua con il refrain "Azzolina bocciata" e aggiunge: "A metà luglio non si sa ancora nulla, ministro incapace. Sull'altro fronte, durissima la posizione dei 5 stelle,che accusano i sindacati di "polemica sterile e distruttiva" e commentano: "Sono come Salvini e Meloni".

Infine parla anche la ministra: Azzolina sfida apertamente il leader leghista a un confronto tv sulla scuola spiegando: "C'è l'idea che noi M5s siamo incompetenti, anche se io ho due lauree, l'abilitazione all'insegnamento, specializzazioni". Il leader leghista accetta la sfida: "Quando e dove vuole". Vedremo.

"Non ci sono le condizioni"

"Oggi le condizioni per riaprire le scuole in presenza non ci sono: è inutile continuare a raccontare che le cose vanno bene, bisognerebbe essere onesti - ha detto il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli - I dirigenti scolastici sono a caccia di spazi e serve un piano organico straordinario che al momento non c'è". "La preoccupazione che sta nascendo - continua - è che poichè il tempo scuola si ridurrà si tornerà alla didattica a distanza. Noi sindacati vogliamo che si ritorni a scuola non vogliamo soluzioni diverse. Abbiamo bisogno di un decreto legge sulla scuola. Il governo deve dire con chiarezza che bisogna riaprire la scuola in presenza". 

300mila euro a ogni scuola

Per quanto riguarda gli stanziamenti il calcolo è semplice: le risorse, ripartite nelle oltre 8mila scuole del Paese, comporterebbero in media per ogni singolo istituto una dotazione finanziaria aggiuntiva di poco più di 300.000 euro, da impegnare e suddividere tra interventi di sicurezza e di riorganizzazione delle attività didattiche.  Se si volesse incrementare la dotazione organica delle scuole (per garantire la suddivisone e la riorganizzazione degli alunni in gruppi tali da assicurare il necessario distanziamento) sarebbe possibile assumere poco più di 56.000 docenti e 16.000 Ata per 10 mesi, dicono i sindacati, i quali calcolano che con 7 docenti in più è possibile "coprire" per 30 ore settimanali e per 10 mesi 5,1 gruppi classe aggiuntivi nella primaria e 4,1 nella secondaria.  Le sedi scolastiche sono oltre 40.000. Assegnare a ogni istituzione scolastica solo 2 Ata in più non assicura neanche lo svolgimento delle operazioni di pulizia e igienizzazione con la frequenza prevista dal Protocollo Sanitario.

Le richieste dei sindacati

I sindacati chiedono: a) l'istituzione di una specifica modalità di controllo del territorio da parte delle Asl attraverso l'individuazione di un medico a cui la scuola possa rivolgere per qualsiasi consulenza relativa all'emergenza, b) una procedura standardizzata per la gestione e la segnalazione alla Asl di sospetti casi Covid, c) l'individuazione in tutte le scuole del medico competente che effettui la sorveglianza sanitaria. Per i sindacati inoltre occorre mettere a disposizione delle scuole un organico aggiuntivo sia per il personale docente che Ata da utilizzare per un  eventuale sdoppiamento o articolazione delle classi, laddove necessario, per incrementare la didattica in termini di potenziamento orario, per sostenere il lavoro laboratoriale (Assistenti tecnici in ogni scuola di base), la didattica, la sorveglianza e assistenza degli alunni, per intensificare le pulizie con più collaboratori scolastici.

La questione dei precari

Fondamentale, secondo i sindacati, sarebbe avere a settembre, in ogni scuola, anche in quelle sottodimensionate, tutti i ruoli coperti in modo stabile e definitivo: gli insegnanti nelle classi, il Dirigente scolastico in ogni scuola, il Dsga in ogni scuola e ogni segreteria completa dei suoi addetti, l'assistente tecnico in ogni laboratorio, i collaboratori scolastici in tutti i posti disponibili.   "Le scelte fatte dal Governo non hanno, al momento, consentito - evidenziano Cgl,Cils, Uil Snals e Gilda - di stabilizzare già dal primo settembre un numero significativo di docenti precari, è accaduto per il personale amministrativo facente funzione con 36 mesi di servizio che, seppure privo di titolo di studio specifico, ha coperto vuoti di organico per anni e anni. Nella presente situazione di emergenza è ancor più necessario che le assunzioni del personale Ata si facciano su tutti i posti disponibili e non, come avviene ora, solo su quelli liberi per il turn over".

M5S: sindacati come Salvini e Meloni

"Ormai non passa giorno senza che qualcuno non si svegli la mattina e decida di attaccare polemicamente il governo sul tema della scuola. Oggi è il turno dei sindacati, che ancora scottati dalla fermezza con cui Azzolina e M5s hanno imposto l'assunzione dei docenti per il prossimo anno scolastico tramite un vero concorso, e dunque per merito e non secondo logiche a loro più care, ci informano che a loro dire le risorse per la ripartenza settembre non basterebbero", affermano gli esponenti 5s in commissione Istruzione al Senato, sottolineando che questo è "un contesto rispetto al quale servirebbero collaborazione e impegno", i pentastellati osservano che "le organizzazioni sindacali si dimostrano ancora una volta più inclini la polemica sterile e distruttiva che non a tutto questo, dimostrandosi in tutto e per tutto non dissimili da Salvini e dalla Meloni".

Azzolina sfida Salvini

"La scuola riaprirà regolarmente il 14 settembre ed escludo nuovi lockdown. Ora sappiamo cosa fare, ma serve la responsabilità di tutti. Mi attaccano perché sono donna, giovane e Cinque stelle, c'è l'idea che noi M5s siamo incompetenti, anche se io ho due lauree, l'abilitazione all'insegnamento, specializzazioni. Ma ora vado in tv e spiego io. Adesso basta, ho sbagliato a non farlo prima. Sono pronta a un confronto televisivo con Salvini sulla scuola".  "Dai sindacati - aggiunge Azzolina - mi aspetto collaborazione. Noi per settembre saremo pronti, ma ognuno deve fare la propria parte. Non si può sempre dire no a tutto, ad ogni tentativo di innovazione. Serve coraggio". 

Secca la risposta del leader leghista: "Sfiderò la Azzolina quando e dove vuole perché da genitore sono al fianco di genitori, presidi e studenti che ancora non hanno capito cosa ne sarà della scuola. Abbiamo un ministro evidentemente incapace di svolgere il suo lavoro".