Venerdì 26 Aprile 2024

Unione Africana contro Salvini: "Non paragoni i migranti agli schiavi"

L'organizzazione contesta la frase usata dal vice premier durante l'intervento alla Conferenza di Vienna sulla sicurezza e l'immigrazione. L'ufficio stampa: "Non offendeva gli africani, ma censurava l'Europa". Il ministro: "Non c'è niente di cui scusarsi"

Il battibecco tra Salvini e Asselborn a Vienna (Facebook)

Il battibecco tra Salvini e Asselborn a Vienna (Facebook)

Roma, 19 settembre 2018  - Il battibecco fra Matteo Salvini e il collega lussemberghese Asselborn durante l'intervento alla Conferenza di Vienna sulla sicurezza e l'immigrazione fa ancora discutere. Ora è l'Unione Africana ad espimere "sgomento" per le frasi del vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini. L'organizzazione, come del resto anche i media nigeriani, infatti in una nota online ha protestato: "nella recente conferenza a Vienna ha paragonato gli immigrati africani agli schiavi. L'Unione Africana chiede al vice premier italiano di ritirare la sua sprezzante affermazione sui migranti africani". 

Non sono bastate le precisazioni nei giorni scorsi dell'ufficio stampa del ministro, in riferimento ad alcuni articoli pubblicati in Nigeria: "E' necessario smentire seccamente alcune ricostruzioni della stampa internazionale, secondo le quali il ministro Salvini avrebbe definito 'schiavi' gli immigrati africani. Come è facilmente verificabile dai numerosi video e dalle dichiarazioni del ministro, Salvini non ha mai insultato gli africani, ma anzi ha censurato l'idea di farli arrivare in Europa per costringerli a lavorare e/o a vivere in condizioni così degradate da ricordare, appunto, la schiavitù. Esattamente il contrario di quanto riportato da alcuni organi di informazione stranieri".

image

L'Unione Africana, criticando la posizione del vice premier sulla questione dei migranti, ha poi invitato l'Italia "a seguire l'esempio e sostenere altri Paesi membri dell'Unione europea, come la Spagna, che hanno dato sostegno e protezione ai migranti in difficoltà, indipendentemente dalla loro origine e status legale, prima che il loro status per l'ammissione venisse determinato". 

La commissione dell'organizzazione dei Paesi africani afferma inoltre che "l'emigrazione dall'Italia negli ultimi due secoli è stata il più importante caso di migrazione di massa nella Storia moderna dell'Europa", poiché dal 1861 al 1976 oltre 26 milioni di persone hanno lasciato il Paese" e "l'Italia ha beneficiato grandemente di questa gigantesca diaspora attraverso le rimesse e il commercio".

Matteo Salvini poi, nel corso di una conferenza stampa al Viminale, ha ribadito: "Non c'è niente di cui scusarmi" con l'Unione africana "e smentisco qualsiasi equiparazione tra immigrati e schiavi, anzi, le mie dichiarazioni a Vienna erano a difesa dei migranti che qualcuno vuole usare come schiavi". Aggiungendo: "Se qualcuno volesse pensar male, forse c'è stato un difetto della traduzione francese".