Mercoledì 24 Aprile 2024

Tentazione M5s-Lega: patto per le Regionali. Nel mirino l'Emilia rossa

Alleanze locali, l'ipotesi di un nuovo contratto: nel mirino c'è l'Emilia rossa. Mutuo soccorso tra leghisti e 5 Stelle, una prospettiva plausibile

Lucia Borgonzoni (Lega) e Massimo Bugani (M5S)

Lucia Borgonzoni (Lega) e Massimo Bugani (M5S)

Imola, 26 giugno 2018 -  «Se il governo continuerà a fare il bene degli italiani, tra un anno quando si voterà per la Regione Emilia-Romagna potrebbero aprirsi nuove riflessioni». È da Massimo Bugani, capogruppo grillino al Comune di Bologna e influente membro della piattaforma Rousseau, che arriva il significativo spiffero, un portone socchiuso che potrebbe spalancarsi: l’intesa M5S-Lega potrebbe essere replicata anche alle regionali. Un’ipotesi, come la mette Bugani: «Non dico che sia plausibile, ma se il governo continuerà così... È evidente che ci siano due forze politiche che stanno lavorando a contatto con i cittadini. Con grandi risultati». La tentazione c’è. L’occasione per parlarne è la vittoria a Imola, dopo 73 anni strappata alla sinistra dal Movimento. Si è fatta la storia, anche con i voti della Lega, al ballottaggio lo tsunami giallo-verde ha ribaltato il primo turno dove Carmen Cappello del Pd era avanti con oltre il 40%. La neo sindaca Manuela Sangiorgi ha vinto con il 55%, senza storia. Il surf al tramonto rosso potrebbe continuare l’anno prossimo, quando le urne saranno aperte per la Regione e anche per una quarantina di Comuni nel Bolognese.

«Daremo filo da torcere – aggiunge Bugani –, anche perché, visti il pessimo lavoro e l’arroganza del governatore dem Bonaccini, il Pd potrebbe darci una grossa mano. Ormai è un partito senza’anima. Mentre ci deridevano, in questi anni ci siamo radicati. Non possiamo più nasconderci. Puntiamo a prendercela». Bonaccini potrebbe lasciare anzitempo la Regione: per lui sarebbe pronto un incarico al Nazareno. Bugani traccia anche un identikit del candidato 5 Stelle: «Noi lavoreremo subito sul programma, abbiamo tanti alti profili al nostro interno. Come quello di Marco Montanari». Reggiano, esperto del ministero degli Esteri e tra i tanti incarichi analista della missione Ue in Afghanistan (2011): potrebbe essere suo il volto del tentativo del ribaltone in Emilia-Romagna.

E la Lega? Il surf al tramonto rosso, almeno per ora, è decisa a farlo con gli alleati di sempre, nel centrodestra. Su questo Lucia Borgonzoni, bolognese come Bugani col quale ha condiviso alcune battaglie a Palazzo d’Accursio, senatrice e neo sottosegretario ai Beni culturali, è sicura. «In Regione c’è un turno unico, chi vince governa: non sarà necessario alcun accordo». Nemmeno per fare fuori definitivamente il Pd. «Il nostro alleato è il centrodestra – continua la Borgonzoni – e possiamo vincere con il centrodestra unito, in Regione come a Bologna. Il contratto di governo è un’altra cosa, e vorrei ricordare che in quel contratto c’è buona parte dell’accordo elettorale del centrodestra. Certo, il nostro avvio è stato un fattore, anche perché noi facciamo quello che diciamo. Il Pd invece ormai non ha più nulla di sinistra».

L’Opa leghista è iniziata: «Io sono certa che il Pd perderà in Regione come in altri Comuni in Emilia, possiamo vincere ovunque». Insomma il Carroccio, per ora, sull’intesa giallo-verde in salsa emiliano-romagnola nicchia. Anche se, come detto, in alcuni Comuni come Bologna i punti di intesa sono già diversi, per esempio sulle infrastrutture, materiale per andare d’accordo già c’è. «A Imola faremo opposizione, lavoreremo con un occhio attento», ricorda il sottosegretario. Ma l’occhio dell’Italia è su tutta la Regione. Tra un anno tutto, ma proprio tutto, potrebbe non essere più come prima.