Giovedì 25 Aprile 2024

Calderoli e il referendum fantasma del 12 giugno. "Alleati zitti, io lotto con Calenda"

Il leghista in sciopero della fame per la scarsa copertura televisiva della campagna: "Ho perso tre chili"

Roberto Calderoli (66 anni) torna alla t-shirt politica: "Dà un messaggio immediato"

Roberto Calderoli (66 anni) torna alla t-shirt politica: "Dà un messaggio immediato"

Ha perso tre chili in tre giorni, ma della prova costume gli importa poco. Anzi: al mare non ci andrà, e spera che non ci vadano nemmeno gli italiani. Non il 12 giugno, almeno. Quel giorno, infatti, si vota per il referendum sulla giustizia. Una battaglia per la quale Roberto Calderoli, eminenza grigia della Lega, ha scelto di combattere in prima linea. E poco importa se gli alleati si tengono a debita distanza dal fronte: i rinforzi arrivano dalle file degli avversari tradizionali.

Senatore, nei giorni scorsi ha cominciato uno sciopero della fame. Perché?

"Le tv non dedicano al tema nemmeno l’1% dello spazio riservato all’informazione. Il mio è un gesto estremo, ma Pannella ce lo ha insegnato: a mali estremi, estremi rimedi".

Per quanto tempo andrà avanti la sua protesta?

"Fino alla fine, non mi fermo. Ho anche scritto al presidente della Repubblica e oggi (ieri, ndr) mi rivolgerò a Draghi affinché intervengano".

Non mangia proprio nulla?

"No, solo due caffè zuccherati al giorno e tanta bella acqua".

Ha già visto qualche risultato?

"Inizia a muoversi qualcosa".

Perché finora si è parlato così poco del referendum?

"Chi è contrario non ha il coraggio di sostenere le ragioni del no, preferisce far fallire i quesiti per mancanza di quorum".

La crisi ucraina non spiega la scarsa attenzione dedicata ai quesiti?

"Prima c’era il Covid, ora c’è la guerra. Ma ci sono trasmissioni di prima serata che si occupano di tutto tranne che di referendum. Laddove accade, si lanciano anatemi o ridicolizzano i quesiti. Mi riferisco, nel primo caso, a Gratteri ospite del ’Costanzo Show’; nel secondo, alla Littizzetto a ‘Che tempo che fa’".

Almeno loro ne hanno parlato.

"Infatti, ho ringraziato la Littizzetto. A me dà fastidio la volgarità con cui ironizza, però alla fine ha detto che andrà a votare".

Secondo la comica televisiva, i quesiti sono troppo complicati. Non è così?

"I titoli sono incomprensibili perché li decide la Cassazione. Io, riguardo al Csm, avevo proposto ‘Magistrati indipendenti’, mentre la Corte ha fatto uno sproloquio di cui alla fine non si capisce niente"..

Non sono complicati anche i temi oggetto dei quesiti?

"Sostenere che un magistrato dev’essere indipendente è complicato? Per me no. Allo stesso modo auspico che il giudice sia terzo e imparziale, quindi dico separiamo le funzioni".

Quest’ultimo è il quesito più importante?

"È il più dirompente perché realizza la giustizia giusta: un processo con la pubblica accusa e il difensore sullo stesso piano".

I magistrati meno ostili alle riforme sostengono che comunque non cambierà nulla.

"Anche Falcone chiedeva la separazione delle funzioni".

La riforma Cartabia non è sufficiente per cambiare la giustizia in Italia?

"No, sul Csm è addirittura peggiorativa: io lo avrei sciolto, la riforma aumenta il numero dei membri. Quindi, rispetto al passato, le correnti e i partiti se ne spartiranno sei in più, quattro togati e due laici, con un sistema elettorale per il quale si sa già a chi andranno questi posti".

Sui quesiti che riguardano legge Severino e custodia cautelare, Fratelli d’Italia ha espresso contrarietà: non vi aiutano neppure gli alleati.

"Se mille innocenti all’anno finiscono in galera, io mi preoccupo. E si dovrebbero preoccupare anche i membri di Fd’I".

Si aspettava un maggiore impegno da parte di Berlusconi, che della giustizia ha sempre fatto una battaglia prioritaria?

"Adesso Mediaset inizia a muoversi. Più fanno e meglio è, mettiamola così".

Salvini non è troppo distratto dal viaggio a Mosca?

"Si è speso molto nella fase della raccolta firme. Dal momento in cui la Corte ammette i quesiti, credo sia giusto evitare la personalizzazione, si rischia di distogliere l’attenzione dal voto".

Però, le sue mosse stanno agitando le acque nella Lega.

"Il partito sostiene il segretario in modo compatto".

Uno che ci sta mettendo la faccia, invece, è Calenda. Su un tema così importante, la vedete allo stesso modo.

"Siamo distantissimi da Calenda e Renzi, eppure in questa materia ci troviamo d’accordo. Se si impegnano, va benissimo".

L’ha sorpresa il silenzio dei predicatori della democrazia diretta?

"L’articolo 75 della Costituzione indica la forma più alta di democrazia diretta. Il fatto che i grillini siano disinteressati o contrari alla partecipazione al voto mi sconvolge".

E cosa pensa del Pd che lascia libertà di coscienza?

"Fanno più quei quattro o cinque dem che sono a favore dei quesiti del resto del partito che è contrario".

Il quorum è un traguardo alla portata?

"Qualche sondaggio pirata mi fa essere fiducioso".

Per il referendum è tornato a indossare una maglietta politica .

"Credo sia uno strumento efficace: quelle rare volte che la telecamera ti inquadra, il messaggio passa immediatamente".