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Ha perso tre chili in tre giorni, ma della prova costume gli importa poco. Anzi: al mare non ci andrà, e spera che non ci vadano nemmeno gli italiani. Non il 12 giugno, almeno. Quel giorno, infatti, si vota per il referendum sulla giustizia. Una battaglia per la quale Roberto Calderoli, eminenza grigia della Lega, ha scelto di combattere in prima linea. E poco importa se gli alleati si tengono a debita distanza dal fronte: i rinforzi arrivano dalle file degli avversari tradizionali. Senatore, nei giorni scorsi ha cominciato uno sciopero della fame. Perché? "Le tv non dedicano al tema nemmeno l’1% dello spazio riservato all’informazione. Il mio è un gesto estremo, ma Pannella ce lo ha insegnato: a mali estremi, estremi rimedi". Per quanto tempo andrà avanti la sua protesta? "Fino alla fine, non mi fermo. Ho anche scritto al presidente della Repubblica e oggi (ieri, ndr) mi rivolgerò a Draghi affinché intervengano". Non mangia proprio nulla? "No, solo due caffè zuccherati al giorno e tanta bella acqua". Ha già visto qualche risultato? "Inizia a muoversi qualcosa". Perché finora si è parlato così poco del referendum? "Chi è contrario non ha il coraggio di sostenere le ragioni del no, preferisce far fallire i quesiti per mancanza di quorum". La crisi ucraina non spiega la scarsa attenzione dedicata ai quesiti? "Prima c’era il Covid, ora c’è la guerra. Ma ci sono trasmissioni di prima serata che si occupano di tutto tranne che di referendum. Laddove accade, si lanciano anatemi o ridicolizzano i quesiti. Mi riferisco, nel primo caso, a Gratteri ospite del ’Costanzo Show’; nel secondo, alla Littizzetto a ‘Che tempo che fa’". Almeno loro ne hanno parlato. "Infatti, ho ringraziato la Littizzetto. A me dà fastidio la volgarità con cui ironizza, però alla fine ha detto che andrà a ...
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