Mercoledì 24 Aprile 2024

"Pace fiscale sotto i 100mila euro". Salvini rilancia, Tria fissa i paletti

Nel governo resistono visioni diverse sul taglio delle tasse

Giovanni Tria con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano (Ansa)

Giovanni Tria con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano (Ansa)

Roma, 21 giugno 2018 - "Onore" alla Guardia di finanza che scova oltre 12mila evasori totali "e mille grandi evasori che hanno rubato una media di 2 milioni di euro a testa", con una sottrazione di risorse che supera i 2,3 miliardi in un anno e mezzo. Ma anche necessità di "chiudere da subito tutte le cartelle esattoriali di Equitalia per cifre inferiori ai 100mila euro, per liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse". E così anche nel giorno del 244esimo anniversario delle Fiamme gialle, Matteo Salvini si prende la scena e rilancia su pace fiscale e taglio delle tasse.    Un doppio avviso che, però, non fa i conti, di nuovo, con le parole contestuali del ministro dell’Economia, Giovanni Tria che di sanatorie sulle cartelle esattoriali non parla, mentre, nel suo intervento, spiega che "l’economia italiana è in ripresa" ma "restano elevate la pressione fiscale in rapporto al Pil e l’evasione fiscale contributiva", 110 miliardi di euro nel 2015, che ostacolano la crescita, così come "la corruzione e la criminalità organizzata". 

Insomma, dopo il varo della risoluzione del Def, continua a farsi sentire la distanza (di toni, ma non solo) tra i due vicepremier e il ministro dell’Economia. Sia Di Maio sia Salvini insistono sulla concordanza di vedute con il Tesoro e, anzi, il leader leghista smentisce le indiscrezioni che lo vedrebbero critico nei confronti del titolare di Via XX Settembre: "Non ho mai detto che somigli a Padoan, se no non lo avremmo scelto". Eppure, i due azionisti di maggioranza dell’esecutivo si trovano un’altra volta a dover spiegare che non c’è rinvio per flat tax e reddito di cittadinanza. Tanto che sulla rampa di lancio, oltre al decreto "dignità" del super-ministro del Lavoro, vi sarebbe anche il decretone fiscale pre-vacanze estive a base di semplificazioni, pace fiscale, avvio della flat tax per le partite Iva forfettarie. 

Sta di fatto, però, che Tria non perde occasione per sottolineare come "le sfide condizionate dalla particolare situazione economica dovranno essere affrontate nel segno della continuità con le politiche adottate nel passato". Non solo. "La più profonda e prolungata crisi dal dopoguerra – incalza – ha indebolito la capacità del Paese di competere e ha generato disaffezione verso le istituzioni e verso la cultura della legalità".   Da qui l’esigenza di impegnarsi "a porre in essere iniziative per un più efficace contrasto all’evasione e alle frodi, nella consapevolezza che solo da un contrasto efficace dell’illegalità possono derivare maggiori risorse per ridurre la pressione fiscale".

Prudenza, quindi, che trova una sponda a Bruxelles. Alla vigilia delle riunioni di Eurogruppo ed Ecofin previste per oggi e domani, i due Commissari Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici hanno fatto sapere di essere stati rassicurati dal ministro dell’Economia.