Mercoledì 24 Aprile 2024

Orban, l'amico ingombrante

La Meloni a Bruxelles incontra il premier ungherese: ma siamo sicuri che il rapporto con un personaggio così discusso e noto per i suoi provvedimenti illiberali le giovi?

Giorgia Meloni e Victor Orban (Ansa)

Giorgia Meloni e Victor Orban (Ansa)

Dall’alto della sua primazia nei sondaggi (tra qualche giorno Fratelli d’Italia sarà ufficialmente il primo partito italiano), Giorgia Meloni ha deciso di farsi un giro a Bruxelles per rinfrescare una serie di contatti. Decisione saggia, Bruxelles è tappa obbligata per costruirsi lo standing governativo cui giustamente la leader di Fratelli d’Italia aspira. Ha visto Gentiloni, Sassoli e poi Orban. In questi giorni al centro dell'attenzione per l’ennesima polemica in seguito all'approvazione di una sgradevole legge definita contro i diritti Lgbt, in realtà semplicemente contro i diritti dell’uomo (la legge vieta di parlare di omosessualità ai minori a scuola).

Orban, ricordiamolo, nei mesi scorsi era stato espulso dal Ppe per una inconciliabilità tra i valori dello stesso Ppe e quelli propugnati da Fedesz (il partito di Orban) e sconta innumerevoli momenti di imbarazzo delle istituzioni europee per le leggi giudicate in certi casi liberticide in altri autoritarie. La stessa presidente Ursula von der Leyen ieri ha avuto parole di condanna nei confronti di Orban e della sua ultima idea, appunto la legge contro i gay, spiegando che si tratta di "una vergogna".

Ecco, in mezzo a tutto questo putiferio, la domanda sorge spontanea: nel punto della sua ascesa politica in cui si trova, che interesse ha Giorgia Meloni a riaffermare i propri legami con un politico di questo tipo? Siamo sicuri che le convenga? La leader di Fratelli d’Italia ha fatto di tutto, molto spesso riuscendoci, per far dimenticare il passato del proprio partito: non rischia adesso di vanificare i suoi sforzi diventando il terminale italiano di un personaggio universalmente considerato poco meno di un autocrate, che fa leggi contro la libertà di stampa, il libero insegnamento universitario, l’indipendenza della magistratura, o come questa ultima che discriminano le persone in base al proprio orientamento sessuale? Un conto è avere una posizione dura sui migranti o una certa idea dell’Unione europea, un altro autorizzare leggi che considerano le libertà dei pericoli contro la nazione. L’amicizia e il legame politico con Orban potrebbe essere per Giorgia Meloni  più un intralcio in termini di immagine che un guadagno, proprio nel momento in cui da primo partito (nei sondaggi) Fratelli d’Italia ha tutto l’interesse a mostrarsi come formazione affidabile e non estremista. Dai nemici mi guardi Dio, che da Orban mi guardo io.