Mercoledì 24 Aprile 2024

Fraccaro apre il fronte stipendi d'oro: "Taglieremo i soldi ai parlamentari"

Intervista al ministro grillino. "La politica a costo zero è possibile" Taglio vitalizi, Casellati frena. M5s: incredibile giravolta

Riccardo Fraccaro 36%

Riccardo Fraccaro 36%

Roma, 29 giugno 2018 - Il Movimento 5 Stelle chiede di estendere a tutti i parlamentari il taglio delle indennità previsto per i propri eletti. Sarà questa la prossima battaglia dopo la sforbiciata ai vitalizi? Con una legge? O come?

«Abbiamo dimostrato che è possibile tagliare i costi della politica - avvisa Riccardo Fraccaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, ma anche regista originario della lotta ai vitalizi –. Per farlo, anche per le indennità e i rimborsi, non c’è nemmeno bisogno di aspettare una legge. Con il taglio ai nostri stipendi abbiamo restituito 23 milioni e generato circa 16mila posti di lavoro. Continueremo a restituire soldi ai cittadini e a tagliare anche le nostre indennità di carica con un risparmio di 4,5 milioni a legislatura. L’era dei privilegi è finita: a uno a uno dovranno cadere tutti i tabù della partitocrazia».

Taglio vitalizi, Casellati frena. M5s: incredibile giravolta

La battaglia sui vitalizi al Senato, però, è tuttora aperta: la presidente Casellati frena.

«Rispetto l’autonomia del Parlamento, ma osservo che c’è una soluzione condivisa dalla maggioranza e auspico che si possa metterla ai voti anche al Senato».

Ma dovrete fare i conti anche con gli ex parlamentari pronti a vendere cara la pelle.

«Noi comunque non ci fermeremo: l’associazione degli ex parlamentari presenta un ricorso contro il cambiamento. I vitalizi sono dei privilegi arcaici incompatibili con la democrazia, il retaggio di un’altra epoca. Il taglio è una misura di equità, frutto di un lavoro approfondito di cui sono orgoglioso. Ma ha anche una portata economica: solo a Montecitorio si risparmieranno 200 milioni di euro a legislatura. Un risultato senza precedenti».

Lei è anche ministro della democrazia diretta: che cosa ci dobbiamo attendere?

«Il sistema della rappresentanza va integrato garantendo, insieme con l’attività del Parlamento, la partecipazione attiva dei cittadini ai meccanismi decisionali. La democrazia diretta consente di trasformare in legge la volontà popolare, senza intermediazioni. Vogliamo l’abolizione del quorum in generale perché a decidere dev’essere chi partecipa, non chi sta a casa. Introdurremo il referendum propositivo perché il popolo possa approvare una legge che la politica si rifiuta di votare. Non possiamo solo chiedere la fiducia dei cittadini alle elezioni, dobbiamo anche dare fiducia».

L’attesa più immediata è per l’annunciato decreto «dignità»: che cosa lo ha fermato fino ad ora?

«Nessun blocco: sarà approvato quanto prima, a inizio settimana. Il decreto dignità è il biglietto da visita del governo del cambiamento e restituisce l’orgoglio di cittadini a chi è stato vessato da politiche inique. Le norme sul precariato daranno maggiore stabilità al mercato del lavoro, quelle sulla delocalizzazione fermeranno la politica industriale del mordi e fuggi e la semplificazione fiscale darà ossigeno al mondo produttivo. Vogliamo che lo Stato sia dalla parte dei cittadini e anche l’abolizione della pubblicità sul gioco d’azzardo va in questo senso».

Dopo, però, sarà la volta del reddito di cittadinanza: la partita è ancora più complicata sul fronte delle coperture.

«Ormai è chiaro a tutti che il reddito di cittadinanza non è una misura assistenziale. È la nostra manovra economica, una misura che coniuga il sostegno al reddito alle politiche attive per il lavoro. I dati sulla povertà impongono di dare priorità a questa misura: la vera battaglia sui fondi necessari è da fare ai tavoli Ue perché le risorse per la lotta alla povertà siano disponibili a livello comunitario. Noi siamo europeisti e vogliamo che anche l’Italia, come quasi tutti i Paesi europei, abbia il reddito di cittadinanza».

È in corso in Europa un confronto durissimo sui migranti: come ne usciremo?

«Il premier Conte sta ottenendo in pochi giorni quello che altri governi non hanno ottenuto nemmeno dopo anni. Il M5S ha una posizione pragmatica, lavoriamo per avere degli atti concreti. Grazie a questa linea l’Italia sta avendo il ruolo da protagonista che le spetta, finalmente l’Europa matura un approccio solidaristico e collegiale al fenomeno migratorio».