Giovedì 25 Aprile 2024

Mattarella ringrazia i giornali: essenziali

"La libertà di stampa è fondamentale". Fieg e Fnsi: il governo tuteli questo valore

Sergio Mattarella (Imagoeconomica)

Sergio Mattarella (Imagoeconomica)

Roma, 5 settembre 2019 - Se alla fine di una grave crisi politica il presidente della Repubblica prende la parola solo per ringraziare i giornalisti ed esaltare il valore della libera stampa vuol dire che c’è un problema. Sergio Mattarella, infatti, non parla mai a caso, e – senza impugnare il piccone come faceva Francesco Cossiga ma, anzi, scegliendo un linguaggio felpato – va sempre al punto. Stavolta, verrebbe da dire, più che mai. Perché le sue parole arrivano, non a caso, poche ore dopo la sbornia mediatica sulle ‘cliccarie’ del Movimento 5 Stelle (M5s), realizzate utilizzando la misteriosa piattaforma informatica intitolata a Jean Jacques Rousseau e gestita da una società a responsabilità limitata che si chiama Casaleggio e Associati.

Per meglio comprendere il peso del messaggio di Mattarella, allora, è vivamente consigliata la visione di due brevi filmati, rintracciabili in rete. Il primo (durata 5’16”, anno 2007) s’intitola Prometeus – The Media Revolution; il secondo (durata 7’26”, anno 2008) s’intitola Gaia – The Future of Politics. Entrambi sono stati realizzati da Gianroberto Casaleggio (1954-2016), l’uomo che assieme a Beppe Grillo ha fondato il M5s. Bene, prendete 12’42” della vostra giornata e vi risulterà chiaro a quale futuro pensava Gianroberto e a quale futuro pensa suo figlio Davide. Che, secondo logica monarchica, ha ereditato dal padre la proprietà (sì, la proprietà) del M5s. Ossia la creatura nata in rete e programmata per far sì che, attraverso la rete, venga distrutta la democrazia rappresentativa. Lì, in quei due filmati, i passaggi per arrivare al traguardo finale – la democrazia diretta – sono scanditi molto chiaramente. E c’è uno che dovrebbe inquietare qualunque libera coscienza: la morte dei media tradizionali, senza distinzione tra TV, radio e carta stampata, per consegnare alla rete – fuori da ogni mediazione giornalistica – l’esclusiva titolarità dell’informazione.

Le prove generali per centrare questo obiettivo liberticida si sono già svolte durante i 428 giorni del governo M5s-Lega: l’informazione politica è stata prevalentemente canalizzata sulle piattaforme social aggirando ogni forma di mediazione giornalistica, che comporta contraddittorio, verifica delle affermazioni, certificazioni dei numeri. Non basta. In quei 428 giorni l’attività di sostegno alle imprese è scattata a fronte anche di piccoli allarmi occupazionali (100 posti) mentre è stato completamente ignorato il grave stato di crisi in cui versa l’intera filiera della carta stampata, dalle case editrici alle edicole, con migliaia di lavoratori a rischio. Senza dimenticare la danza macabra attorno a Radio Radicale.

Ecco spiegato l’intervento di Mattarella. Ecco perché il Partito democratico (Pd) farà bene a mettere subito all’ordine del giorno del nuovo governo il tema dell’informazione. Per tutelare migliaia di famiglie. Per salvaguardare la nostra democrazia rappresentativa, incardinata nella Costituzione più bella del mondo (cit. Roberto Benigni) che all’articolo 21 tutela, appunto, la libertà di stampa.