Venerdì 26 Aprile 2024

Mastella, mister-scissione: "Noi Dc sapevamo farle"

L’ex ministro ha visto molte rotture: restavamo amici, nei grillini finisce a vaffa. "Le separazioni sono inevitabili quando capisci che se non ti separi ti fottono"

Clemente Mastella, 74 anni, sindaco di Benevento dal 20 giugno 2016

Clemente Mastella, 74 anni, sindaco di Benevento dal 20 giugno 2016

"Se si separano due democristiani resta l’amicizia. Se si separano due grillini volano i vaffa". Quando si parla di scissioni, Clemente Mastella – attuale sindaco di Benevento – è un’autorità assoluta. Non è che ne sa qualcosa, ne sa moltissimo. Anzi, ne vanta moltissime. Di rotture, s’intende. Se esistesse un manuale in materia, l’autore sarebbe naturalmente lui.

Quando si arriva a un punto di rottura in una forza politica?

"Essenzialmente per due motivi. O per divergenze politiche come è successo a me e Casini, io volevo andare a sinistra e lui a destra, oppure perché guardi in prospettiva alle elezioni e capisci che se non rompi ti fotteranno. Quello che sta succedendo a molti parlamentari grillini".

E perché dovrebbero già sentirsi il cappio al collo?

"Pensa che Grillo candiderebbe gli amici di Conte? Tanto più che da quei geni che sono hanno tagliato il numero dei parlamentari".

È difficile fare una scissione?

"Molto. Ma volte non c’è un’altra via d’uscita. Come diceva Antonio Gramsci, che a sua volta citava un proverbio zulu: meglio avanzare e morire, che fermarsi e morire".

Lei non si è fermato.

"Già. Però quando Casini ed io ci siamo divisi, tutto è accaduto naturalmente. Se c’erano due parlamentari della stessa area, uno finiva con lui, l’altro con me. Abbiamo fatto la nostra strada: lui è stato eletto presidente della Camera, io sono diventato ministro della Giustizia".

Altri tempi.

"E siamo pure rimasti amici dopo la lacerazione.

Come ci siete riusciti?

"Eravamo democristiani".

Grillo e Conte no.

"Sono Cinquestelle e gli scappa il vaffa".

Azzardi un pronostico per l’ex premier e l’Elevato.

"Si divideranno. Se non lo fa, Conte è morto".

Il M5s rispetta l’iter di ogni scissione: siamo all’ennesima mediazione.

"Conte deve andare avanti per la sua strada. Se accetta la mediazione di Di Maio e Fico perde quel ’di più’ che ha".

Ma se non ci prova, rischia di perdere Di Maio e Fico.

"Di Maio e Fico non saranno mai con lui".

La scissione pentastellata è solo figlia del timore di non riavere lo scranno in Parlamento?

"Per quanto riguarda i parlamentari sì. Per quanto riguarda Grillo e Conte c’è molto di più. Grillo ha un’idea cesarista del partito, e chi è contro Cesare, in questo caso Beppe, muore".

Nel concreto, Conte come dovrebbe avviarla la scissione?

"Formando i suoi gruppi parlamentari".

Con i nuovi regolamenti – specie al Senato – non è così facile.

"Una soluzione ingegnosa si trova sempre".

Avrebbe mai pensato che i grillini, entrati in Parlamento per abbuffarsi di tonno, sarebbero finiti come un Mastella qualsiasi?

"Ma mica sono finiti come me. Loro si stanno suicidando da soli. Io sono stato fatto da fuori da un gruppo di magistrati".