Sabato 4 Maggio 2024

Luigi Di Maio: "Battiamo i populisti. Il Movimento è finito. Beppe? Gli voglio bene"

Il leader di Insieme per il futuro spiega le mosse della sua formazione

Luigi Di Maio

Luigi Di Maio

L’obiettivo della battaglia campale del 25 settembre? Evitare "che l’Italia finisca in mano ai populismi, agli estremismi e ai sovranismi e che diventi un Paese che strizza l’occhio a Putin". Il danno della caduta di Mario Draghi? "Lo subiscono tutti, anche le partite Iva e le piccole imprese che si sono sentite tradite dai presunti difensori". L’alleanza con il Pd? "Sarà innanzitutto con sindaci, consiglieri regionali, imprenditori, esponenti dell’associazionismo delusi dai partiti che si sono rivelati irresponsabili". L’ultimo attacco di Beppe Grillo? "Voglio bene a Grillo. A confronto di quello che ha detto di Conte e dei suoi vice, le assicuro che con me è stato affettuoso. Ormai Beppe è consapevole del fatto che il Movimento non esiste più". È un Luigi Di Maio d’attacco quello che, da leader di Insieme per il futuro, affila le armi in vista dei passaggi-chiave delle prossime settimane fino all’appuntamento cruciale delle elezioni politiche.

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Che cosa ci giochiamo con le prossime elezioni?

"Intanto, ricordo che cosa ci siamo già giocati, perché l’alleanza inedita Conte-Berlusconi-Salvini ha fatto già danni considerevoli, buttando giù il governo. È stato un atto egoistico e irresponsabile che condanna il Paese all’immobilismo, mentre il governo stava lavorando a importanti provvedimenti, come il salario minimo, il taglio del cuneo fiscale, l’abbassamento delle tasse. Senza contare la battaglia che stavamo portando avanti nell’Unione europea per il tetto massimo al prezzo del gas, per fermare le speculazioni in bolletta. Adesso sarà difficile battere i pugni sul tavolo. Certo, proveremo fino all’ultimo istante a dare il massimo per aiutare famiglie e imprese. Ma sarà più difficile farlo con un esecutivo in carica solo per gli affari correnti. Siamo sicuri, però, che al voto gli italiani si ricorderanno del tradimento subito".

Immagina una punizione nelle urne per chi ha fatto cadere Draghi?

"Conte e Salvini hanno buttato giù Draghi solo perché i loro partiti stavano già andando a picco nei sondaggi. È stata la loro mossa della disperazione, ma adesso la disperazione rischiano di provarla i cittadini, a causa di queste scelte folli. Anche le stesse categorie che presumono di rappresentare. Dubito, dunque, che potranno fidarsi di quei partiti che hanno voltato loro le spalle".

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Veniamo al dopo 25 settembre: a che cosa puntate?

"Vogliamo l’Italia che abbiamo avuto con Draghi, credibile ai tavoli internazionali e garanzia di stabilità in Europa, concreta per famiglie e imprese. Dobbiamo riprendere la sua agenda e metterci a lavorare subito per fare in modo che dal giorno successivo alle elezioni si riparta come prima. Questa è l’eredità che dobbiamo portare avanti. Gli italiani non possono affidarsi a personaggi che interpretano la politica come uno show mediatico".

Insieme per il futuro, a questo punto, mira a essere la seconda gamba del centrosinistra?

"La prima alleanza è con chi vuole partecipare al nostro progetto e le assicuro che l’entusiasmo e la partecipazione sono sorprendenti. Guardi, ci sono sindaci e amministratori regionali che vogliono aggregarsi attorno alla nostra iniziativa riformista e di buonsenso. Sindaci e amministratori delusi dall’atteggiamento di partiti che nel momento della responsabilità hanno mostrato inaffidabilità. Ma potrei parlarle anche di interi comparti del mondo produttivo, che dal primo giorno della nascita di Insieme per il futuro si sono avvicinati con interesse. A loro abbiamo detto subito una cosa: noi siamo pronti a rimboccarci le maniche e fare ciò che serve per aiutare le imprese. Ma da noi non aspettatevi mai promesse faraoniche, perché agli italiani anche in questi giorni vengono fatte promesse irrealizzabili. Noi non siamo quella roba là, noi saremo quelli della concretezza".

Non è alle viste nessuna resurrezione del campo largo, dunque.

"Vede, il partito di Conte, che ormai sta andando verso l’implosione invece di andare avanti, non fa altro che guardare al 2013. Sono tornati quelli del vaffa, quelli delle posizioni anti-Nato e anti-Europa. E lo hanno dimostrato in Parlamento provando a far saltare la risoluzione a sostegno dell’Ucraina. Il partito di Conte è ispirato dal populismo spinto e da un finto sovranismo. Insieme per il futuro, allora, parla anche a quell’elettorato che voleva il Movimento al governo per governare, non per lamentarsi e far cadere un esecutivo. Conte, del resto, non perde occasione per litigare con tutti. L’ha fatto con Casaleggio, con Beppe Grillo, adesso sta attaccando il Pd. Lo ha fatto con Draghi e contro di me non ha fatto altro che puntare il dito. Come potrebbe stare in un’alleanza? Serve dialogo, confronto, moderazione".

Beppe Grillo, in queste ore, se l’è presa anche con lei, ma lei non riesce proprio a avercela con lui.

"Come le ho detto, gli voglio bene. È consapevole che il Movimento non esiste più. Insieme, invece, abbiamo raggiunto l’apice con quel 33%. Un risultato unico, il migliore di sempre per il Movimento. E il segreto di quel successo è stato il lavoro di squadra, che nel partito di Conte è quasi un tabù, mentre Insieme per il futuro si basa proprio sul dialogo, sul confronto di idee, sull’aggregazione".