Mercoledì 24 Aprile 2024

Licia Ronzulli: "Forza Italia decisiva. I veri centristi stanno con Berlusconi"

La capogruppo: il Terzo polo voleva cannibalizzarci, invece è morto. "Minoranze litigiose e divise su tutto, ovvio che la gente non si fidi. Cavaliere filo Putin? No, appoggia l’Ucraina. Vuole solo la pace"

Un tagliando per il governo? "Non serve, lo hanno fatto gli elettori, che ci hanno votato con percentuali superiori a quelle delle politiche". Il risultato di Forza Italia? "Ci confermiamo determinanti nella maggioranza". La concorrenza del Terzo Polo? "Il Terzo Polo è morto e l’opposizione avrebbe perso anche unita".

Licia Ronzulli, 47 anni, al momento del voto per le elezioni regionali in Lombardia
Licia Ronzulli, 47 anni, al momento del voto per le elezioni regionali in Lombardia

È una Licia Ronzulli d’attacco quella che tira le somme della vittoria nel Lazio e in Lombardia. Ma la numero uno dei senatori azzurri, braccio destro del Cavaliere, è netta anche sullo scontro tra gli uomini di Zelensky e Silvio Berlusconi delle ultime ore: "Mi sembrano espressioni troppo forti verso un uomo di pace. Il nostro sostegno all’Ucraina non è stato mai in discussione".

Quale è il significato del successo in questa tornata elettorale?

"Ci confermiamo in Lombardia, conquistiamo il Lazio, in tutti e due i casi superando il 50 per cento. Io credo che questo primo tagliando per la maggioranza si possa definire ampiamente superato. Se dovessimo giudicarlo come un voto di fiducia al governo, non ci sono dubbi sul fatto che gli abitanti delle due principali regioni del Paese abbiano confermato il gradimento per l’esecutivo, con percentuali che superano quelle delle ultime politiche".

Il governo, dunque, esce raf forzato?

"Chi lavora bene viene premiato. E in questi primi 100 giorni abbiamo ottenuto risultati importanti, a cominciare da una legge di Bilancio approvata a tempo di record. Questo vale a livello nazionale, ma anche localmente. Non è un caso, infatti, che il centrodestra, da oggi, si trovi ad amministrare 15 regioni contro le 4 guidate dalla sinistra".

Forza Italia tiene: siete soddisfatti?

"Ci confermiamo ancora una volta come forza determinante all’interno della maggioranza. Il partito è vivo e si tiene sui livelli delle scorse Politiche, perché dobbiamo sempre prendere in considerazione il fatto che storicamente alle Regionali le percentuali sono sempre più basse. Detto ciò, coloro che volevano cannibalizzarci, spacciandosi come polo centrista e moderato sono stati serviti. Si mettano l’anima in pace. La forza centrista e moderata già esiste e si chiama Forza Italia. Il terzo polo è morto".

L’opposizione, invece, paga di nuovo le sue divisioni?

"Sarebbe fin troppo facile sostenere che le minoranze siano talmente litigiose, eterogenee, divise su tutto, da non essere state capaci di trovare un’alleanza degna di questo nome nel Lazio come in Lombardia, dando luogo ad accordi Arlecchino: da una parte Pd e 5Stelle, dall’altra Pd e Terzo Polo. La valutazione degna di maggior rilievo, invece, è che se anche si fossero alleati tutti insieme in entrambe le regioni, avrebbero comunque perso. Questo la dice lunga sulla considerazione degli italiani nei confronti delle sinistre".

Resta il dato drammatico dell’astensione record.

"Effettivamente è un dato che deve far riflettere, perché la disaffezione degli elettori non può e non deve essere sottovalutata. È necessario che la politica s’interroghi sul perché gli italiani si stiano allontanando. Di certo, non aiuta il fatto che si sia passati dal confronto sul merito delle proposte allo scontro sempre più violento".

La rissa allontana gli elettori?

"Sulla pratica della sinistra di delegittimare sempre l’avversario politico ci sarebbe molto da dire. Abbiamo assistito a leader di partiti che sono riusciti ad allearsi con tutti, senza provare il minimo segno di vergogna per essere passati da un progetto politico al suo opposto. Non è certo un bel segnale di coerenza per i cittadini. Detto ciò, rilevo che seppure la percentuale di votanti a queste regionali sia decisamente più bassa del passato, non possiamo certo confrontare questo dato con quello del 2018, quando ci fu l’effetto trascinamento delle Politiche".

Il risultato, insomma, metterà fine, a questo punto, alle fibrillazioni nella maggioranza?

"Il tagliando, come ho detto, lo abbiamo appena fatto. Appurato questo, respingo con fermezza il concetto che le riflessioni all’interno di una maggioranza debbano essere liquidate come ‘fibrillazioni’. Fra amici si parla, si esprimono le proprie idee, si apre un dibattito, ci si siede intorno ad un tavolo e, alla fine, si fa la sintesi, com’è sempre avvenuto nella nostra trentennale storia, e anche in questi primi mesi di governo".

Certo, però, che sull’Ucraina le fibrillazioni non mancano. Da Kiev sono arrivate parole dure verso Berlusconi: «Bacia le mani insanguinate di Putin».

"Mi sembra un’espressione davvero troppo forte nei confronti del presidente Berlusconi che è sempre stato un uomo di pace e che è dalla parte del popolo ucraino. Il suo sostegno non è mai stato in dubbio. Esprimere la preoccupazione per evitare ulteriori massacri e scongiurare una prosecuzione di una guerra che nessuno sa fino a che livello potrà arrivare, credo sia non solo legittimo, ma giusto. L’ha fatto senza mai far venir meno l’adesione di Forza Italia alla maggioranza di governo, alla posizione della Nato, a quella dell’Europa e degli Stati Uniti. Questo non vuol dire non aspirare alla pace, non desiderare che s’interrompa questa spirale di violenza e di morti, non pensare ad un gigantesco piano Marshall in favore delle popolazioni ucraine".