Gilet gialli, intervista alla leader: "Mai accordi con Di Maio"

La fondatrice Mouraud respinge l'asse coi 5 Stelle

Jacline Mouraud, la pasionaria dei Gilet gialli

Jacline Mouraud, la pasionaria dei Gilet gialli

Parigi, 9 gennaio 2019 - Luigi Di Maio e l’invito a "non mollare" rivolto ai Gilet gialli? "Inaccettabile. Il vostro vicepremier ha perso un’occasione per tacere". La piattaforma Rousseau? "Non la conosco, non ne so niente. Cos’è, una struttura per l’estrazione del petrolio in mare?". L’arrivo a Roma sabato di Veronique Rouillé e Yvan Yonnet, i gilet gialli che vogliono incontrare i sovranisti italiani? "Mai visti questi due. Non so chi siano". Parla Jacline Mouraud, la pasionaria dei Gilets jaunes, 51 anni, bretone. Fu lei a dar vita alla protesta pubblicando tre mesi fa un post che riassumeva "l’immensa collera" dei francesi. Oggi prende le distanze da un movimento che – dice – si esprime soprattutto attraverso la violenza ed è oggetto di strumentalizzazioni politiche.

Non le è piaciuto l’intervento di Di Maio? "Neanche un po’. Ma come si permette di appoggiare dei rivoltosi e offrire solidarietà a chi sta cercando di sabotare l’ordine e la democrazia in Francia? Il messaggio del signor Di Maio è assurdo, inammissibile: si metta bene in testa che la Francia del 2019 non è quella della Rivoluzione del 1789 né quella della Comune del 1871".

Che cosa sa lei dei Cinquestelle? "Poco. So che è una formazione ibrida nata dal web, secondo me soprattutto di destra. Ho letto che Di Maio è in difficoltà e cerca alleati in vista delle elezioni europee: per questo gli interessano i Gilets jaunes. Che fanno gola – guarda caso – anche a Florian Philippot, ex numero 2 del Fronte nazionale. Tutti lì come mosche sul miele. Ci sono somiglianze che non ingannano: Philippot ha depositato il marchio Gilets jaunes per esserne l’unico proprietario, proprio com’è successo ai Cinquestelle che hanno un padrone che si chiama Casaleggio. Altro che potere al popolo".

I Gilet gialli non sono il popolo? "All’inizio lo rappresentavano e infatti il 60 per cento dei francesi appoggiava la protesta. Oggi è l’opposto: il popolo non ne può più di violenze a ripetizione, non sopporta più di vedere poliziotti massacrati ed energumeni che sfondano le porte dei ministeri. Bisogna finirla! Le manifestazioni con il loro corollario di incidenti e assalti ai negozi hanno messo sul lastrico decine di migliaia di lavoratori! Centinaia di piccole aziende hanno chiuso i battenti. Andate a dirglielo tutto questo a Di Maio, visto che lo ignora".

Due Gilet gialli di Caen, Veronique Rouillé e Yvan Yonnet, saranno a Roma per presentare il movimento e incontrare esponenti politici italiani, tra cui forse anche i Cinquestelle. Un’alleanza in vista delle Europee? "Figuriamoci. Questi due non sono nessuno e non rappresentano un bel niente. Mai visti...".

Lei ha annunciato la nascita di un nuovo partito, 'Les Emergents', costituito da moderati. Presenterà una sua lista alle Europee? "Niente affatto: mio obiettivo è dar vita a un partito per il lungo termine, non per le Europee, alle quali comunque non ci presenteremo. Vogliamo dar voce a tutti coloro che rispettano la democrazia, non ai provocatori che chiedono le dimissioni di Macron".

A molti in Italia non dispiacerebbero le dimissioni di Macron. E a lei? "Toglietevelo dalla testa: Macron vincerà le elezioni e ritroverà la legittimità che gli permetterà di ripartire".

Jacline Mouraud è ancora un Gilet giallo? "Lo sono, ma non voglio aver nulla a che fare con chi è complice di violenze e spera che un colpo di Stato rovesci la istituzioni".