Venerdì 26 Aprile 2024

Elezioni 2018, le richieste degli italiani ai partiti

Ricerca di Nomisma: lavoro, sicurezza, meno tasse. "I programmi al di sotto delle attese"

Manifestazione in piazza Montecitorio (ImagoE)

Manifestazione in piazza Montecitorio (ImagoE)

Roma, 17 febbraio 2018 - Il lavoro – e, dunque, il contrasto della disoccupazione e del precariato, principalmente a favore dei giovani – è la preoccupazione numero uno degli italiani. Le altre emergenze ed esigenze (dalle tasse alla sicurezza, al controllo dell’immigrazione, dal sostegno alle famiglie all’ambiente, alla sanità) vengono dopo e, a volte, anche molto dopo. È questo il quadro che emerge dalla ricerca «Il Manifesto degli Italiani. Le priorità di intervento richieste alla politica», curato da Nomisma. Un quadro che segnala anche e soprattutto come da una parte stiano le attese e i bisogni degli italiani, dall’altra i programmi e le promesse di partiti e leader. Come due mondi che non si toccano e non si incrociano.  «Un segnale – scrivono i ricercatori – di quanto poco oggi la classe politica riesca a farsi autenticamente interprete delle esigenze dei cittadini».

Nella misurazione delle priorità degli italiani, Nomisma ha stilato una classifica delle urgenze. Ebbene, il primo aspetto che viene fuori dall’indagine è la centralità dei temi dell’economia e del mercato del lavoro, con particolare riferimento a disoccupazione e precariato. Le richieste che gli italiani fanno alla politica – innanzitutto al governo per l’85 per cento, ma anche alle amministrazioni regionali e comunali – sono largamente concentrate su questi ambiti che, da soli, costituiscono il 24% delle priorità di intervento indicate come «assolute».

Così il 27,4% dei connazionali invoca, per i giovani in primis, azioni di contrasto alla disoccupazione, mentre per il 20,7% a risultare prioritaria è la riduzione del precariato attraverso incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato che vadano oltre la prosecuzione e il potenziamento del Jobs Act, ritenuto strumento pienamente idoneo solo dal 3,7% della popolazione. Al terzo posto della categoria si colloca la richiesta di interventi necessari a supportare il potere di acquisto delle famiglie (18%). E, proprio in linea con il tema lavoro, il sondaggio di Nomisma – osservano gli analisti – «mostra un’altra lacuna del dibattito politico: i giovani, praticamente poco o per nulla citati nei talk show o nelle interviste sui quotidiani, rappresentano in realtà un ambito di primario interesse per la maggior parte degli italiani». Tant’è che risultano rilevanti anche le richieste relative alle agevolazioni per le giovani famiglie con forte interesse sull’acquisto della prima casa.

È significativo, ma su livelli più bassi, l’interesse per le aree del fisco (con il contrasto dell’evasione al primo posto, seguito da semplificazione e da flat tax) e della sanità (riduzione delle liste d’attesa in primo luogo). Quanto all’area della sicurezza e dell’immigrazione, il tema dei flussi, nonostante la sovraesposizione mediatica, non va oltre la quarta posizione nella gerarchia delle priorità (15,5%), dopo la domanda di politiche di contrasto a criminalità organizzata (15,6%, che sale al 20,2% nel Sud Italia), illegalità e microcriminalità (reati, furti in casa, aggressioni), che si attestano al 16,4%. Di certo, infine, l’uscita o no dall’euro non è una priorità.  Insomma, «l’immagine di un elettore spaventato che sceglie sulla base dell’emotività del momento è pesantemente ridimensionata dalla lista delle priorità che gli italiani consegnano alla politica. L’obiettivo è uno Stato più efficiente e snello, di stampo anglosassone (semplificazione delle norme e speditezza della giustizia) ma con approccio tedesco».