Venerdì 26 Aprile 2024

"Draghi al guinzaglio di Biden". Il post del tesoriere (ri)spacca il M5S

Conte prova a minimizzare, ma Di Maio attacca: "Noi sosteniamo il governo, sono idee inaccettabili"

L'immagine postata dal tesoriere M5S su Instagram con Draghi al guinzaglio di Biden

L'immagine postata dal tesoriere M5S su Instagram con Draghi al guinzaglio di Biden

Una frammentazione senza fine, uno "scandalo" che tira l’altro, la netta sensazione che il partito di maggioranza relativa viaggi, ormai da mesi, in ordine sparso. E così, nel giorno in cui Dino Giarrusso molla gli ormeggi e lascia definitivamente il M5s, un altro caso, dopo quello di Vito "petrov" Petrocelli, piomba nel ventre molle parlamentare grillino squassandone le fondamenta e mettendo ancor più in evidenza, se possibile, il dualismo di leadership tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Il nuovo "caso" si chiama Claudio Cominardi, 40 enne deputato grillino, tesoriere del Movimento di specchiata fede filo putiniana e anti-atlantista. È stato lui, ieri di prima mattina, a rilanciare un graffito – la lupa simbolo di Roma con il viso di Mario Draghi, tenuta al guinzaglio dal presidente Usa, Joe Biden – che mette in "forte imbarazzo" i gruppi parlamentari. "Conte lo chiami e glielo faccia rimuovere", strillano subito alcuni esponenti di primo piano del gruppo alla Camera. "Per Cominardi non vale la regola che bisogna sostenere il governo Draghi", aggiungono altri eletti, mentre "noi abbiamo sempre votato la fiducia", superando le difficoltà. E cosa accade? Che Giuseppe Conte smorza i toni e Luigi Di Maio, di contro, sferza.

Così alla vigilia del voto in Senato sul ddl Concorrenza, a pochi giorni dal consiglio straordinario europeo sull’Ucraina e dopo la débâcle in commissione Esteri di palazzo Madama, ora a guida forzista, ecco che il nuovo frullatore polemico a 5 stelle è servito. Conte abbassa la tensione su Cominardi derubricando il caso: "Mi hanno detto che si tratta di graffiti, non diamo importanza". Non così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio che definisce il post "inaccettabile" e dice: "Noi come forza politica sosteniamo questo governo, come forza politica sosteniamo il presidente del Consiglio. Quello non è diritto di critica, è sostanzialmente una cosa da cui bisogna prendere le distanze, spero che il Movimento ne prenda le distanze il prima possibile".

Fa una scelta di campo il presidente della commissione per le Politiche dell’Ue alla Camera, Sergio Battelli: "Che quello postato dal tesoriere M5s è un murales lo vedo anch’io. Ciò che mi sfugge, come ho già avuto modo di far notare sotto al post in questione, è perché una persona che ricopre un ruolo così delicato e primario all’interno del M5s abbia sentito l’esigenza di pubblicarlo sui propri canali social. E non derubricherei l’episodio, come ha fatto il presidente Giuseppe Conte, definendolo ‘senza importanza’".

A soffiare sul fuoco, ecco anche dall’esterno anche Alessandro Di Battista, in versione difensore di Cominardi attraverso una battuta al vetriolo: "Se tocchi Draghi ti linciano, basta fiducie". Sul caso è intervenuto pure Enrico Letta: "Quel post è stato sgradevole e fuori luogo". Ma il post di Cominardi presta il fianco anche diverse letture ‘dietrologiche’ da parte di alcuni parlamentari governisti e c’è chi paventa un rischio ‘Papeete’: "Dopo il flop delle amministrative – dicono – Conte potrebbe uscire dalla maggioranza per lanciare la sua campagna elettorale col nuovo simbolo personalizzato", scenario che però il presidente del M5s allontana con forza: "Rischio Papeete? Bisogna chiederlo a Salvini... Avete mai visto qualcuno del Movimento in braghe in spiaggia per minare il governo? Non scherziamo...".

Ma in Europa, intanto, l’eurodeputato Dino Giarrusso, come si diceva, ha deciso di andarsene per fondare un nuovo partito. Conte l’ha presa malissimo e ha commentato: "Mi ha sempre parlato e chiesto poltrone, posizioni, vicepresidente, delegati territoriali e via discorrendo. Non ho mai avvertito che ci fosse un dissenso politico". Giarrusso, di contro, ha replicato: "Ho sempre difeso Giuseppe Conte. Sono stupito dalle sue dichiarazioni che trovo, imbarazzanti, vergognose e diffamatorie perché totalmente false". Conte ha poi chiesto a Giarrusso di fare un passo indietro: "Sia coerente. Chi lascia il Movimento deve lasciare anche l’incarico". Giarrusso ha risposto picche: "Molti mi hanno chiesto di restare eurodeputato. E io penso che resterò".