Giovedì 9 Maggio 2024

Decreto dignità, sì a concorso per maestre diplomate. Le ultime novità

Le modifiche approvate nelle commissioni della Camera. Lunedì l'esame dell'Aula Decreto dignità, il Pd frena sugli indennizzi. M5s vince il primo match Decreto dignità, congelata la riforma dei contratti a termine

Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro (Imagoeconomica)

Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro (Imagoeconomica)

Roma, 25 luglio 2018 - Arrivano le prime modifiche al decreto dignità che approderà in Aula alla Camera il 30 luglio. Con l'astensione di Forza Italia e Pd, le commissioni Finanze e Lavoro della Camera hanno approvato l'emendamento dei relatori che prevede un concorso straordinario per risolvere l'impasse delle maestre diplomate prima del 2001-2002 (aperto anche ai laureati in scienze della formazione primaria). La misura, inoltre, proroga gli attuali contratti a tempo determinato fino al 30 giugno 2019 e allo stesso tempo trasforma quelli a tempo indeterminato in determinato (con la stessa scadenza), evitandone così la perdita di validità. Le assunzioni, poi, saranno effettuate sempre rispettando il Testo unico della scuola, attingendo per il 50% dalle graduatorie ad esaurimento e il 50% dai vincitori del concorso 2016. 

Via libera delle Commissioni anche all'emendamento presentato dalla maggioranza per rafforzare gli organici dei centri per l'impiego. Con la modifica al decreto le Regioni potranno inserire una quota di nuovi assunti nell'arco temporale che va dal 2019 al 2021 "per garantire la piena operatività" dei Cpi. Questa misura porrebbe dunque le basi del progetto previsto nel programma di governo che dovrebbe portare alla realizzazione del Reddito di cittadinanza.

Domani sarà la giornata dei ritrovati voucher: attesa la proposta del governo che contempla di reintrodurli non solo in agricoltura ma anche per enti locali e le pmi del turismo (aziende fino a 10 dipendenti), allo scopo di pagare il lavoro di pensionati, studenti sotto i 25 anni, disoccupati e percettori di forme di sostegno al reddito. L'arco temporale di utilizzo salirebbe da tre a 10 giorni, con la possibilità di non porre una data e un'ora di conclusione della prestazione, ma semplicemente un monte orario.