Lunedì 20 Maggio 2024

Dall’empowerment femminile al contrasto alla violenza: i lavori del Women 7 per le pari opportunità delle donne

Il vertice a Roma con l’obiettivo di sensibilizzare i governi sulle tematiche legate all'inclusione delle donne in tutti gli aspetti della società

Il Communiqué, documento di policy che racchiude le istanze del mondo dell’associazionismo e della società civile

Il Communiqué, documento di policy che racchiude le istanze del mondo dell’associazionismo e della società civile

Roma, 9 maggio 2024 – Garantire l’equità di genere e intergenerazionale per arrivare ad una equa rappresentanza delle donne e delle ragazze in tutti i livelli decisionali, sia nel pubblico che nel privato, entro il 2030. Questa la raccomandazione che il Women 7, il gruppo ufficiale d’impegno civile del G7, chiede ai leader del ‘Gruppo dei 7’ che dal 4 al 6 ottobre vedrà riuniti a Matera i ministri responsabili delle Pari opportunità, proprio per affrontare i temi legati – in particolare - all’empowerment femminile e al contrasto alla violenza contro le donne.

Raccomandazione contenuta nel Communiqué, il documento di policy che racchiude le istanze del mondo dell’associazionismo e della società civile, consegnato ieri – in occasione del Summit del W7 in Campidoglio, alla ministra per le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, alla presenza – tra gli altri – del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dell’assessore capitolino alla disabilità, Monica Lucarelli, della ministra per il Lavoro, Marina Calderone, delle co-chair del W7, Martina Rogato, Claudia Segre, Annamaria Tartaglia. Presente anche Lella Golfo, presidente del Comitato italiano del Women 7 composto da 12 Organizzazioni della società civile, quali Action Aid; AIDOS; AIGI; Angels 4 Women; AW20; Donne Leader in Sanità; Fondazione Marisa Bellisario; Fuori Quota; Global Thinking Foundation; Human Rights International Corner; Soroptimist; Terre des Hommes.

Lavoro, empowerment finanziario, giustizia climatica, lotta alla violenza contro le donne. Questi i temi al centro della due giorni che, nella sala della Protomoteca del Palazzo Senatorio, vede riuniti non solo esponenti delle istituzioni italiani ed internazionali, ma anche centinaia di donne in rappresentanza – a loro volta – delle migliaia di donne dei loro Paesi d’origine.

Istituito dalla presidenza canadese nel 2018, il W7 nasce nel 2018 in Canada e, a oggi, conta oltre 90 delegati provenienti dai Paesi di tutto il mondo, espressione della società civile, del mondo associativo e organizzazioni non governative impegnate sui temi dell’uguaglianza di genere e delle Pari Opportunità. Obiettivo: sensibilizzare i governi sulle tematiche legate all'inclusione delle donne in tutti gli aspetti della società attraverso proposte concrete elaborate in veri e propri documenti, i “Communiqué” che vengono consegnati ai leader istituzionali nel corso del G7.

Le istanze raccolte nei mesi scorsi - attraverso la discussione di esperte provenienti da 42 Paesi e perfezionato attraverso consultazioni giovanili e pubbliche – che vanno a comporre il Communiqué, consegnato ieri, sollecitano i leader del G7 a prendere misure concrete, promuovere un approccio più inclusivo per garantire i diritti di tutte le donne e ragazze e, al tempo stesso, smantellare ogni sistema di oppressione che perpetra la disuguaglianza di genere.

Le raccomandazioni chiave includono non solo l’aumento della rappresentanza delle donne a tutti i livelli decisionali entro il 2030, ma anche la necessità di garantire l'equità di genere nelle decisioni di bilancio, sviluppando modelli economici inclusivi; implementare valutazioni dell'impatto di genere e intergenerazionale nelle iniziative politiche, legislative, strategiche e programmatiche; valorizzare l’educazione di genere, investendo nelle infrastrutture sociali per l'istruzione di donne e ragazze; promuovere l'apprendimento permanente per combattere stereotipi e pregiudizi; rafforzare i quadri di responsabilità per monitorare l'impatto delle politiche di genere. “Le donne rappresentano il 50% della popolazione mondiale e quello che va garantito prima di tutto è un’equa rappresentanza in tutte le posizioni, non solo apicali all’interno del pubblico e privato, ma comunque nei centri decisionali nevralgici”, afferma Annamaria Tartaglia.

“Tra i vari temi del Communiqué mi preme sottolineare che proprio ieri abbiamo avuto la risoluzione del Consiglio dei ministri europei sull’importanza dell’indipendenza finanziaria – spiega Claudia Segre – Permettere una piena partecipazione delle donne e il loro empowerment economico vuol dire toglierle da questa sacca di violenza”. Tra gli argomenti affrontati anche quello della crisi climatica che, per Martina Rogato, “non è mai neutrale al genere, ma impatta più le donne rispetto agli uomini. Non è una questione biologica, ma di mancanza di equità e di diritti”.