Messina, 10 novembre 2017 - Cateno De Luca, il deputato neo consigliere regionale siciliano dell'Udc agli arresti domiciliari per evasione fiscale, è stato assolto dal Tribunale a Messina, in seguito al processo sulla presunta speculazione edilizia a Fiumedinisi. De Luca era accusato di tentata concussione e abuso d'ufficio per atti commessi nel 2011, quando era primo cittadino del piccolo Comune del Messinese, e per i quali fu arrestato.
Assolto per l'accusa di abuso d'ufficio, non doversi procedere per prescrizione per tentativo di concussione e falso, è la decisione della seconda sezione penale del tribunale dello Stretto.
Dopo la lettura della sentenza un boato, tra grida di gioia e applausi, è esploso nell'aula di giustizia con De Luca in lacrime, abbracciato dalla moglie, che ha alzato le dita a V in segno di vittoria.
Il neodeputato però è agli arresti domiciliari, da mercoledì scorso, a due giorni dal voto regionale che lo ha portato per la terza volta a palazzo dei Normanni, per associazione per delinquere e evasione fiscale da un milione 750 mila euro per la sua creazione, la Federazione nazionale autonoma piccoli artigiani, che fece nascere nel '92 e di cui è direttore generale. Alla Fenapi sono collegati il Caf, il patronato Inapi, l'ente di formazione professionale Enfip e il Cipalf (Centro internazionale per le politiche attive per il lavoro Fenapi): in questo reticolo di società, dice l'accusa, De Luca avrebbe escogitato un sofisticato sistema di fatturazioni fittizie per evadere le imposte.
Dopo le lacrime in aula De Luca ha detto: "In questo tribunale ci sono giudici onesti e altri meno. Ho sempre denunciato il verminaio e continuerò a farlo". E su Facebook: "Ho subito in 7 anni 15 procedimenti penali, sono stato assolto o le accuse sono state archiviate. Voglio la giustizia giusta ed essere assolto". Quindi andrà in appello.