Mercoledì 24 Aprile 2024

Paralimpiadi, medagliere: l'Italia vola

Altre medaglie per gli azzurri a Rio 2016: siamo a nella Top Ten

Alex Zanardi, argento a quindici anni esatti dal terribile incidente

Alex Zanardi, argento a quindici anni esatti dal terribile incidente

RIO DE JANEIRO, 18 Settembre 2016 – L’obiettivo è stato raggiunto : l’Italia entra nella top ten del medagliere alle Paralimpiadi di Rio 2016. Un traguardo che non sarà indubbiamente facile da mantenere da qui alla fine fissata per oggi e che è arrivato dalla giornata record di Mercoledì ma che ha visto una passione trascinante e volonterosa da parte degli azzurri, arma in più di queste ultime gare. Venerdì altri exploit, con l'oro nell'handbike a squadre (terza medaglia per Alex Zanardi) e il bronzo della scherma a squadre, trascinata da una splendida Bebe Vio.  Ieri altre gioie: l'Italia ora è nona in graduatoria, a quota 39 medaglie. Ci giochiamo la top ten con Polonia e Francia. Difficile puntare all'ottavo posto del Brasile che dista 4 medaglie d'oro. Guida l'inarrivabile Cina con 237 medaglie.

GIOVEDI' - Tutto sommato da Giovedì 15 ci aspettavamo qualcosa di più ma le medaglie non sono mancate. Partiamo da Alex Zanardi, l’eroe confeziona l’ennesima prova d’autore portando a casa l’argento nella prova in linea dell’H5 a 15 anni esatti dall’incidente. Il fenomeno bolognese prova ad acchiappare l’oro fino all’ultimo ma il sudafricano Ernst Van Dyk non sbaglia nulla e così, memore delle fatiche accumulate per quel primo posto raggiunto solo 24 ore prima, si classifica con dignità e contentezza secondo precedendo il bronzo di Jetze Plas. Dal ciclismo e dai “magnifici” arrivano altre medaglie: Mazzone nella prova in linea H2 perde il posto da campione del mondo in carica a favore dell’americano Groulx ma porta a casa un argento comunque dignitoso (terzo tempo a quasi 8’ di lunghezza per lo svizzero Fankhauser) mentre arricchisce il nostro palmares, l’altro bronzo acciuffato da Francesca Porcellato. La “rossa volante” si classifica alle spalle di Christiane Reppe e Doyeon Lee all’interno di una gara dinamica, tattica in cui non sono mancati i brividi con quella curva finale vietata ai cuori deboli. Il nuovo protagonista e rivelazione dell’handbike però è Paolo Cecchetto oro nella classe H3 : l’azzurro gioca una gara di squadra in simbiosi con il più quotato Podestà, che si classifica sesto ma che contribuisce con i suoi attacchi a favorire la ritmata velocità  dell’atleta di Legnano. Il protagonista azzurro di Rio però è indiscutibilmente lui: Federico Morlacchi, re delle acque con la terza personalissima medaglia conquistata nel nuoto. L’atleta ventiduenne si regala l’argento nei 100 farfalla s9, come sempre grazie ad una rimonta e uno sprint fatale per i rivali alle sue spalle (primo il greco Michalentzakis a 59”27, Federico secondo con 59”52 e il magiaro Sors terzo a 59”85). L’altra gioia che arriva dal nuoto si materializza nell’argento di Francesco Bettella, autore di una prova magistrale nei 50 metri dorso S1. Il primato di Bettella è il nuovo record italiano; primo l’ucraino Boiko e terzo Anton Kol. Nel femminile quarto posto per Gloria Boccanera nei 50 metri dorso S2 mentre sottotono Cecilia Camellini, quinta nei 100 metri stile libero S11 (oro alla cinese Xie Qing). Nei 200 metri misti SM5 femminili la Ghiretti termina sesta : la gara viene vinta dalla norvegese Rung (3’ 15” 83) d’innanzi alla spagnola Perales e l’israeliana Pezaro. Altri risultati più insipidi del previsto, quelli di Giusy Versace che chiude ottava nell’atletica dei 200 categorie T43-T44 (trionfa l’olandese Van Rhijn a 26”16, d’avanti a Irmgard Bensusan e Marie-Amélie Le Fur) e la performance della Mijno nel tiro con l’arco: Elisabetta esce di scena ai Quarti contro l’oro Zahra Nemati e peccato perché l’arciere di Moncalieri era partita forte sbarazzandosi facilmente della francese Duboc e della svizzera Comte. Si ferma agli ottavi Veronica Floreno. Nella canoa, Federico Mancarella si classifica quinto, Veronica Yoko Plebani sesta e infine nella scherma l’Italia rappresentata da Betti, Cima e Lambertini vengono fermati dalla Cina e dalla Polonia, classificandosi quinti. Chiosa finale doverosa per le altre nazioni : spicca l’oro di Liam Malone, protagonista di una gara storica nella quale ha superato il record di Oscar Pistorius nei 400 metri, grazie a un epico 46”20.