Venerdì 26 Aprile 2024

Rio 2016, i risultati. Argento per Lupo-Nicolai. Bolt sempre leggenda

La coppia italiana del beach volley è stata sconfitta dal Brasile nella finale per l'oro. Delusione per il Settebello, che si giocherà il bronzo con il Montenegro. Ottavo titolo olimpico in carriera per Usain Bolt nei 200, mentre Trost e Rossit si qualificano per la finale dell'alto donne.

Storico argento per Paolo Nicolai e Daniele Lupo nel beach volley (LaPresse/Spada)

Storico argento per Paolo Nicolai e Daniele Lupo nel beach volley (LaPresse/Spada)

Rio de Janeiro, 19 agosto 2016 – La tredicesima giornata di gare ai Giochi di Rio si chiude con la 24esima medaglia azzurra a queste Olimpiadi. A conquistarla Daniele Lupo e Paolo Nicolai, che nella finale per l’oro del torneo maschile di beach volley si sono dovuti arrendere in due set alla coppia brasiliana Alison/Bruno Schmidt.

GRAZIE LO STESSO – Ce l’hanno messa tutta i due avieri azzurri, ma contro i brasiliani Alison Cerutti e Bruno Oscar Schmidt e la pioggia battente caduta per tutta la durata della finale non c’è stato nulla da fare. Sia nel primo che nel secondo set, i due beacher azzurri sono partiti forte, subendo però il ritorno della coppia di casa, sospinta dalla grande energia del pubblico di casa. L’occasione per far girare la partita i nostri ce l’hanno anche avuta, a fine primo set, ma un comunque bravissimo Nicolai non è riuscito a mettere a terra il punto del 20-19, che avrebbe dato all’Italia il primo set point. Il secondo parziale è corso sul filo dell’equilibrio, grazie soprattutto ai muri di Nicolai e ai cambi palla di Lupo, ma nel finale Alison e soprattutto Schmidt hanno cambiato passo, infilando il parziale decisivo e andandosi a prendere un meritatissimo oro. Applausi per i brasiliani, ma applausi anche per i nostri: alla delusione per l’occasione mancata farà pian piano spazio la consapevolezza e la gioia di aver compiuto un’impresa, quella di portare in Italia la prima medaglia olimpica nel beach volley; e che sia d’argento anziché d’oro conta fino a un certo punto.

DOMINIO SERBO – Niente da fare nemmeno per il Settebello, sconfitto dalla Serbia nella seconda semifinale del torneo di pallanuoto. 10-8 il risultato finale, che non rispecchia appiena il netto dominio dei campioni del mondo nel corso di tutta la partita. Solo la reazione d’orgoglio degli azzurri nel finale, unita a un calo di tensione di Filipovic e compagni, ha reso più morbido un passivo che nella prima metà di gara aveva assunto tutt’altre proporzioni: 6-0 il vantaggio degli uomini di Savic a pochi minuti dall’intervallo lungo, prima che le reti di Gallo e Velotto permettessero all’Italia di riaccendere la fiammella della speranza per la seconda metà di gara. Nel terzo quarto, però, sono riemerse tutte le difficoltà di un Settebello più attento in difesa, ma incapace di impensierire gli avversari in attacco, nemmeno nelle situazioni di superiorità numerica. «Non abbiamo effettuato nulla del nostro piano partita», ha sentenziato a fine partita Sandro Campagna, che ora dovrà essere bravo a resettare tutto nella testa sua e dei suoi giocatori, in vista della finale per il bronzo di sabato contro il Montenegro. La nazionale balcanica è uscita sconfitta per 12-8 dall’altra semifinale contro la Croazia, che in un’elettrica finale contro la Serbia proverà a bissare l’oro di Londra. In palio c’è una medaglia di bronzo che permetterebbe all’Italia di confermarsi ad alti livelli dopo l’argento di quattro anni fa a Londra.

OTTAVA MERAVIGLIA – Sulla pista dello Stadio Olimpico Havelange è andato in scena l’ottavo capitolo della leggenda a cinque cerchi di Usain Bolt. Come a Pechino e a Londra, il fuoriclasse giamaicano della velocità ha centrato la terza doppietta 100-200 consecutiva, in attesa della staffetta 4x100 in cui domani potrebbe regalarsi un’ineguagliabile “tripla tripletta”. Lo ha fatto, però, con un crono tutt’altro che eccellente: 19”79 il tempo del vincitore, rallentato dalla pista bagnata dalla pioggia che da circa un’ora aveva iniziato a cadere; e Bolt, nonostante l’incredibile impresa appena portata a termine, non ha fatto nulla per nascondere la propria delusione. Dietro di lui, come da pronostico, il canadese Andre de Grasse (20”02), mentre sul gradino più basso del podio è salito un euforico Christophe Lemaitre (20”12), tornato a un risultato di grande prestigio dopo diverse stagioni di oblio; beffato per un incollatura il britannico Adam Gemili, stesso crono dello sprinter francese ma niente medaglia. Quinto ad appena un centesimo dal podio Churandi Martini, mentre al sesto posto si è piazzato Lashawn Merritt, evidentemente provato dal doppio impegno 200-400.

TROST E ROSSIT IN FINALE – Per il resto, la pista dell’Engenhao è stato il teatro dell’ennesima giornata di dominio a stelle e strisce: 4 ori, un argento e un bronzo il bottino di fine giornata del Track&Field Team Usa. Il primo titolo olimpico di giornata l’ha conquistato nei 400 ostacoli Kerron Clement, che col tempo di 47"73 ha battuto il kenyano Boniface Tumuti e il turco-cubano Yasmani Copello. Doppietta americana nel getto del peso maschile grazie a Ryan Crouser e Joe Kovacs. Strepitosa la gara del 23enne di Portland, capace di abbattere per quattro volte il muro dei 22 metri e di aggiornare il record olimpico della disciplina con il 22,52 che gli ha regalato l’oro. Ashton Eaton raddoppia l’oro di Londra nel decathlon, eguagliando il record olimpico del ceco Sebrle a 8893 e gestendo una gara mai realmente in discussione, nonostante il risicato vantaggio finale sul francese Kevin Mayer, medaglia d’argento davanti al canadese Damian Warner. L’ultimo dei quattro ori degli Stati Uniti l’ha conquistato la bella Dalilah Muhammad: gara di testa per lei nella finale dei 400 ostacoli, conclusa con il tempo di 53”13 davanti alla danese Petersen e alla connazionale Spencer. A spezzare la monotona supremazia a stelle e strisce ci ha pensato Sara Kolak, che ha regalato alla Croazia il secondo oro nell’atletica a Rio, vincendo con la misura di 66,18 una finale del giavellotto tanto equilibrata quanto livellata verso il basso; argento per la sudafricana Sunette Viljoen, mentre si è dovuta accontentare della medaglia di bronzo la ceca Barbora Spotakova, olimpionica di Pechino e Londra. Buone notizie per l’Italia dalle qualificazioni dell’alto donne: raggiungendo la misura limite di 1,94 m, sia Alessia Trost (percorso netto per la saltatrice friulana) che Desiree Rossit (qualificata all’ultimo tentativo valido) hanno guadagnato l’accesso alla finale in programma sabato.

PRIMA ORO PER LA GIORDANIA – Flash dagli altri sport. Ahmad Abughaush ha regalato alla Giordania il primo oro olimpico della propria storia nel taekwondo, categoria 68 kg. Doppietta cinese nella finale dei tuffi da 10 metri donne, grazie a Ren Qian e Si Yajie, oro e argento davanti alla canadese Benfeito. Vittoria argentina nella finale dell’hockey prato contro il Belgio, sconfitto per 4-2, mentre nel triathlon prosegue il dominio a cinque cerchi dei Brownlee: doppietta per i fratelli britannici, con Alistair capace di bissare l’oro di Londra e Jonathan argento dopo il bronzo di quattro anni fa. Stabilite, infine, le finali dei tornei femminili di basket e volley: Usa-Spagna sarà l’atto conclusivo del torneo di pallacanestro, mentre nella pallavolo la Serbia, vittoriosa a sorpresa contro le favoritissime americane, se la vedranno con la Cina.