Scisciano Napoli, soldi e sesso in cambio di permessi: 13 indagati in Comune

Arrestati il repsonsabile dell'ufficio tecnico e il suo predecessore. La procura ipotizza reati di corruzione, turbata libertà del procedimento e falso in atto pubblico per le persone coinvolte

Mazzette di denaro in cambio di permessi edilizi

Mazzette di denaro in cambio di permessi edilizi

Napoli, 10 ottobre 2022 – Mazzette di denaro per agevolare permessi edilizi e prestazioni sessuali in cambio di appalti. È lo scenario emerso a Scisciano, nel Napoletano, dove 13 persone risultano indagate per corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso in atto pubblico. Sono finiti agli arresti domiciliari il responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di Scisciano e per il suo predecessore, oggi dipendente dell'Arpa Campania. La procura ha inoltre disposto il divieto di dimora nella provincia di Napoli per nove indagati, tra cui un consigliere comunale, mentre ad altre due persone è stato imposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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Sommario: 

Sesso e denaro: il metodo Scisciano

Denaro e sesso per agevolare permessi e ottenere appalti. È l’ipotesi investigativa dell'inchiesta condotta dalla procura di Nola e svolte dai carabinieri della stazione di San Vitaliano, culminate questa mattina nell'esecuzione di un'ordinanza emessa dal gip nei confronti di 13 indagati. Un funzionario comunale avrebbe chiesto soldi per agevolare il rapido rilascio di permessi di costruire e, in particolare, perché ne pilotasse l'intero iter burocratico. In un caso in particolare, il responsabile dell'ufficio tecnico comunale avrebbe garantito il sostegno alla referente di una ditta che opera nel campo dello smaltimento dei rifiuti: la donna avrebbe conseguito un appalto per la pulizia delle strade cittadine in cambio di una prestazione sessuale, consumata proprio all'interno degli uffici comunali.

Illegalità diffusa

Sullo sfondo, la malcelata insofferenza degli indagati alle verifiche e agli approfondimenti condotti dal personale di polizia giudiziaria in occasione delle acquisizioni dei documenti in Comune. Diversi i commenti registrati in corso dell’indagine dai quali si desumono l'auspicio che la componente politica dell'ente intervenisse a porre un freno al comandante della locale stazione dei carabinieri e la costante convinzione della minima entità e inoffensività dei propri comportamenti, segno di un “costume condiviso e diffuso”. In sintesi, l'indagine avrebbe portato alla luce "il contesto di diffusa illegalità che ha caratterizzato la gestione dell'Ente comunale", sintomatica della preoccupante percezione di assoluta impunità che avrebbe caratterizzato l'agire dei soggetti coinvolti nelle condotte illecite contestate.

Com'è nata l’inchiesta

L'indagine è nata a seguito di un sopralluogo in un cantiere edile a Scisciano per l'esecuzione di opere che il personale in servizio all’Ufficio tecnico del Comune aveva autorizzato col rilascio di un permesso di costruire illegittimo: il titolo edilizio aveva ad oggetto il cambio di destinazione d'uso – da agricolo a civile abitazione – di un immobile di fatto inesistente, rilasciato in violazione delle disposizioni della legge regionale sul piano casa. Sono state così scoperte le modalità illecite con cui il personale dell'Ufficio tecnico di Scisciano avrebbe gestito il rilascio di titoli edilizi e l'affidamento di appalti pubblici secondo dinamiche clientelari. I reati sarebbeto stato commessi a Scisciano, tra il mese di settembre 2020 e il marzo 2021.