Mercoledì 24 Aprile 2024

Diciottenne ucciso a Napoli per una scarpa sporca: fermato un ventenne

A sparare contro Francesco Pio Maimone sarebbe stato il figlio di un camorrista ucciso nel 2013, si era reso irreperibile. Sabato il corteo da Pianura "per chiedere giustizia"

Napoli, 21 marzo 2023 - Fermato il presunto killer. Si stringe il cerchio intorno all'autore dell'omicidio di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso a Mergellina per una scarpa sporca. La Squadra Mobile di Napoli, dopo un interrogatorio, ha sottoposto a fermo un giovane ventenne del quartiere Barra con l'accusa di aver ucciso con un colpo di pistola, nelle prime ore dello scorso 20 marzo, il 18enne gravemente ferito al petto e giunto senza vita nell'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli.  

Il ventenne, è figlio di un affiliato al clan Cuccaro, ucciso in un agguato di camorra nel 2013. Il decreto di fermo, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia, è stato notificato a V.F.P., ritenuto gravemente indiziato del reato di omicidio aggravato dalle modalità mafiose.

L'indagato nella giornata di ieri si è reso irreperibile ma è stato rintracciato oggi dalla Squadra mobile e dal commissariato San Giovanni in un'abitazione di alcuni conoscenti nel quartiere di Ponticelli.

La polizia sul luogo dove un giovane di 19 anni, Francesco Pio Maimone
La polizia sul luogo dove un giovane di 19 anni, Francesco Pio Maimone

Com'è noto Francesco Pio è rimasto ferito a morte al culmine di un alterco scoppiato per futili motivi davanti a uno noto chiosco del lungomare che ha visto protagonisti persone che non conoscenva. L'unica sua colpa è stata trovarsi anche lui lì quando si è iniziato a sparare.  La prima pista battuta nelle indagini portava a una esecuzione di stampo camorristico, perché Francesco Pio Maimone, aveva conoscenze e frequentazioni nel quartiere napoletano di Pianura, a Napoli, dove è in corso una feroce faida di camorra, e il padre ha precedenti. Inoltre, proprio il 12 marzo scorso era stato ferito Antonio Gaetano, del clan Calone di Pianura, a pochi metri da dove ieri notte è stato ferito Francesco Pio. Dell'assurda morte del 18enne ha parlato questa mattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Casal di Principe per ricordare don Peppe Diana e le altre vittime di mafia.

Chi era Francesco Pio Maimone

Diciotto anni compiuti a settembre, Pio come lo chiamavano in famiglia, lavorava nella pizzeria della sorella. Imparava il mestiere con il sogno di aprere un giorno un posto tutto suo. "Pio lo studio non l'ha mai amato, in primo superiore ha lasciato la scuola. Ma ha sempre lavorato, sempre. Prima della pizzeria ha fatto il fabbro, ha raccolto la spazzatura nei condomini, si è dato da fare", raccontano i familiari al Corriere del Mezzogiorno. Tifava Inter, amava stare con gli amici e la famiglia. Ai suoi cari aveva detto quella sera prima di uscire "quando torno vi porto un cornetto. Ora vogliamo giustizia. Non si può perdere un figlio così". Sabato un corteo per chiedere giustizia partirà da Pianura e arriverà a Mergellina. 

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​Il sindaco Manfredi: "Gesto di violenza assolutamente sconsiderato"

Il Comune di Napoli sarà presente ai funerali di Francesco. Lo ha riferito il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. "Sicuramente ci saremo - ha detto - perché è stato un evento che ci ha molto colpiti: una famiglia semplice, un ragazzo che aveva voglia di lavorare e di fare e che purtroppo è stato vittima di un gesto di violenza assolutamente sconsiderato"

Mille vittime innocenti

Ucciso a colpi di arma da fuoco a Napoli, forse per errore o per un diverbio, rispetto al quale era del tutto estraneo, scatenato da una scarpa imbrattata. Il 18enne morto due sere fa nella zona di Mergellina è solo l'ultima vittima assurda, ferita a morte senza un motivo da un colpo vagante sparato ad altezza uomo. Secondo i 'numeri della memoria' raccolti da Libera, sono 1069 le vittime innocenti delle mafie, delle quali 115 minori e 133 donne. A queste si aggiungono 168 vittime prima del 1961.  Il maggior numero di vittime si è registrato nella regione Sicilia (458 ossia il 42,84%), seguita dalla Campania (215 ossia il 20,11%), dalla Calabria (191 ossia il 17,87%) e dalla Puglia (94 ossia l'8,79%).  In Campania 19 vittime avevano tra 0 e 17 anni, 64 innocenti uccisi avevano tra 18 e 30 anni, 96 vittime tra i 31 e i 60 anni e 17 avevano oltre 61 anni. 

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