Venerdì 26 Aprile 2024

Camorra, sequestrati 50milioni di euro a due imprenditori complici del boss dei van Gogh

Lavoravano con il broker internazionale del narcotraffico Raffaele Imperiale: il blitz dell'antimafia ai fratelli di Villa Literno

Carabinieri

Carabinieri

Villa Literno, 23 febbraio 2023 - Una indagine su due fratelli imprenditori con interessi nel settore del trasporto e nella gestione dei rifiuti ha portato al sequestro di beni per oltre 50 milioni di euro. Per la procura di Napoli, i due fratelli hanno 'lavorato' con il broker internazionale del narcotraffico Raffaele Imperiale, il boss dei van Gogh, e uno di loro è destinatario di una misura cautelare per traffico internazionale di stupefacenti.

I due fratelli di Villa Literno complici del boss

Militari dei comandi provinciali della Guardia di Finanza di Napoli e Caserta e del Gruppo Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente di Napoli stanno dando esecuzione al provvedimento emesso dalla Sezione per l'Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di aggravamento della misura del controllo giudiziario avanzata dalla Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia - e dalla Procura Nazionale Antimafia, nei confronti di Giovanni e Michele Fontana, imprenditori di Villa Literno (Ce). Giovanni Fontana è già stato destinatario di un mandato di arresto. Dall'analisi del materiale acquisito da sistemi Eurochat e Sky ECC è emerso che nel 2021 Giovanni Fontana ha messo a disposizione del gruppo di Imperiale un deposito per occultare 600 kg. di cocaina all'interno di due container diretti in Australia. Nel corso degli interrogatori resi dopo l'esecuzione della misura cautelare, Imperiale ha confermato il coinvolgimento di Fontana nell'operazione con l'Australia e descritto altri traffici illeciti compiuti con la collaborazione dell'imprenditore liternese.

Droga dal Brasile e dall'Olanda

Prima due operazioni di trasporto dal Brasile, tra il 2008 e il 2010, di complessivi 6.000 kg di cocaina e, in seguito, tra il 2017 e il 2021, una decina di trasporti dall'Olanda allorquando, avvertendo l'esigenza di dotarsi di autotrasportatori efficienti e fidati, decise di ricontattare Giovanni Fontana tramite Daniele Ursini (anch'egli tratto in arresto nel mese di novembre). Quest'ultimo ha confermato la circostanza nel corso dell'interrogatorio del 13 dicembre 2022. Fontana avrebbe ricevuto un compenso di oltre 7 milioni di euro.

Giovanni socialmente pericoloso

Al giudizio di pericolosità sociale di Fontana Giovanni hanno contribuito anche i precedenti per rapina, furto e armi e le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, già esponenti di spicco delle fazioni Schiavone e Zagaria del clan dei Casalesi, che lo hanno descritto come un imprenditore colluso con il gruppo di Michele Zagaria, Michele, gravato da precedenti penali e legato al fratello Giovanni da vincoli societari per gli inquirenti non solo ha condiviso le strategie commerciali ma anche di quelle di natura illecita del fratello.

Sequestrati 120 immobili, auto e conti correnti

Le indagini patrimoniali hanno evidenziato una evidente sproporzione, nel periodo 2002-2021, tra i redditi dei due imprenditori e dei rispettivi nuclei familiari e le relative possidenze. Da qui il sequestro eseguito in data odierna, avente ad oggetto le quote e i compendi aziendali di 8 società, 120 immobili tra fabbricati e terreni, 6 auto/motoveicoli, nonchè il blocco dei rapporti bancari e finanziari, per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro.