di Eva Desiderio
Dopo aver partecipato per 16 anni ai saloni di Pitti Uomo ora Pierre-Louis Mascia, artista delle stampe nato a Tolosa ma ’italiano’ d’adozione per le stampe delle sue sete che fa da sempre a Como co, n la famiglia Uliassi proprietaria della stamperia Achille Pinto, ha deciso di debuttare con la sua prima sfilata co-ed a Firenze, il 13 giugno sera, in occasione di questo Pitti Uomo 106 nel Tepidarium del Roster al Giardino dell’Orticoltura. Natura, cultura, arte e magia al centro della scena con la moda a spadroneggiare tra trionfi di sete stampate che brilleranno nella notte fiorentina del Tepidarium grazie allo stilista, creativo ecclettico e raffinatissimo che ad aprile a Milano ha lanciato anche la linea Home e che – cominciando dalle sciarpe –è arrivato al suo sublime total look.
Pierre-Louis, che sfilata sarà?
"Bellissima e poetica, introdotta da uno spettacolo di balletto con una performance di un coreografo francese dal titolo Ronde, come per dire a tutti tenetevi per mano, nel segno di Matisse. Poi il defilè con modelli e modelle al Tepidarium con la collezione dell’estate 2025".
Come si intitola la sua collezione?
"Le Cavalier Bleu, come il movimento di artisti sbocciato a Monaco ai primi del Novecento che io amo molto. Ho pensato a loro per cominciare questa mia nuova storia di moda che parte da Firenze. Le uscite saranno trenta".
Qual è il significato profondo di questa collezione per l’estate 2025?
"Ispirandomi al movimento Le Cavalier Blue ho puntato sul mixare tutte le forme di stile, di arte e libertà di espressione perché nella moda c’è bisogno di questa libertà assoluta, e anche di sincerità e di generosità. Questa sfilata a Firenze è un regalo che faccio a me stesso e a tutte le persone che mi stimano".
Cosa significa Firenze per lei?
"E’ una città che amo moltissimo e sfilare per la prima volta al Tepidarium del Roster mi emoziona: è un palazzo di ferro immerso in un giardino incantevole. Firenze mi ha portato fortuna, partecipare a tanti Pitti Uomo mi ha fatto conoscere nel mondo, è la città di Leonardo e di Michelangelo, apro dopodomani sera una nuova finestra per la mia vita di stilista e sono sicuro che mi porterà bene".
Cosa è per lei lo stile?
"E’ una forma d’arte, è l’esprimere la propria individualità, un mezzo di conoscenza per i giovani che non vogliono essere omologati e possono trovare anche nella moda la propria personalità e conoscersi meglio".
Ci può dare cenni della collezione che vedremo al Tepidarium?
"Sarà un omaggio alla sfumatura che regala speranza nei colori e nei pensieri in un mondo di oggi difficile. E le mie saranno dolci sfumature…".
Lei si sente un po’ italiano?
"Assolutamente sì, con Pinto poi siamo ormai cugini!".
Cosa spera resti in mente agli spettatori della sua performance?
"L’emozione di una cavalcata fra persone che si tengono per mano, come ragazzi che escono da una scuola d’arte, tutto molto poetico. Una realtà possibile, un segnale di bellezza e di saggia semplicità. Noi facciamo cose possibili. Per questo la mia maison in questi anno ha avuto uno sviluppo spontaneo con un successo mai forzato".
Ha un sogno nel cassetto?
"Si, mi piacerebbe molto dedicarmi anche alla profumeria".