
A sinistra la boutique Bartorelli in centro a Pesaro nel contesto dello shopping cittadino Qui sopra invece Paolo Bartorelli con la moglie Paola e i loro figli
Nel mondo dell’alta orologeria e alta gioielleria, Bartorelli è sinonimo di expertise e tradizione. "Bartorelli vanta oltre 130 anni di storia – racconta Paolo Bartorelli, titolare della boutique di Pesaro – è nata nel 1882, prima come realtà familiare, poi, dal dopoguerra, come azienda moderna. Oggi, abbiamo raccolto questa eredità del passato, per scrivere un nuovo capitolo della nostra storia".
A guidarlo, la passione, "senza quella non si fa nulla. Poi, ovviamente, sono indispensabili consapevolezza, capacità, attenzione al cliente, organizzazione dell’azienda, abilità nel capire le tendenze del mercato e un po’ di fortuna. Personalmente, ho fatto tesoro dei consigli di mio padre, ovvero porsi sempre un gradino sotto al cliente, essere sempre gentile e disponibile, e soprattutto, vederlo come una persona da servire, e non da sfruttare, e farlo sentire accolto e seguito. Questo contribuisce a fidelizzarlo perché ci sceglie non perché abbiamo il prodotto o il brand che cerca, ma perché nelle nostre boutiques vive un’esperienza di acquisto differente e positiva".
Un compito, questo, che richiede molto impegno anche perché oggi, il mercato è cambiato. "Tra Covid e post-Covid e anche qualche anno prima della pandemia – spiega – abbiamo avuto quattro, cinque anni di grande euforia, soprattutto sui marchi più importanti, e sulla loro scia, tutti compravano tutto. Sull’acquisto, inoltre, pesava anche il valore dell’orologio, il prezzo a cui poteva essere rivenduto. Ora, il mercato sta tornando a livelli normali e, sebbene si valuti la possibilità di un investimento futuro, la scelta di un orologio è determinata principalmente da suoi contenuti, dall’avere una storia, di brand, di tecnica, di qualità. Si è tornati a un acquisto dettato dalla passione, ma più riflessivo e consapevole".
Ciononostante, "i nostri brand, tutti di prestigio – prosegue Paolo Bartorelli – , continuano a essere molto richiesti, con Rolex, Cartier, Bvlgari, Tudor e Chopardcome firme trainanti. Certo non è semplice anche il nostro lavoro è cambiato, serietà, organizzazione, continui aggiornamenti, attenersi alle direttive delle aziende, sono diventate prerogative imprescindibili".
Quanto all’evolversi del settore "impossibile fare previsioni a lungo termine – sottolinea – nel breve periodo, visto anche il momento storico, si consolideranno i marchi e i negozi che hanno lavorato bene nel periodo di maggiore euforia del mercato. Ovvero i brand che non hanno snaturato il loro essere e non si sono fatti prendere dall’entusiasmo delle vendite, ne risentiranno meno e si prepareranno alla ripartenza, così come i negozi che negli anni scorsi, pur avendo incrementato gli incassi, hanno continuato a investire nella struttura e nelle risorse umane e a mettere al centro il cliente".
"Cosa che Bartorelli ha fatto, e per questo, anche ora che c’è una scrematura della clientela e la vendita è più impegnativa, i nostri acquirenti continuano a seguirci e per il momento non ne risentiamo. In sintesi – conclude Bartorelli – il prossimo anno sarà di transizione, e non bisognerà abbassare la guardia".