Giovedì 25 Aprile 2024

Thailandia, la spiaggia di Leonardo Di Caprio chiude ai turisti

Maya Bay, la spiaggia resa celebre dal film 'The Beach', è gravemente danneggiata dal turismo di massa: il governo ne decreta la chiusura

Maya Bay – Foto: adisa/iStock

Maya Bay – Foto: adisa/iStock

Roma, 30 marzo 2018 - Quando nel 2000 uscì 'The Beach', il film con Leonardo DiCaprio in cerca di una spiaggia paradisiaca, il numero di turisti annuali che arrivavano in Thailandia si calcolava nell'ordine dei dieci milioni. Nel 2017 sono stati trentacinque milioni, con una media di quattromila al giorno (e duecento barche) solo a Maya Bay, la spiaggia utilizzata come location della pellicola. Sono troppi, ha sentenziato il governo, che ha stabilito una chiusura annuale della durata di quattro mesi e ha introdotto limitazioni all'accesso nei restanti otto. LA SPIAGGIA CHE CHIUDE AI TURISTI La decisione è arrivata sulla scorta di una recente indagine condotta da biologi marini. Confermando una tendenza già registrata, gli scienziati hanno notato che la popolazione di pesci e crostacei è praticamente scomparsa e che la locale barriera corallina è in larga parte morta. Non si tratta di un processo irreversibile, perché dovuto soprattutto alla presenza massiccia di turisti sull'isola di Koh Phi Phi Leh. Come ha sottolineato il biologo Thon Thamrongnawasawat, membro del comitato nazionale per la salvaguardia dell'ambiente: “È come se una persona avesse lavorato per decenni senza mai fermarsi. Oberata di lavoro e sfinita, la nostra spiaggia ha perduto la sua bellezza. Dobbiamo concederle una pausa”. QUANDO CHIUDE E QUANDO CI SI PUÒ ANDARE A partire da metà giugno 2018 e fino a metà ottobre, nessun turista potrà raggiungere Maya Bay. Quando poi la spiaggia riaprirà al pubblico, saranno in vigore due importanti limitazioni: saranno accolti al massimo duemila visitatori al giorno e le imbarcazioni non potranno più gettare l'ancora nelle acque di Maya Bay, ma dovranno attraccare ad appositi pontili situati al lato opposto dell'isola. Dopo di che, gambe in spalla: si tratta di percorrere poche centinaia di metri, niente di drammatico. I TURISTI POSSONO FESTEGGIARE COMUNQUE Non è la prima volta che le autorità thailandesi limitano l'accesso a località rovinate dal turismo di massa. Da metà 2016 sono permanentemente chiuse le isole Koh Yoong (che appartiene alle isole Phi Phi) e Koh Tachai (delle Similan Islands), mentre buona parte dei parchi marini nazionali di Thailandia restano interdetti ai turisti per cinque mesi, non quattro: da metà maggio a metà ottobre. La soluzione adottata per Maya Bay è dunque più morbida di altre, proprio per venire incontro ai desideri dei visitatori: Thon Thamrongnawasawat è però fiducioso che basti a riavviare il popolamento delle acque e la rinascita della barriera corallina. Leggi anche: - Quali sono i migliori ristoranti d'Asia? - Trekking in Europa: le 6 passeggiate da non perdere - L'idea ecologista di Bruxelles: trasporto pubblico gratis