Angelina Mango vince il Festival di Sanremo 2024. Le pagelle della finale del Festival di Sanremo 2024.
Fiorella Mannoia 'Mariposa': voto 7,5. Si diverte sul palco e ci fa divertire. E riflettere con un testo che è veramente potente. Non ha bisogno di fare grandi cose per tenere il palco, perché è il palco che la porta in palmo di mano. E anche se osa un po’ di più vocalmente e un po’ sbava, glielo si perdona. Unica.
Irama 'Tu no': voto 6. Finalmente tutte la parole appaiono chiare, sarà che ormai ascoltiamo la canzone da diverse sere. Per questo merita la sufficienza. Però sembra poco in serata, impegnato ad eseguire bene il difficile compito di portare a casa la canzone più che ad emozionare. Ghiacciolino.
Ghali 'Casa mia': voto 7. Io l’alieno che balla lo voglio a casa mia, casa tua, che differenza c’è. Vestito da black angel, Ghali ci fa ballare e cantare. Non mi sento tanto bene. Anzi sì.
Negramaro 'Ricominciamo tutto': voto 6,5. Io ho fatto gli stessi acuti quando mi sono rotta il mignolo del piede prendendo dentro il divano di casa di mia nonna (vera storia triste), lui invece li fa senza aver subìto violenza e questo già lo pone in posizione di superiorità rispetto a me. La canzone non mi è ancora entrata del tutto in testa, mi sembra manchi ancora qualcosa. “Un pelo più mmm e un pelo meno mmmm e allora...” (citazione dottissima).
Annalisa ‘Sinceramente’: voto 9. Quando quando quando noi vogliamo star fermi arriva lei che ci scombina i piani. Esibizione clamorosamente forte, energica, pazzesca. Chi la ferma? Ma soprattutto: chi mai vorrebbe fermarla? Vortice.
Mahmood ‘Tuta gold’: voto 8. Siam sicuri che l’outfit sia ignifugo? Perché io ho paura che che muovendosi parta una scintilla e possa accendersi. “Cinque cellulari nella tuta gold, baby non richiamerò” ce l’ho ormai come tormentone assoluto. Viralissimo.
Diodato ‘Ti muovi: voto 7,5. Anche stasera sale sul palco vestito monocromo, diciamo che i suoi stylist non fanno proprio sta gran fatica a trovargli un outfit. Il brano conquista. Non è ‘Fai rumore’, che è inarrivabile. Però mi piace. Tu chiamale se vuoi emozioni.
Loredana Bertè ‘Pazza’: voto 7,5. Arriva sul palco con una svolta per il FantaSanremo e dimostra ancora una volta di essere più avanti di tantissimi di noi. Poi inizia a cantare e conferma di essere oltre. Pazza pazza pazza su una terrazza.
Geolier ‘I p’ me, tu p’te’: voto 7. “Canta in codice fiscale” mi ha fatto notare un’amica. E in effetti per chi come me non conosce il napoletano sembra così. Geolier è il portavoce dell'effetto Lazza versione 2024: la canzone funziona, ai giovani e giovanissimi piace tanto. Segno dei tempi.
Alessandra Amoroso ‘Fino a qui: voto 5,5. Urla, ma veramente troppo. Dall’inizio alla fine. Urla. La canzone potrebbe anche essere carina, ma lei urla troppo. Mal di testa.
Angelina Mango ‘La noia’: voto 10. Meno male che scivola sul palco a fine esibizione, così ci riporta alla realtà. Saremmo rimasti nella sua bolla di energia un altro po’, ma ci saremmo comunque dovuti svegliare. Diamole i nostri sogni: lei li esaudirà con la sua energia, la sua voce, la sua solarità. Con la sua musica. Diamante.
Il Volo ‘Capolavoro’: voto 6. Il loro non è sicuramente un genere facile da affrontare, ma la canzone è apprezzabile e anche loro riescono ad emozionare. Ci sta.
Il Tre ‘Fragili’: voto 5. Ogni tanto cede un po' con la voce, la canzone non è delle più ricordabili. Apprezzabili comunque l'impegno e la grinta. Rimandato.
Maninni ‘Spettacolare’: voto 6. Mi ronza in testa da qualche giorno. Non è una canzone facile da cantare, soprattutto in un Festival di Sanremo molto poco tradizionalmente sanremese. Però fa bella figura. Bravo.
La Sad 'Autodistruttivo': voto 6. Ci svegliano. Fanno casino. Non saranno punk in senso stretto, ma qualche regola l'hanno sovvertita. E poi la canzone si fa canticchiare. La Sieeeeeeeddd.
Fred De Palma ‘Il cielo non ci vuole’: voto 4. Se il cielo non vi vuole, io inizierei a beccare le note. Magari cambia idea. Gli archi provano a nobilitare una performance insufficiente. Ma sono archi, mica fanno miracoli. Chiede a Fiorello se sa fare un beatbox. Perdoniamolo, non sa quellao che fa. Maria, io esco.
Bnkr44 ‘Governo punk’: voto 5.5. Hanno qualche problema di intonazione di troppo e questo un po' condiziona il risultato della performance. Però sono comunque apprezzabili. Carini e coccolosi.
BigMama ‘La rabbia non ti basta’: voto 6. Non la canta nel modo migliore possibile, sarà forse l’emozione. Però la parte dance la vedo già ballata in remix nei club. Su le mani.
Mr Rain ‘Due altalene’: voto 5. Lui mi convince, la canzone sempre di meno. 'Supereroi' era coinvolgente a suo modo, nonostante il coro di bambini. 'Due altalene' no. Ritenta, sarai più fortunato. Magari anche noi.
Emma ‘Apnea’: voto 8. Ricorda Viola Valentino velocizzata e col tunz tunz che pompa nelle orecchie. Lei appare un po’ stanca, emozionata, ma grintosissima. E si divora il palco. Red Bull.
Ricchi e Poveri ‘Ma non tutta la vita’: voto 8. In un multiverso rappresenterebbero uno Stato tutto nuovo all'Eurovision. Tipo il "Ricchiepoveristan". Hanno un'energia che io neanche dopo una cura di integratori, papaya e superfungo. Supradyn.
Renga e Nek ‘Pazzo di te’: voto 5.5. Li han fatti cantare per primi perché dopo hanno una festa di laurea, si vede dal loro outfit. Però è veramente troppo stantia questa canzone, peccato. Ha anche un sentore di Modà che sinceramente non posso tollerare. A guardare le nuvole su un tappeto di fragole.
Clara 'Diamanti grezzi': voto 6.5. La canzone mi piace, lei dimostra di avere personalità. E' un talento e sicuramente sentiremo parlare di lei ancora a lungo. Promessa.
Sangiovanni 'Finiscimi': voto 4. E' il mood del brano il problema. Non il fatto che il modo di cantare ricordi da molto vicino Blanco. E' proprio il mood. Dai Sangio, tirati su. La vita è lunga, tu sei giovane: se non è Giulia, sarà un'altra. Su de doss.
The Kolors ‘Un ragazzo una ragazza’: voto 7.5. Un ragazzo incontra una ragazza, va a Sanremo e fa un tormentone con coreografia così semplice da farci già subito immaginare al Bikini di Baia Verde in Salento mentre al bar tra una puccia e un caffè in ghiaccio facciamo il gioco aperitivo con la Ritana (santa subito) che ci aspetta con lo spuntino salentino. Villaggio.
Rose Villain ‘Click Boom!’: voto 6.5. Ricorda un po' Leona Lewis e un po' Ariete. E un po' Rose Villain. "Ti ho fatto entrare nel mio disordine" è chiaramente un riferimento a casa mia. Rose, quando sei venuta a trovarmi a mia insaputa? Leggera.
Gazzelle ‘Tutto qui: voto 6. Si veste da sera: per l’occasione mette la giacca sulla felpa. Però la canzone è la ninna nanna, la carezza che noi tutti vorremmo portare con noi. Carillon.
Dargen D’Amico ‘Onda alta’: voto 6. Cassa in spalla e andiamo a comandare. La voce rimane a casa. Di qualcuno. Chiusa in un cassetto. A chiave. Però la performance è più convincente e anche lui sembra saper finalmente cosa fare sul palco. Diesel.
Santi Francesi ‘L’amore in bocca’: voto 7. Alessandro De Santis si presenta sul palco vestito come Aldo, Giovanni e Giacomo nei panni dei Bulgari, ma lui se lo può permettere e gli concediamo tutto. Anche perché la canzone non è male, il ritornello rimane in mente. Ammmmmmore.
Alfa ‘Vai!’: voto 5. Stavolta non ha il cuore giallo sulla maglietta, ma la canzone è sempre un già sentito. Da ascoltare in barca a vela, col vento fra i capelli e magari con gli amici. Ma pur sempre nulla di nuovo. Ciclostile.
Fiorello: voto 11. Lui è avanguardia, lui è tradizione e innovazione. Lui regala gioia anche solo quando pensi che esiste. Lui non può non condurre ogni singolo minuto del prossimo Festival di Sanremo. Ma anche di tutta la televisione italiana. Uno, trino e infinito.
Amadeus: voto 10. Cinque anni di Festival in crescita di risultati e di show. Qualche scivolone non è mancato, è inevitabile. Ma è innegabile che la sua gestione abbia cambiato per sempre il Festival di Sanremo. Ci ha sparaflashati tutti e adesso ci sentiamo già orfani. Ama ti si Ama, allora Amaci e fai pure il prossimo. In ginocchio da te.
Tananai: voto 10. “Io tornerò un lunedì, ma non è mai lunedì”. Tana, torna anche un martedì, un mercoledì, un giovedì. Torna, sta casa aspetta a te.