Venerdì 26 Aprile 2024

Il ristorante dove si mangia gratis lavorando 50 minuti

In un locale di Tokyo, chi non ha abbastanza soldi può consumare un pasto caldo in cambio di un turno di lavoro

Sekai Kobayashi, la proprietaria del ristorante – Foto: miraishokudo.com

Sekai Kobayashi, la proprietaria del ristorante – Foto: miraishokudo.com

Quando il pranzo non si paga con il denaro, ma con il tempo e l’impegno. A Tokyo, in Giappone, ha aperto un ristorante che consente ai clienti di godersi un pasto caldo in cambio di un turno di lavoro da 50 minuti. Si tratta di sistema originale e interessante, che per ora sta riscontrando un notevole successo tra i disoccupati, gli studenti universitari e gli aspiranti ristoratori che vogliono imparare il mestiere dalla base.

UN PASTO GRATIS DOPO 50 MINUTI DI LAVORO Sekai Kobayashi, la proprietaria, ha maturato l’idea mentre lavorava nella redazione di un sito giapponese di cucina. Il suo obiettivo era quello di aiutare le persone che non hanno abbastanza soldi per permettersi di mangiare fuori. Così, utilizzando i risparmi accumulati negli anni, nel 2015 ha aperto un piccolo ristorante a Tokyo, il Mirai Shokudo, che ha subito fatto parlare di sé in tutto il mondo. I clienti che desiderano non pagare, infatti, possono riempirsi la pancia in cambio di un turno di lavoro da 50 minuti. I compiti da svolgere nel locale sono diversi, dal taglio delle verdure al lavaggio dei piatti, all’accoglienza dei clienti all’ingresso.

I REQUISITI Prenotarsi per un turno di lavoro, sia a pranzo che a cena, è molto semplice: basta imparare il regolamento e gli orari presenti sul sito ufficiale del Mirai Shokudo, presentarsi con un grembiule pulito e una bandana, arrivare dieci minuti in anticipo e sapere parlare un inglese di base. Il locale, essendo molto piccolo (12 posti), ha dei costi di mantenimento bassi ed è molto rapido da pulire: per questo è riuscito a sopravvivere tranquillamente nonostante i circa 500 “clienti-lavoratori” in meno di tre anni e i prezzi abbordabili (900 yen, poco meno di 7 euro, per un menu) per chi vuole solo mangiare.

SOLIDARIETÀ Un sistema di questo tipo sarebbe difficile da mantenere nei ristoranti che accolgono una cinquantina di clienti a sera, ma nei piccoli locali potrebbe funzionare e rivelarsi un metodo nobile per garantire a tutti un pasto caldo. “Volevo aiutare chi non aveva abbastanza soldi. Ora vengono perfino le persone interessate ad aprire un locale, perché così possono imparare il mestiere da dentro”, ha detto la Kobayashi al canale televisivo australiano ‘SBS’. E spesso e volentieri gli aspiranti ristoratori non riscuotono il loro pasto gratis, ma lasciano un coupon per qualcun altro.

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