Mercoledì 24 Aprile 2024

Non è vero ma ci credo: il museo delle bufale

Coccodrilli nelle fogne, clown rapitori di bambini ma anche il 5G e i cannibali del Covid. Trent’anni di leggende metropolitane

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Se eravate rimasti ai coccodrilli nelle fogne e alle vipere lanciate dall’elicottero è indispensabile un aggiornamento. Le leggende metropolitane del momento riguardano Joe Biden pilotato dagli auricolari, i cavalli mutilati in Francia e ovviamente il Covid. Quella del collegamento fra pandemia e 5G l’avrete già sentita. Ma c’è di peggio: gli hamburger fatti con i morti da Coronavirus, ultimo episodio della serie contaminazioni alimentari che comprendono l’ingestione di serpenti velenosi, sperma di maiale, orecchie umane e ceneri di parenti. L’account cinese che ha messo in giro il sospetto di cannibalismo alludeva al fatto che gli americani non mangiamo solo schifezze ma addirittura se stessi. Ed è stato chiuso. Ma ha tracciato una volta per tutte il confine tra il caro vecchio autostoppista fantasma e le fake news, ovvero tra la buona e la mala fede che stanno dietro a narrazioni inverosimili ma troppo forti per non crederci.

Questo mondo parallelo dove la Coca Cola è un ottimo contraccettivo e toglie il calcare è in mostra fino al 31 ottobre al Museo etnografico di Alessandria. Si festeggiano i trent’anni del CERAVOLC, il centro per la raccolta delle voci e delle leggende contemporanee, unica organizzazione italiana che raccoglie, conserva e studia racconti sulla Twilight Zone. "Centinaia, migliaia, decine di migliaia – dice il fondatore Paolo Toselli –. Un giorno forse le conteremo. Al momento il materiale raggiunge i 20 metri lineari". La loro è una specie di indagine poliziesca fra antropologia, sociologia e folclore.

Il punto è sempre risalire la catena su cui si sono formate e tramandate: si parte dalla cronaca e si salta indietro nei secoli fra i diorami del vignettista Moise di Asti e oggetti evocativi come la maschera del clown che fino al 2016 rapiva i bambini. Una cartina ricostruisce gli innumerevoli avvistamenti di pantere in tutta Italia, due paracadutisti rinfrescano la meravigliosa bufala delle vipere lanciate dal cielo per ripopolare i rapaci nei boschi di Francia. "Che poi tutto è partito dalla Svizzera – precisa Toselli – e se i serpenti fossero stati lanciati da un trattore nessuno si sarebbe lasciato impressionare".

Il meccanismo per cui si abbocca alla favola del cucciolo raccattato in Messico che crescendo si trasforma in una mostruosa talpa è sempre quello: si parte da una base di realtà e si decolla nel soprannaturale. La morale di fondo è conservatrice, l’irruzione del “diverso” (zingaro, cinese) benvenuta. E a differenza dalle fake news, create sui due piedi a tavolino con uno scopo preciso, le urban legend sono frutto di convincimenti collettivi che si tramandano oralmente e poco alla volta accumulano dettagli.

"Oggi è tutto breve e veloce – dice Toselli –. È un attimo dire che il 5G fa ammalare e vedere una strage di antenne anche senza prove scientifiche". Vuoi mettere invece la raffinata infondatezza dell’uovo cotto fra due telefonini che va avanti almeno dal 2006 fra esperimenti veri e falsi. O il filone prospero della comunicazione subliminale capace di proiettare su grande schermo, di nascosto, a un terzo di millisecondo, messaggi come "mangia pop corn". Questa storia che non sta in piedi spopola dagli anni Cinquanta e piace sempre. Nel 1974 una commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite raccomandò di proibire la pubblicità che non c’è dichiarando l’indottrinamento subliminale potenzialmente distruttiva delle culture locali.

Oggi lì in mezzo passa tutto il business dei Cd di auto-aiuto e quello che era considerato lavaggio del cervello, infarinato di New Age, promette otto ore di sonno filate. Non è vero ma ci credo. Che Elvis Presley è ancora tra noi e sorseggia mojito con Marilyn Monroe e James Dean alle isole Cayman, mentre Paul McCartney è scomparso in un incidente nel 1966 e se faccio la pipì in piscina l’acqua si colora di rosso.

 

 

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