Giovedì 16 Maggio 2024
MARCO MANGIAROTTI
Magazine

Masterchef, la sfida finale. Il vincitore? Spifferi senza riscontri

Se la giocano l'avvocato sanmarinese Cristina Nicolini, la barista di Tovo San Giacomo (Savona), Gloria Enrico e lo studente di Sant'Arcangelo di Romagna Valerio Braschi

 Cristina Nicolini, una dei tre finalisti di Masterchef (Ansa)

Cristina Nicolini, una dei tre finalisti di Masterchef (Ansa)

Milano, 9 marzo 2017 - FINALE registrata ma spifferi senza riscontri. Se la giocano, quindi, dalle 21,15 su Sky Uno, l'avvocato sanmarinese Cristina Nicolini, la barista di Tovo San Giacomo (Savona) Gloria Enrico. E lo studente di Sant'Arcangelo di Romagna Valerio Braschi, 18 anni. Senza un vero favorito, a mio parere, anche se i giudici Bruno Barbieri, Joe Bastianich, Antonino Cannavacciuolo e Carlo Cracco pensavano che l'elegante equilibrio di Cristina desse più garanzie del talento un po' folle di Valerio e della discontinua creatività di Gloria.

Tutti hanno mostrato guizzi, lacune clamorose e spessore amatoriale. Come è giusto che sia. Si parte stasera con il loro piatto iconico, l'Invention Test con gli scarti alimentari che diventano alta cucina e tre grandi chef al loro fianco, Igles Corelli, Pietro Leemann e Matias Perdomo. Poi il classico menu dei due che cucinano per la vittoria.

Annata senza dominatori che ci ha insegnato alcune cose: i dolci sono la prova più difficile, i più giovani non hanno memoria della tradizione e non conoscono materie prime e piatti fondanti della nostra cucina regionale. Si passa direttamente dal proprio zainetto di esprienze ai libri di alta cucina. In semifinale la prova decisiva è stata cucinare sei uova per sei piatti. L'uovo è la tesi di laurea della semplicità.

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