Mercoledì 24 Aprile 2024

Lysette colpisce al cuore: è nata una transtella

Alla Mostra “Monica“ di Pallaoro. Per la prima volta in gara un film italiano con protagonista un’attrice transessuale. Che punta al premio

Migration

di Giovanni Bogani

È un momento, in qualche modo, storico. Monica di Andrea Pallaoro è il primo film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia con un protagonista transgender. "L’ho saputo da pochi giorni", dice l’attrice americana Trace Lysette, 34 anni, luminosi occhi chiari. "È qualcosa di molto importante per me: ma spero che significhi molto anche per tutta la comunità Lgbtq+. Spero che significhi più porte aperte per le persone transgender nel cinema mondiale. Non è stata facile, per me: ho avuto momenti difficili, volevo rinunciare a tutto, dormivo su un materasso per terra da amici, e la mia carriera era a un punto fermo, l’etichetta gender mi perseguitava. Ora invece posso finalmente sognare in grande. Cosa? Essere chiamata in un film come un’attrice e non come una transgender, credo di meritarmelo, ho lavorato duro, ho talento".

Monica di Andrea Pallaoro, regista nato a Trento quarant’anni fa che vive e lavora da più di vent’anni negli Stati Uniti, è tutto girato addosso a lei. Al suo volto, al suo sguardo, al suo corpo, ai suoi respiri, ai suoi silenzi, alle sue telefonate a qualcuno che non risponde. Respira il suo respiro. Lei, Trace Lysette, cresciuta in Ohio, un nonno napoletano, transizione terminata da poco (ha ancora il nome maschile sul passaporto), attrice, ma anche cantante e attivista Lgbtq+, è conosciuta per il ruolo di Shea, insegnante di yoga trans, nella serie Amazon Transparent, e per aver recitato in Hustlers al fianco di Jennifer Lopez, uno dei primi film prodotti da una major hollywoodiana con un’attrice trans in un ruolo da coprotagonista.

Non è stato, tuttavia, un cammino facile quello che la ha portata a Monica. Pallaoro la ha trovata nel 2016, dopo un anno di provini. La ha scelta fra altre trenta. Lei, da parte sua, ha letto il copione d’un fiato, tutto in una notte. E si è lanciata, anima e corpo, nel personaggio. Un personaggio che torna a casa, dopo vent’anni dal giorno in cui se n’è andata, prima della transizione. Un ritorno a casa difficile, da una madre – interpretata da Patricia Clarkson, bravissima – che sta vivendo gli ultimi giorni. Alla ricerca di una difficile, ma necessaria riconciliazione.

"Sono molto grata ad Andrea, perché la storia di Monica, rifiutata dalla famiglia, risveglia in me echi autobiografici. E anche la forza che Monica deve mettere in campo per sopravvivere, da sola, è qualcosa con cui molti trans devono fare i conti". In più di un’occasione, Trace Lysette ha dichiarato come sia stata rifiutata dalla sua famiglia, durante il suo processo di transizione. E di come successivamente si sia riconciliata con la madre, "diventata la mia più grande fan".

Anche per Pallaoro questo film – che arriva dopo Hannah, presentato a Venezia nel 2017, che valse la Coppa Volpi alla sua protagonista Charlotte Rampling – risveglia echi autobiografici. "Negli ultimi anni, il confronto con la malattia di mia madre mi ha portato a riflettere molto sulle difficoltà reciproche di guarire le proprie ferite emotive, e sugli effetti psicologici dell’abbandono", dice.

In Monica non ci sono scene strappalacrime o dialoghi urlati, non ci sono rivelazioni: tutto scorre sottopelle, un abbraccio silenzioso, una fotografia di famiglia in cui tutti si trovano a sorridere. "Ho molto rispetto per lo spettatore, e preferisco che sia lui a scegliere il suo percorso, a porsi le sue domande, a scoprire poco a poco", dice Pallaoro. "Sarebbe stato facile renderlo più scintillante e hollywoodiano", dice Lysette, "ma penso che il modo in cui è stato realizzato sia molto più vicino alla verità della vita".

Colpisce anche il formato dell’immagine. Così insolito, quasi quadrato. Un modo per inseguire i formati "social", Instagram? Niente affatto. "Volevo esaltare il volto, il personaggio, rispetto al paesaggio. E anche dare una sensazione quasi di soffocamento, quando ci sono due personaggi nella stessa inquadratura", dice Pallaoro.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro