Roma, 29 maggio 2024 – Gli scrittori Sandro Veronesi, Paolo Giordano, Francesco Piccolo e il poeta Franco Buffoni rinunciano a far parte della delegazione italiana alla Buchmesse di Francoforte 2024 in seguito all'esclusione di Roberto Saviano. Esplode il caso politico in occasione della 76esima edizione della Fiera, in cui l’Italia partecipa come Ospite d’Onore.
“Le ragioni balorde e ridicole con cui il Commissario Mazza ha giustificato l'esclusione di Roberto Saviano non mi permettono di accettare l'invito che ho ricevuto – afferma Veronesi – continua questa pratica di ingerenza del Presidente del Consiglio e dei suoi più fidati collaboratori, accompagnata da “putiniana ipocrisia” su decisioni che non devono seguire logiche politiche”. Anche Giordano e Buffoni annunciano la loro rinuncia all’invito di Mazza, esprimendo la loro solidarietà a Saviano su X. “Roberto è diventato una cartina al tornasole di certi criteri politici di inclusione ed esclusione inaccettabili nella cultura” scrive Giordano, sottolineando come Saviano sia l’unico degli autori invitati ad aver parlato all’Accademia di Svezia e pensare di non invitarlo nella delegazione italiana dimostri quindi una certa “miopia, anche solo strategica”. Facendo riferimento poi al caso Scurati, afferma che “tutto questo” (censura, ndr.) “ha raggiunto un livello di esplicitezza inaccettabile”.
Piccolo, autore Premio Strega 2014, esprime invece il suo disagio in una lettera al direttore de La Repubblica, scrivendo: “Ritengo semplicemente che l'Italia non possa non essere rappresentata anche dall'autore di Gomorra, un libro tradotto in tutto il mondo. Non mi sento legittimato a rappresentare un gruppo di lavoro se manca qualcuno che evidentemente doveva esserci perché ritengo insensato che le circostanze politiche del presente condizionino una così prestigiosa vetrina culturale”. Solidarietà anche da parte del Premio Strega Nicola Lagioia, nella delegazione degli autori italiani alla Fiera: “Non è il primo e non sarà l'ultimo degli scivoloni che ci attendono da qui a ottobre. Anche l'Aie (Associazione Italiana Editori, ndr.) non mi sembra ne esca bene” scrive su Facebook.
Lo stesso Saviano ha commentato la situazione in un video sul suo canale Youtube, ripreso poi su Instagram: “Il più ignorante governo della Storia d'Italia. Fiero di non essere nella lista Mazza. Il direttore della Fiera Jürgen Boos mi ha invitato a esserci, così come l'Associazione degli Editori tedeschi, l'Associazione dei librai, nonché la tv di Stato Zdf. Insomma, ci hanno provato ancora a censurarmi ma non ci sono riusciti”. Una posizione del tutto dissonante è quella di Stefano Zecchi, testimonial alla Fiera, secondo il quale Saviano “se la deve prendere” con la sua casa editrice: “Ci sono tre testimonal, io, Susanna Tamaro e Carlo Rovelli e tre assoli di Dacia Maraini, Alessandro Baricco e Claudio Magris, gli altri autori vengono invitati dalle case editrici” commenta il filosofo.
Di fronte alle rinunce a cascata degli autori italiani e alla polemica che si sta sollevando, la scrittrice Dacia Maraini commenta: “Se si vuole fare una protesta bisogna farla tutti insieme. Se tutta la delegazione italiana decide di non andare alla Buchmesse 2024, io ci sto. Per fare veramente opinione bisogna decidere tutti insieme per non disperdere le decisioni. La censura è un errore, sempre”.