Venerdì 26 Aprile 2024

Libera e sorridente: è la donna Emporio Armani

Giorgio: "Viva lo humour", tra velluti e paillettes. Da Prada trionfa il bianco come segno di amore. E Max Mara rilancia il sexy bustier

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di Eva Desiderio

Le modelle sfilano col sorriso. Ed è la prima bella novità del defilè di Emporio Armani, per l’inverno 2023-2024 in via Bergognone, come sorridente è l’immagine femminile con il basco e gli occhiali dell’Aquilotto che fa da sfondo a questa moda sfavillante, ben educata, per una donna spiritosa e soddisfatta di sé, che guarda avanti e che con la moda vuole anche un po’ gioire. "Alla teatralizzazione, suggerisco l’alternativa di una collezione che non vuole essere severa, ma piena di humour. Con i vestiti ci si può divertire e riaffermare la propria libertà – dice alla fine del defilè Giorgio Armani dopo una carezza di velluto per tailleur e abiti da sera – Emporio Armani è sempre percorso da una sottile ironia. Questa è una collezione che vuol far sorridere, con eleganza: è svelta, corta, dinamica, eclettica. Mi sono divertito a giocare con forme e materie, per offrire alle donne capi e accessori da abbinare liberamente, giocando". Svettano le gambe scoperte delle modelle, anche con gli anfibi, danzano i baschi e le giacchine asimmetrice tutte abbottonate, lo stivale di vernice rende ancora più svelta la mini, le linee sono spesso a trapezio, le borsette diventano un accessori da portare al collo, con una botta di colore. Per la sera il velluto nero spazia dai pantaloni alla cavallerizza ai top quasi nudi, il cappotto ricorda anche quelli di quando eravamo bambine, le paillettes argento e colorate regalano felicità.

Miuccia Prada e Raf Simons per la collezione di Prada invece puntano all’abito che è prima di tutto un gesto, una verifica di moderna bellezza, specie quella della cura, dell’amore e della realtà. Si pensa così al matrimonio e si sdrammatizzano le icone mandando in passerella pezzi di gonne candide e bordate di ricami e di piume ma con la giacca maschile nera, come capi da tutti i giorni. Con realismo si fa la stessa operazione di verità negli abiti da sera con accenno di strascico, tutti bianchi come le vesti delle infermiere, divise di valori e di amore per il prossimo, uniformi per un lavoro che pensa al bene comune.

Sempre più bella la collezione di Max Mara disegnata da Ian Griffiths che dieci anni fa ha inventato genialmente il cappotto Teddy, tenero capo quasi protettivo che fa impazzire le donne nel mondo. I toni del cammello e dell’alpaca primeggiano nei capi grande freddo come negli abiti di broccato che ricordano i tessuti del Settecento che hanno anche degli accenni di panier. Ian Griffiths ha lavorato sul bustier, moderno erede del corsetto che trionfava nelle corti, e lo rende facile e dinamico, modernamente sexy. Tra i nuovi colori il rosa, il verde, il pavone e alla fine tanto nero.

Izumi Ogino, raffinata creatrice giapponse, sceglie i sotterranei della Stazione Centrale per la sua collezione Anteprima nata proprio a Milano trenta anni fa. Materiali diversi si connettono come la maglieria e lo spalmato, grande l’attenzione alla sostenibilità e uso di materiali naturali con tinture altrettanto sicure quanto naturalmente imperfette. Trentanova modelli da ricordare.

Da Genny Sara Cavazza gioca con Eva Kant e disegna la sua nuova tuta nera supersexy ornando la collezione di ricami di Orchidea Nera. Da Kiton la direttrice creativa Maria Giovanna Paone svela abiti, cappotti e mantelle da capogiro per preziosità di materie prime e manufatti tutti a mano: Il marchio ora vende il 20% del fatturato con capi femminili e come racconta Antonio De Matteis, Ceo di Kiton appena nominato Presidente di Pitti Immagine, "in tre anni vogliamo arrivare al 50% delle collezioni femminili e al 50% di quelle maschili" e le premesse ci sono tutte.

Come un’onda che ti abbraccia i cappotti e le cappe di Calcaterra, che danzano sontuosamente nei toni del bianco: apre così un defilè tra i più sofisticati con Daniele Calcaterra sempre più bravo a liberare ogni donna dalle forzature dei trend e definendole in tutta la loro grazia intelligente. Glamour a go-go e fiammeggiante da Blumarine con Nicola Brognano che disegna cappotti lunghi e minidress audaci, per una Giovanna d’Arco di oggi in leggings e in tuniche lunghe e sottili in rete di metallo.

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