Venerdì 26 Aprile 2024

L’eleganza di Armani è un tocco di cipria

Re Giorgio punta sui velluti e sui segreti della bellezza femminile. Per Luisa Spagnoli colori sgargianti e cappotti lunghissimi

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di Eva Desiderio

Una moda intima, discreta come un velo di cipria. Che si svela piano piano, come fosse trasportata da una piuma sul viso delle donne. Un gesto femminile e discreto che Giorgio Armani esalta in una collezione perfetta per intensità e valore che per l’inverno 2023-2024 punta sulla seduzione del velluto e su tutte le sfumature di questo segreto della bellezza delle donne che ha origini antichissime, che rimanda ai fasti delle corti del Settecento, che profuma dei nostri ricordi di nonne e mamme incipriate.

E forse anche nella memoria del Signor Armani, per una intimità ritrovata attraverso un profumo impalpabile. "Ho spaziato in collezione dal rosa leggero baby al rosa sabbia bagnata, come nella cosmesi, passando per il mandarino per alcune uscite con stampe più evidenti però giocate sul nero", racconta Giorgio Armani dopo gli applausi nel piccolo teatro di Via Borgonuovo 21 dove ha ricevuto come ospiti d’onore la senatrice a vita Liliana Segre, Ornella Vanoni, Isabelle Huppert, Laura Haddock, Pilar Fogliati.

Scialli con lunghe frange drappeggiano collo e spalle, pantaloni morbidi e ai piedi sempre scarpe basse o al massimo tacco 5 per un’andatura giovane e spensierata. Piccole borse come gioielli e la nuova versione de La Prima che è già in cima ai desideri di molte clienti nel mondo. Giacche allungate e sciolte, inno al gilet in mille fogge anche sull’abito da sera, un tocco di maculato spiritoso e una sinfonia di colori cosmetici su abiti lunghi e flessuosi di seta e di jersey, tantissimo velluto nero, che fa subito Armani, perfino nei cappellini a colotta con tante frange sulla fronte.

"Questo per me è il guardaroba perfetto!", dice Nicoletta Spagnoli presidente e Ceo del brand fondato dalla mitica bisnonna Luisa Spagnoli che da sempre veste le donne in tutto il mondo con bellezza, rispetto, qualità, sogno e realtà.

In passerella un’immagine di donna sfavillante per colori vivi e pietre luminose, ai piedi le Mary Jane maculate che si specchiano in abiti cocktail spiritosi, borsette e cappotti lunghissimi su minigonne nere.

"Voglio ritornare a una donna ben vestita, che deve piacere prima di tutto a se stessa. Io seguo le mie clienti e non i trend e so cosa vogliono", continua Nicoletta, che sorprende con degli ampi piumini di maglia in giallo limone, rosso corallo, arancio, blu Klein, fucsia, verde oliva e nero (anche tempestato di cristalli per la sera), con vestiti di jersey che delineano il corpo con molto garbo scoprendo solo la schiena, gonne di linea a tulipano, pantaloni e top da sera tutti scintillanti. Non manca da Luisa Spagnoli la pelliccia ecologica e il giaccone aviatore di montone sui pantaloni scampanati anni Settanta.

Il console cinese a Milano, Liu Ken, applaude coi suoi funzionari al defilé di Hui, della stilista e imprenditrice cinese Hui Zou Zjao che a Shenzen oltre che alle sua attività industriali tiene vivo e arricchisce il Museo della Moda del Centenario. La collezione che ha sfilato al Museo della Scienza parte da un antico tessuto cinese, tutto ricamato, che rappresenta un albero di magnolia con sotto due lepri, e dà vita a molte leggende. Poi Hui ha preso spunto anche dalla storia di Mulan, celebre film di animazione americano in cui la bella ragazza si travestì da soldato. E dal contrasto tra forza e fragilità è sbocciata la collezione per il prossimo inverno permeata su patchwork di tessuti cinesi, di sete millenarie, di broccati per cappotti da imperatrice.

Alla Milano Fashion Week incontra stampa e buyer anche Eleventy con una collezione donna molto importante e sofisticata. Bella la collezione di Missoni con un inedito e superclassico nuovo Zig Zag; si diverte molto la donna che veste Moschino con l’ironia di Jeremy Scott; è romantica la ragazza di Philosophy by Lorenzo Serafini; veste in color “nude” la donna di Andreàdamo che prende il meglio dello stile lingerie rendendolo contemporaneo.

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