Venerdì 26 Aprile 2024

Gli ultimi imperatori: dov’è finito il sangue blu

Karl d’Asburgo multato perché usa il nobiliare “von“ (abolito). E il pronipote del Kaiser denuncia la Germania: rivuole castelli e possedimenti

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di Roberto Giardina

Se fossero sopravvissuti gli Imperi, quello di Austria Ungheria e l’Ottomano, la Russia degli Zar e il Reich, quello dell’ultimo Kaiser, l’Europa avrebbe evitato le due grandi guerre, non sarebbe stata invasa dai disperati che fuggono dall’Oriente e dal Nord Africa? E chi sono gli ultimi eredi che oggi avrebbero un teorico diritto a tornare sul trono? Inutile ripetere che la storia non si fa con i se, è una tentazione a cui non resistono neppure gli storici di professione, che spesso si sbagliano se invece di guardare al passato cercano di indovinare il futuro.

Rodolfo d’Asburgo, principe ereditario a Vienna, sognava di trasformare l’impero in una federazione, quasi sul modello dell’attuale Unione Europea. Nell’Austria Felix si parlavano 17 lingue, anche il triestino, e tutte erano rispettate. Si oppose il padre, l’imperatore Francesco Giuseppe, che considerava il figlio un depravato. Il 30 gennaio del 1889, depresso per il fallimento politico, Rodolfo si uccise a Mayerling fingendo che fosse un suicidio per amore, e uccise anche l’ultima innamorata, la diciassettenne Maria Vetsera. Se Rodolfo fosse salito al trono, forse si sarebbe evitata la ribellione in Serbia, che provocò la Grande Guerra. E il conflitto dei nostri giorni in Ucraina. Allora era divisa in due, tra la Galizia cattolica e austriaca, e le regioni del nord sotto lo Zar. Una divisione che sussiste un secolo dopo. Otto d’Asburgo morì a 98 anni nell’aprile del 2011, divenne parlamentare europeo e si impegnò per i paesi al di là della Cortina di Ferro, governati dalla sua casata per sei secoli. Suo figlio Karl, nipote di Carlo I d’Austria, è stato multato per 96 euro nel 2019 per aver usato il nobiliare “von”, abolito per legge da un secolo.

I Balcani, sempre inquieti e dalla storia intricata, furono controllati per secoli dall’Impero Ottomano, che aveva dominato il vicino Oriente da Bagdad a Tripoli, andato in pezzi nel 1922. E i britannici crearono l’Iraq, un’unione artificiale come la Jugoslavia, e fonte perenne di conflitti. Nel 2017 è scomparso a New York Osman Bayezid Osmanoglu, che sarebbe stato l’ultimo sultano, Bayezid III. Era nato in esilio a Parigi nel luglio del 1924. Aveva indossato la divisa americana, ed era un fine intellettuale, traduceva in 15 lingue.

La Russia degli Zar è scomparsa con la rivoluzione d’ottobre. Nicola II, della dinastia Romanov, fu ucciso con la moglie Alexandra e i cinque figli a Ekaterinburg il 17 luglio del 1918. A lungo si volle credere che una misteriosa giovane, comparsa a Berlino dopo la guerra, fosse sua figlia Anastasia. Forse non era un’imbrogliona, ci credeva anche lei. La risposta definitiva venne dall’esame del Dna a cui si sottopose Filippo di Edimburgo, che era alla lontana sua cugino, come era cugino di sua moglie la regina Elisabetta. Perché su quasi tutti i troni d’Europa, tranne a Vienna e in Italia, sedevano discendenti della Regina Vittoria, che era una Coburgo, modesta dinastia tedesca. Nel 1917 cambiarono nome, divennero i Windsor, perché durante la guerra non era opportuno che il re avesse un nome tedesco.

Suo zio Leopold, che in realtà forse era suo padre, riuscì a portare la giovane Vittoria sul trono britannico. La casa regnante, gli Hannover, sempre tedeschi, avevano molti figli illegittimi, ma nessun erede. Leopold aveva il sogno di unire l’Europa attraverso nozze regali, i Coburg über alles, e quasi ci riuscì. Bismarck diceva con ironia che i Coburg erano gli stalloni d’Europa.

La madre dell’ultimo Kaiser Wilhelm II della dinastia Hohenzollern era Vicky, figlia di Vittoria. E l’ultimo Zar Nicola II era sposato con Alexandra, una nipotina di Vittoria. Leopold divenne re del neonato Belgio nel 1830, creato come Stato cuscinetto tra Olanda e Francia. Fu il primo monarca eletto democraticamente dal popolo. Il principe Georg Friedrich, 46 anni, l’ultimo degli Hohenzollern, pronipote dell’ultimo Kaiser, ha denunciato la Germania, vuole indietro castelli e possedimenti, confiscati nel 1918 dopo l’abdicazione di Wilhelm II, fuggito in Olanda per non essere processato come criminale di guerra. Difficile che ottenga ragione. Gli Hohenzollern divennero nazisti, speravano che il Führer restaurasse la monarchia. Ma Wilhelm, in esilio a Dorn, passava il tempo segando alberi, e non si lasciò tentare da Hitler.

Come gli Hohenzollern, i Savoia pretendono 4500 gioielli confiscati e custoditi dalla Banca d´Italia. Gli uomini si sono comportati male, e dopo mille anni, la casata ha rinunciato alla legge salica, che esclude dalla successione le donne. Vittorio Emanuele, d´accordo con il figlio Emanuele Filiberto, ha designato come erede al trono la nipotina sedicenne Vittoria.

Solo in un romanzo di fantastoria potrebbe tornare un imperatore a Vienna, un Kaiser a Berlino. E se dovesse riavere la corona un erede dei Romanov, la zarina sarebbe l’italiana Rebecca Bettarini, 40 anni, che nel 2021 nella cattedrale di Santo Isacco a San Pietroburgo, ha sposato il quarantunenne George Mikhailovich Romanov. Si sono conosciuti a Bruxelles, dove lavorano entrambi per le istituzioni europee, e in russo balbettano a stento alcune frasi. George ha ottenuto la cittadinanza russa nel 1991, e il nome Romanov, grazie a Boris Eltsin. Fino ad allora era un Hohenzollern, un pronipote della prolifica regina Vittoria. I Coburg d’Europa si trovarono a Berlino per le nozze della figlia di Wilhelm nel 1913. Erano tutti cugini, lo Zar, il re d’Inghilterra e il padrone di casa. Il Kaiser affermò: "Das Blut ist kein Wasser", il sangue non è acqua, la guerra tra parenti non ci sarà. Ma nel XX secolo il sangue blu contava ormai poco.

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