Morto il filosofo Emanuele Severino

Roma, 21 gennaio 2020 - E' morto all'età di 90 anni il filosofo Emanuele Severino. Il decesso è avvenuto il 17 gennaio, ma se ne è avuta notizia solo oggi per sua volontà. Il suo corpo è stato già cremato. 

Considerato uno dei più grandi filosofi, scrittori e intellettuali del Novecento, Severino era nato il 26 febbraio del 1929a Brescia, città nella quale ha vissuto tutta la vita. "Avvicinarsi alla morte è avvicinarsi alla gioia, ma alludo al superamento di ogni contraddizione che attraversa la nostra vita perchè siamo costantemente nello squilibrio e nell'instabilità: non ci attende la reincarnazione o la resurrezione, ma qualcosa di infinitamente di più", scriveva e ripeteva spesso, nelle sue lectio e nei suoi incontri. Un pensiero radicale che per la negazione del 'divenire' lo ha portato in aperta polemica con la chiesa cattolica. Severino però non ha risparmiato critiche anche al capitalismo e a comunismo. E' stato tra i fondatori della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Ca' Foscari di Venezia e, dal 1970 e ordinario di filosofia teoretica. Ha diretto l'Istituto di filosofia (diventato poi Dipartimento di Filosofia e Teoria delle scienze e, oggi, Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali) fino al 1989 e ha insegnato anche Logica, Storia della filosofia moderna e contemporanea e Sociologia. 

Accademico dei Lincei, Severino è stato nominato anche Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. Nei suoi scritti fa spesso riferimento a pensatori come Parmenide, Eraclito, Aristotele, Hegel, Nietzsche, Leopardi, Heidegger e Gentile. Per il filosofo bresciano l'Occidente vive nel nichilismo, ovvero nella convinzione che le cose, tutte le cose escono dal nulla e vi fanno ritorno. Tra le sue opere si ricordano 'Essenza del nichilismo', 'La filosofia futura', 'Alle origini della ragione', 'La guerra', 'Oltre il linguaggio', 'Tautotes' e 'La gloria'. Ha pubblicato, inoltre, una storia divulgativa della filosofia ed un manuale scolastico.