Lunedì 20 Maggio 2024

Columbus Day: cos’è, quando si festeggia e perché è controverso

Il 12 ottobre negli Stati Uniti si celebra il giorno in cui Cristoforo Colombo approdò nel Nuovo Continente, ma per molti non c’è nulla da festeggiare

Il 12 ottobre si celebra il Columbus Day

Il 12 ottobre si celebra il Columbus Day

In concomitanza con il 12 ottobre di ogni anno si ricorda il Columbus Day, il giorno in cui nel 1492 l’esploratore Cristoforo Colombo sbarcò per la prima volta sulle coste del “Nuovo Continente”, l’America, a bordo delle tre caravelle (la Niña, La Pinta e la Santa María). Si tratta evidentemente di una data di eccezionale importanza storica, ma che nasconde in realtà molte ombre. Il Columbus Day è infatti ancora oggi oggetto di feroci critiche ed è estremamente controverso. Vediamo perché.  

La storia del Columbus Day

Questa giornata di festa federale negli Stati Uniti è nata relativamente di recente: i primi in assoluto a festeggiarla furono gli abitanti di San Francisco nel 1869, seguendo così la tradizione degli italiani residenti a New York. Ci sarebbero però voluti diversi anni affinché il Columbus Day venisse riconosciuto in forma ufficiale: sotto pressione dei Cavalieri di Colombo il primo Stato a compiere questo passo fu il Colorado, nel 1905. Sarebbe poi servito l’intervento dell’ex presidente degli USA Franklin Delano Roosevelt per trasformare il 12 ottobre in vera e propria festa nazionale. Ad onor del vero, a partire dal 1971 gli Stati Uniti avrebbero applicato un’importante modifica alle celebrazioni: la data non sarebbe più stata il 12 ottobre, ma sarebbe stata semplicemente spostata al secondo lunedì del mese di ottobre (ecco dunque perché nel 2023 la ricorrenza è stata celebrata il 9 ottobre). La nuova data, tra l’altro, corrisponde al giorno in cui nel vicino Canada ricorre la Festa del Ringraziamento. Oggi, negli Stati Uniti, il Columbus Day è particolarmente sentito da parte della numerosa comunità italoamericana, fiera che sia stato proprio un loro connazionale ad aver scoperto le Americhe dando così vita alla lunga stagione delle esplorazioni oltreoceano. Ecco dunque che in questa data banche, uffici federali e uffici postali in giro per il Paese sono chiusi per ferie, così come quelli dell’ambasciata italiana a Washington, oltre a tutti i vari consolati italiani. Tradizione vuole, inoltre, che in questa occasione l’Empire State Building di New York si colori di verde, bianco e rosso, un omaggio al nostro Tricolore.

Le controversie legate al Columbus Day

Per quanto il Columbus Day sia una tradizione ormai molto consolidata negli Stati Uniti è da tempo al centro di un feroce dibattito, che si è infiammato in modo particolare negli ultimi anni. Celebrare un eroe come Cristoforo Colombo per alcuni ignora completamente il lato oscuro della sua eredità. Una delle critiche principali che viene mossa a queste celebrazioni è legata al modo in cui le popolazioni indigene vennero trattate da Colombo e da altri esploratori europei che avrebbero seguito i suoi passi. Quando arrivò nelle Americhe, infatti, Colombo si trovò di fronte popoli che da millenni avevano vissuto in quei luoghi e che, da un momento all’altro, si ritrovarono depredati per sempre delle loro terre e furono costretti ad affrontare violenze, lavori forzati e malattie che non avevano mai conosciuto prima. La scoperta dell’America da parte di Colombo, e le successive esplorazioni, avrebbero generato il fenomeno del colonialismo delle Americhe, causa dello spostamento forzato e dei maltrattamenti di migliaia di persone native, oltre ovviamente alla schiavitù e alla distruzione delle culture e delle civiltà indigene. Tali ingiustizie storiche hanno lasciato una ferita profonda sui popoli indigeni e non è dunque un caso che siano in molti ad assegnare proprio a Cristoforo Colombo la responsabilità di tutto questo dolore.

Ecco dunque che alla luce delle recenti polemiche alcuni Stati e città degli Stati Uniti hanno deciso di sostituire il nome Columbus Day con quello di Indigenous Peoples' Day (Giornata delle Persone Indigene). Questo evento alternativo dovrebbe servire per rendere omaggio e celebrare la ricchezza culturale e storica delle comunità native americane, ricordando al contempo le ingiustizie storiche che hanno dovuto subire.

Le controversie sulle statue di Cristoforo Colombo

Strettamente collegata al tema del Columbus Day c’è tutta la corrente anticolonialista che si è sviluppata oltre oceano negli ultimi anni e che ha portato all’abbattimento di diverse statue di personaggi come lo stesso Colombo che negli anni della colonizzazione hanno portato morte e distruzione tra le comunità indigene. Una delle prime occasioni in cui ciò è accaduto è stata il 2017, quando un gruppo di attivisti ha abbattuto una statua di Colombo eretta nel 1792 a Baltimora, rivendicando il proprio gesto con un video che recitava: “Cristoforo Colombo simboleggia l'iniziale invasione del capitalismo europeo nell'emisfero occidentale. Patrono di terrorismo, omicidio, genocidio, violenza sessuale, schiavismo, degrado ecologico e sfruttamento capitalistico del lavoro nelle Americhe” Poche settimane dopo, il 12 settembre, un’altra statua dell’esploratore era stata deturpata con della vernice rossa versata sulle sue mani, un simbolo evidente e chiaro del sangue versato a causa della violenza coloniale. In anni più recenti, a partire dal 2020, il movimento Black Lives Matter (esploso con la morte di George Floyd per mano di un poliziotto di Minneapolis) ha poi portato alla rimozione di circa 160 statue considerate “controverse” in diversi Stati USA. Basti pensare per esempio a quanto accaduto alla statua del generale sudista Robert Lee di Capitol Hill a Washington, sostituita con quella di una giovane afroamericana di 16 anni che nel 1951 aveva organizzato uno sciopero contro la segregazione razziale nel suo liceo.

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