Mercoledì 24 Aprile 2024

Teatrini, una mania

Una vera passione scoppiata nel Pesarese fra Settecento e Ottocento quando i nobili signori creano piccole sale 
per vincere la noia 
delle lunghe giornate invernali

Teatrini, una mania

Teatrini, una mania

In un bel mattino del 1475 circa, “lo grande architectore” Francesco Di Giorgio Martini stava guardando con soddisfazione quel mostro di bellezza enigmatica che aveva appena creato: la Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro, una testuggine di pietre e mattoni che avrebbe sfidato impavida i secoli. L’unica cosa che il gran Francesco non si sarebbe mai aspettato era che dentro quella meraviglia, verso il 1860, ci avrebbero costruito un teatrino, detto appunto “Della Rocca”, per un certo periodo adibito anche a sala cinematografica. Quello di Sassocorvaro è solo uno dei tanti (scesi di due per la secessione romagnola di Sant’Agata Feltria e Novafeltria) cosiddetti “teatri storici”, in quanto costruiti entro il 1930, che arricchiscono tuttora il territorio della provincia di Pesaro e Urbino la quale a livello regionale vantava due record: il teatro più antico, “Angelo Mariani” di Sant’Agata Feltria risalente al 1600 e il più moderno, “Battelli” di Macerata Feltria”.

La mania dei teatrini scoppia nel pesarese fra Settecento e Ottocento quando i nobili e i signori di provincia, ricchi e annoiati, pensano di costruirsi delle piccole sale - alcune con appena cento posti come quelle “Del Trionfo” di Cartoceto e “Comunale” di Gradara – per allestire spettacoli di giro e feste nelle lunghe e noiose serate invernali. E infatti, a parte il “Rossini di Pesaro, il “Della Fortuna” di Fano e il “Sanzio” di Urbino, le località interessate vanno da paesi come Apecchio, “Dei Filodrammatici”, e Mondavio, “Apollo”; San Lorenzo in Campo, “Tiberini”, e Sant’Angelo in Vado, “Zuccari”; da Urbania, “Bramante, a Pergola, “Angel Del Foco”, e a San Lorenzo in Campo, “Tiberini”. A Cantiano c’era il “Luceoli”,per non parlare del “Comunale” di Cagli che in anni recenti venne scelto come sala di prova e registrazione dal pianista iraniano di fama mondiale Ramin Bahrami, uno dei massimi esecutori di Bach.

Espressione di alta civiltà dell’intero territorio provinciale, quei teatri nacquero come “passatempo” di nobili e alti borghesi coinvolgendo poi sempre più anche la gente del popolo. Oggi molti sono agibili, organizzano stagioni di spettacoli più o meno importanti (si pensi solo al Rof) altri sono giustamente in fase di restauro e recupero. Ma soprattutto ciascuno di loro, aperto o chiuso che sia, vale la pena di essere visitato essendo tutti, ma soprattutto i piccoli, autentici gioielli di architettura, di alto artigianato, di ambienti capaci di ricreare atmosfere di quei tempi quando poteva anche succedere che in una di quelle piccole sale sperdute nelle campagne giungessero compagnie e interpreti di importanza nazionale.

 

La sala dove il balilla era di casa

Montemaggiore al Metauro Qualcuno lo ha chiamato anche teatro, ma vero teatro non lo è mai stato. Il locale ha però alle spalle una storia unica e particolare essendo sorto nel 1929, in pieno regime fascista, come “Casa del dopolavoro e del balilla”. Della sua costruzione originale è rimasto ben poco, nel periodo del dopoguerra ha subito trasformazioni radicali, non è mai diventato una sala destinata a pubblici spettacoli, ma ospita oggi mostre, esposizioni e anche una vera stagione di letture e di conferenze. La valle del Metauro 
www.lavalledelmetauro.it

 

Un sipario da Trionfo

Cartoceto

Il Teatro del Trionfo di Cartoceto è uno di quelli definiti “storici“ della provincia di Pesaro e Urbino. Sorse nel 1801, fu restaurato verso il 1850. È dotato di tre ordini d palchi, 37 in tutto. Oggi è ancora in precarie condizioni, ci sono progetti di restauro e di ristrutturazione ma già una parte viene usata specialmente in occasione di manifestazioni che riguardano l’olio, gran prodotto principe della zona. È ancora dotato del sipario opera del faentino Romolo Liverani. Teatro del Trionfo www.prolococartoceto.com

 

Gioiello in stile Decò

Macerata Feltria Il teatro “Battelli“ di Macerata Feltria, dedicato al fisico Angelo Battelli, è stato costruito nel 1932 in stile Decò. La sala a ferro di cavallo è contornata da tre ordini di palchi per un totale di 56. Nel tempo venne trasformato in sala cinematografica e locale adibito a veglioni e balli. Fu chiuso nel 1984. Dopo una prolungata scomparsa venne restaurato nel 2001 con la facciata abbellita anche da una vetrata a pagoda. Teatro Battelli maceratafeltriaturismo.it

 

Fico mette il meglio in vetrina

Dal 30 agosto

Dal Ciauscolo Igp, tipico salame “spalmabile”, ai maccheroncini di Campofilone Igp; dall’olio extravergine di oliva Cartoceto Dop all’Agnello del centro Italia Igp e al vitellone bianco dell’appennino centrale Igp. Anche questi prodotti alimentari certificati delle Marche saranno protagonisti a Fico Eataly World dal 30 agosto al primo settembre nell’ambito di Identità d’Origine, una rassegna per conoscere le Dop e le Igp italiane e di alcuni Paesi europei ospiti. In programma incontri, un’ampia mostra mercato e laboratori. Le cinque specialità marchigiane figurano in prima fila e saranno presentati dal chiosco di Fico gestito dalla Regione Marche.

“Identità d’origine. DOP e IGP dall’Italia e dall’Europa” è organizzata da FICO Eataly World insieme all’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Origin Italia, l’associazione che riunisce i consorzi agroalimentari italiani, e Fondazione Qualivita, che dal 2002 è impegnata nella valorizzazione dei prodotti Dop, Igp e Stg. Un incontro internazionale e due giorni di rassegna-mercato in cui è possibile conoscere i produttori, assaggiare e acquistare eccellenze italiane e dei Paesi europei ospiti.