Venerdì 26 Aprile 2024

Da Turisti per Caso Slow Tour: Venezia accessibile per tutti!

Venezia e accessibilità sembrano un binomio impossibile? Invece basta organizzarsi! Nel numero di agosto di Turisti per Caso Slow Tour in uscita martedì 10 trovate anche un articolo a cura di Roberto Vitali di Village For All per la consueta rubrica dedicata ai Viaggi Accessibili! Questa volta Roberto ci porta a Venezia, ecco in anteprima la prima parte del suo articolo, nel magazine troverete ulteriori approfondimenti! In edicola o in formato digitale a questo link.

Da Turisti per Caso Slow Tour: Venezia accessibile per tutti!

Da Turisti per Caso Slow Tour: Venezia accessibile per tutti!

Venezia e accessibilità sembrano un binomio inaccostabile e invece… Venezia è accessibile ma bisogna pianificare bene questa trasferta. Sono tanti i servizi legati all'accessibilità per agevolare la visita anche alle persone con disabilità (non solo motorie), ma bisogna informarsi ed organizzare il tutto con attenzione. Per anni mi sono trovato a convegni, sia nazionali che internazionali, sentendomi dire (in modo anche un po’ snob) che Venezia non sarà mai una città accessibile per le persone disabili. Famosa per i suoi ponti e, suo malgrado, per le vicissitudini legate al Ponte di Calatrava (e relativa ovovia), in realtà Venezia ha una sua accessibilità legata ai mezzi di trasporto (i vaporetti) e alle passerelle realizzate per la Maratona di Venezia. L’occasione per visitarla, è stato il Salone Nautico che si è tenuto a inizio giugno, primo evento in presenza al quale ho partecipato dopo tanti mesi di lockdown.

Treno prenotato

Partito da Ferrara con la mia famiglia abbiamo scelto di prendere il treno regionale, prenotato con abbondante anticipo visti i contingentamenti nei trasporti e nella assistenza, legati al COVID. Arrivati alla Stazione Venezia Santa Lucia ci siamo recati alla biglietteria della Actv che si trova proprio di fronte alla Stazione per acquistare i biglietti per il vaporetto. Abbiamo preso la linea 1 per arrivare, via Canal Grande, alla fermata di San Marco Vallaresso (la fermata accessibile che conduce a piazza San Marco senza gradini, o quasi). Sia per l'imbarco che per lo sbarco i marinai di Actv sono molto disponibili ad aiutare chi lo desidera e, in caso di bisogno, possono installare una passerella per superare il gradino tra la zattera e il vaporetto. Segnalo che alla Stazione Venezia Santa Lucia, nella giornata in cui sono andato io, c’era una persona dedicata ad aiutare e assistere nelle operazioni di imbarco e sbarco chiunque avesse necessità di assistenza.

San Marco Vallaresso

Arrivati a San Marco Vallaresso, siamo sbarcati e siamo passati a fianco della sede dello storico Harry’s Bar di Arrigo Cipriani che, come spiega nel suo libro "Prigioniero in una stanza" è l’unica persona al mondo ad aver preso il suo nome da un bar. Purtroppo era chiuso ma se volete andare a visitarlo ricordate che ha un gradino all’ingresso di circa 15 cm! Vi segnalo che alla fine di Calle Vallaresso, se avete bisogno di un bagno accessibile, potete imboccare Sotoportego e Calle dei Preti, dove si trova uno dei bagni pubblici accessibili disponibili. Fate attenzione che l’entrata ai servizi non è accessibile, ma suonando il campanello con decisione, vi apriranno il locale a fianco dove si trova il bagno accessibile.

Percorsa tutta Calle Vallaresso girate a destra in direzione di Piazza San Marco per arrivare direttamente sotto i portici della Piazza; tenendo il portico di destra potete fare la sfilata davanti a negozi prestigiosi e a piccole gallerie d’arte che espongono capolavori dell’arte vetraia veneziana. Io sono sempre affascinato dal caffè Florian che, oltre ad essere un caffè storico (è il più antico caffè italiano e del mondo, datato 1720), sembra rendere speciale l’aria che si respira quando l’orchestrina intrattiene con il proprio accompagnamento musicale gli avventori. In quei locali e in quella piazza Giacomo Casanova corteggiava le dame e non dimentichiamoci che l'hanno frequentato personaggi del calibro di Goethe ed Hemingway, solo per citare grandi viaggiatori.

Gli ultimi 3 gradini

Sull’altro lato della piazza un altro storico caffè (datato 1775), il Caffè Quadri, che compete per storia, bellezza e anche musica, con il Florian. Anche qui sono passati personaggi famosi come Stendhal, Byron, Wagner, ecc… Una grande opportunità per me di godere di due monumenti dell’arte dell’Ospitalità Italiana, famosa in tutto il mondo da diversi secoli. Per arrivare nella piazza dovrete scendere i 3 gradoni, alti circa 10 cm l’uno. Io ho scelto di farlo dalla parte opposta al Caffè Florian, sotto i portici delle Procuratie Nuove, dove i gradoni sono allungati e c’è più spazio di manovra. Quelli sono stati gli ultimi gradini della giornata!

Attraversata la piazza, passeggiando davanti alla facciata della Basilica di San Marco, abbiamo proseguito fino alla Riva degli Schiavoni, passando di fianco a Palazzo Ducale. Purtroppo non abbiamo potuto visitarlo per problemi di tempo, ma vi assicuro che ne vale assolutamente la pena e, oltre ad essere accessibile, offre laboratori ed esperienze per diverse tipologie di disabilità. Passando sul ponte della Paglia (attrezzato con una lunga passerella, come tutti i ponti lungo la Riva degli Schiavoni) merita una foto il Ponte dei Sospiri, così chiamato perché veniva attraversato da coloro che venivano condannati, ai tempi della Serenissima, e lo attraversavano per raggiungere le prigioni, non sapendo quando avrebbero rivisto il mondo esterno.

La nostra escursione è proseguita fino ai Giardini della Biennale dove c’era una bella esposizione di sculture e installazioni e dove, soprattutto, abbiamo respirato un poco d’aria fresca sotto gli alberi del giardino. Siamo poi ritornati fino alla riva S. Biasio e in attesa dell’orario prenotato per l’entrata al Salone Nautico, ci siamo goduti una vista strepitosa sulla Laguna e sull’Isola di San Giorgio Maggiore e dedicato un po' di tempo alla degustazione di prodotti del territorio presso il Wine Bar Agiò: salumi, formaggi e lo stupendo baccalà mantecato con polenta arrostita, immancabili cicchetti tipici dei bar veneziani.

Building Bridges

L’entrata all’area del Salone Nautico è stata un po’ complessa perché la rampa di accesso è molto ripida, ma con l’aiuto del personale in servizio l’abbiamo superata brillantemente e poi, una volta all’interno, mi sono mosso in tutta tranquillità. Vi segnalo l’installazione dello scultore Lorenzo Quinn, 6 paia di mani che si uniscono per superare le differenze e costruire un mondo migliore descrivendo i sei valori universali dell’umanità: Amicizia, Fede, Aiuto, Amore, Speranza e Saggezza. Questa la descrizione data dall’autore del Building Bridges, nome dell’opera. Il ritorno alla stazione di Venezia Santa Lucia ha richiesto meno tempo del previsto e ne abbiamo approfittato per una piccola escursione esplorativa dell’area attorno alla stazione.

Imboccata Rio Terà Santa Lucia, fino al Ponte delle Guglie dove ho svoltato a sinistra per Fondamenta Venier, siamo arrivati al ponte dei Tre Archi dove girando a sinistra ci siamo districati per Calle sconosciute fino a Calle Priuli dei Cavalieri, sbucando a fianco della Stazione. In questo giro improvvisato ho scoperto giardini, osterie e Campi (a parte piazza San Marco a Venezia tutte le piazze si chiamano Campo) che mi hanno fatto voglia di ritornare al più presto! Poi dicono che Venezia non è accessibile!

 

Per altri consigli pratici e tutti gli indirizzi, cercate in edicola Turisti per Caso Slow Tour di agosto, numero 10!