Giovedì 25 Aprile 2024

PADIGLIONE ITALIA, LA SPINTA DELL’AGENDA SOSTENIBILE

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OBIETTIVO 2030. Un target tutt’altro che semplice da centrare perché il tempo scorre molto veloce e le ambizioni sostenibili del pianeta e dei suoi abitanti invece si muovono con lentezza nella traduzione pratica. Ecco dunque che – sulla scia dell’esortazione del Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres (a sinistra, in basso), agli Stati membri "a ricostruire meglio e trasformare la ripresa in una reale opportunità per il nostro futuro" – che il Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai ha accolto con favore e organizzato insieme all’Unione Europea e ad Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) un evento di alto livello per fare il punto della situazione e per discutere delle migliori pratiche globali e nazionali sull’Agenda 2030. Un appuntamento – denominato ’Una ripresa sostenibile e condivisa basata sugli SDGs – realizzato nel contesto della settimana dedicata alla promozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di Expo che aveva come obiettivo principale quello di promuovere una cultura condivisa della sostenibilità, fornendo un focus specifico sulla governance, sul ruolo del settore privato e su quello della società civile.

Peraltro, l’esposizione universale emiratina si svolge in un momento cruciale. Ci troviamo infatti sia nel pieno della pandemia e dei suoi effetti socioeconomici. Di fatto, il Covid ha reso evidente l’importanza della collaborazione internazionale nella prevenzione, nella mitigazione e nel miglioramento della resilienza di fronte alle crisi globali, ma – allo stesso tempo – ha minato i progressi verso gli ’SDGs’ rendendo la loro attuazione più necessaria che mai. L’Agenda 2030 rappresenta una tabella di marcia sostenibile, e ha la forza di essere un elemento universale di condivisione in grado di rafforzare quel multilateralismo di cui si avverte un forte bisogno. Fondamentale, in prima battuta, l’impegno delle istituzioni nazionali ed europee. "Nella sua strategia per la ripresa del Paese, il governo punta sulla sostenibilità, a partire dalle opere pubbliche" ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini intervenendo al forum e annunciando la presentazione del nuovo quadro di pianificazione, valutazione e implementazione delle infrastrutture in Italia da parte del Governo.

Giovannini ha sottolineato che "una legge del 2016 descrive questo processo di pianificazione delle opere pubbliche del Paese, ma il quell’anno gli elementi di sostenibilità e resilienza non erano così importanti", mentre nel nuovo quadro in arrivo svilupperemo anche un sistema di punteggio per valutare ogni investimento sulla base della sostenibilità". La strategia italiana verso un futuro sostenibile passa dal Pnrr e della legge di bilancio, con i quali "in totale, avremo oltre 100 miliardi di euro in questi dieci anni per cambiare veramente il modo in cui il sistema delle infrastrutture e della mobilità viene implementato in Italia, attraverso la sostenibilità", ha ribadito Giovannini.

Con il piano di ripresa nazionale, "come ministero siamo responsabili di un investimento di 61 miliardi di euro per i prossimi 5 anni, e circa il 70% di questo investimento, in ferrovie, porti e altro, può essere classificato come un modo per combattere il cambiamento climatico, mentre il 56% dell’investimento di 61 miliardi va al sud. Con la recente legge di bilancio – ha affermato il ministro – abbiamo poi deciso di aggiungere 36 miliardi di euro di investimenti per completare entro 2030 la progettazione del Pnrr". Giovannini ha inoltre posto l’accento sul fatto di "cambiare il corso delle nostre politiche attraverso dei cambiamenti sistemici. Prima di tutto modificando la Costituzione con la proposta di cui in poche settimane avremo la decisione dal Parlamento, di includere nei principi fondamentali della Carta il concetto di equità intergenerazionale, alla base dello sviluppo sostenibile".

Un principio fondamentale che orienterà gli investimenti pubblici italiani dei prossimi anni. "Con gli Sdg come nostro progetto di base, il 2022 può essere l’anno della svolta per una ripresa, inclusiva, equa e sostenibile in grado di accelerare la transizione necessaria per raggiungere gli obiettivi del 2030", ha detto Amina J. Mohammed, vicesegretario generale Onu. All’evento hanno partecipato tra gli altri, Muhammad Sulaiman Al Jasser, presidente della Banca islamica per lo Sviluppo; Marjeta Jager, vicedirettore generale per la Cooperazione internazionale e lo sviluppo della Commissione europea; Marco Troncone, ad di Aeroporti Di Roma; Renato Mazzoncini, ad di A2A; Mario Cerutti, responsabile Relazioni Istituzionali e Sostenibilità di Lavazza; Daniela Bernacchi, direttore esecutivo Un Global Compact Network Italia.

"Per superare questa crisi, abbiamo bisogno di forme più forti di cooperazione", ha affermato Giulio Lo Iacono, coordinatore Asvis. E, nel percorso per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, "fondamentale sarà il ruolo degli studenti, veri protagonisti del cambio di rotta da compiere". A dirlo la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, in collegamento con il forum ’Universities in action for the UN 2030 Agenda’ organizzato dalla Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (Rus) con Padiglione Italia e ASviS. "Il raggiungimento degli obiettivi – ha proseguito la ministra – passa attraverso i tre settori che caratterizzano le Università: la formazione, la ricerca pura e applicata e la terza missione ovvero, per cambiare il mondo, le città e i quartieri in cui sono collocate, le Università devono saper cambiare innanzitutto se stesse, dotandosi di edifici e tecnologie a ridotto consumo energetico, di servizi integrati con l’ambiente e di spazi accessibili con modalità di spostamento sostenibili".