Giovedì 25 Aprile 2024

Silvia Romano, è caccia ai rapitori. Altri sei arresti

Ricerche anche con i droni. Moavero: "Seguiamo da vicino". Briatore critico con la Onlus: "Ha inviato in un luogo considerato insicuro e pericoloso una ragazza!"

Una foto tratta dal profilo Facebook di Silvia Romano (Ansa)

Una foto tratta dal profilo Facebook di Silvia Romano (Ansa)

Nairobi (Kenya), 23 novembre 2018 - Mentre in Kenya, dopo i 14 fermi di ieri, è caccia all'uomo - anche utilizzando droni - per individuare i rapitori della volontaria italiana 23enne Silvia Romano, sui social si scatenano gli hater contro l'impegno della giovane milanese in Africa. 

La polizia keniana ha annunciato intanto altri sei arresti, di cui tre di rilievo, e ha dichiarato un certo "ottimismo" di ritrovare la volontaria milanese rapita in Kenya martedì. "Abbiamo arrestato  tre persone che ci hanno dato informazioni molto preziose che sono andate a sostenere l'operazione in corso per rintracciare e salvare la signora che é stata rapita", ha detto 'l'Ispettore generalè Joseph K. Boinnet come riporta il sito della radio keniana. "Abbiamo una significativa quantità di ottimismo di poter essere in grado di trovare la signora nel più breve tempo possibile", ha detto ancora. Con gli arresti di oggi sale a 20 il bilancio delle persone fermate e interrogate dalla polizia.

Gli investigatori stanno utilizzando anche droni, per le ricerche. Il capo della polizia Noah Mwivanda - riporta il sito del quotidiano Star - ha detto che dopo l'attacco è stata lanciata una grande operazione di sicurezza con il coinvolgimento di diversi corpi di polizia e delle forze speciali, incaricate di "rintracciare i sospetti che, si ritiene, si nascondono nella foresta". Mwivanda ha fornito numeri di telefono, invitando la gente del luogo a chiamare e riferire qualsiasi informazione utile, precisando che eventuali comunicazioni "saranno trattate con la massima confidenza".

Per ora il rapimento non è stato rivendicato. "Le autorità kenyane si stanno impegnando molto - ha detto l ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi -  c'è un inevitabile riserbo, ma quello che è importante sapere che noi stiamo seguendo molto, molto da vicino"

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BRIATORE: LUOGO PERICOLOSO - Anche Flavio Briatore si unisce al coro dei critici della missione di Silvia Romano a Kilifi, in Kenya. Dopo essersi augurato "che la giovane sia liberata al più presto", l'imprenditore italiano che fino a un anno fa possedeva una casa a Malindi, a circa 80 km da luogo del rapimento, invita a "valutare più attentamente le possibili conseguenze delle azioni seppur meritevoli della onlus che ha inviato in un luogo considerato insicuro e pericoloso una ragazza!". "La prima conseguenza purtroppo - aggiunge - è stato il ferimento di 6 persone adulte e un bambino. Questi ragazzi che vengono inviati in villaggi remoti con spirito di fratellanza e disponibilità sono coscienti di cosa incontreranno e dei pericoli di cui si espongono e a cui espongono chi sta loro intorno? Sono in grado di comunicare con i bambini che in questi villaggi parlano solo Kiswahili? Testimoni hanno dichiarato che i rapitori cercavano la giovane italiana, facile preda, probabilmente per ottenere un riscatto!".

LE INDAGINI - Una delle piste su cui lavorano gli investigatori porta a un affittacamere in fuga. In ogni caso si spera che le tracce della ragazza non portino in Somalia, patria dei fondamentalisti islamici al-Shabaab: con loro sarebbe molto difficile trattare. La pista che porta in Somalia è evocata dalla stampa locale e anche da un testimone, che ha definito "somali" i rapitori. "Si fa sempre più  strada l'ipotesi che sia stata un'azione mirata", dicono all'Ansa fonti che seguono da vicino la situazione. Intanto Gideon Saburi, il vicegovernatore di Kilifi, assicura l'impegno delle autorità keniane nella caccia ai sequestratori. 

Secondo la ricostruzione della polizia, i sequestratori hanno anche sparato con kalashnikov a caso ferendo due bambini di 10 e 12 anni (il più piccolo a un occhio), un ragazzino di 16, un ventenne e una giovane di 23 anni. 

La polizia è sotto pressione perché si tratta del primo rapimento di uno straniero in Kenya in sei anni, dopo una serie di sequestri perpetrata nel biennio 2011/12. Oltre ai rapitori, a essere ricercato è in particolare un uomo (in fuga da giorni) che ha affittato un appartamento a due sospetti dileguatisi in coincidenza con il sequestro. In Italia la famiglia della giovane ha chiesto il silenzio stampa auspicando solo "silenzio e pace, speranza e forza": la sorella maggiore Giulia ha dichiarato: "Non condivideremo nessuna informazione finché Silvia non sarà a casa. Non siamo una famiglia cui piace stare in tv o sui giornali".

IL SINDACO DI MILANO - "Ho sentito il padre e la sorella. Poi giustamente la Farnesina ha chiesto di rimanere in silenzio in queste fasi delicate e così farò. In questo momento non faccio nulla perché c'è poco da fare. C'è stato un invito preciso a mantenere il silenzio, spero che le cose si risolvano nel breve termine", ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.