Silvia Romano. È lei la volontaria italiana di 23 anni rapita da un gruppo di uomini armati in Kenya. Originaria di Milano, la giovane si era laureata lo scorso febbraio nel capoluogo lombardo in una scuola per mediatori linguistici per la sicurezza e la difesa sociale. Tesi sulla tratta di esseri umani. Dopo un periodo passato a insegnare ginnastica artistica in una palestra, ha iniziato quindi a lavorare per l'organizzazione Africa Miele Onlus con sede a Fano, nelle Marche. In Kenya la ragazza aveva preso parte a un programma di aiuti umanitari in un orfanotrofio. Tornata poche settimane fa in Italia, era tornata subito in Africa. D'altronde "era quello che desiderava", come racconta la titolare del centro sportivo dove lavorava a Milano.
Anche la sua Università conferma la passione di Silvia Romano per l'Africa e per i bambini. "In Kenya - raccontano - era già stata e quando era tornata da questo magnifico viaggio aveva voluto coinvolgere professori, docenti, amici e colleghi in una festa nella quale aveva organizzato anche una raccolta fondi per i bambini dell'Africa". "Ha lottato e sta lottando per quello in cui crede - racconta la tutor dell'Università di Silvia -. I suoi sogni sono un mondo in cui la cooperazione internazionale e l'aiuto fra gli uomini siano possibili". E ancora, "Silvia ha sempre mostrato un grande senso di responsabilità", anche se il suo interesse riguardava le aree più difficili e pericolose del pianeta. "Sapeva però benissimo - continua la tutor - di dover stare molto attenta" e "anche durante il tirocinio aveva dato prova di una solida maturità". Tutti i suoi amici, conoscenti e chi l'ha seguita durante i suoi anni all'Università "esclude" che "anche solo per distrazione Silvia possa essersi infilata da sola in qualcosa di pericoloso".